Un mese dopo
Lo sfarzo era stato eccessivo. La mania di Portia per le decorazioni aveva impreziosito la semplicità della cerimonia, ma i festeggiamenti esagerati avevano fatto in modo che alcuni trovassero il coraggio di sussurrare ciò che tutti pensavano.
Con una guerra in corso, ostentare un matrimonio talmente pomposo è sconveniente. Così come lo è legittimare un figlio bastardo.
La festa è servita a celebrare quei due eventi e Nayara è abbastanza stordita dal vino da riuscire a ignorare il dolore che le scarpe strette e altre le provocano ormai da tutto il giorno.
L'enorme sala, adornata da fiori d'inverno e ghirlande, è gremita di gente avvolta in abiti eleganti. Quello color ghiaccio di Nayara è fatto di tulle e sembra scomparire in confronto allo splendore scintillante di altri invitati. Sobrio ed elegante, le aveva suggerito Portia quando lo avevano acquistato insieme. Sembra passata un'eternità.
Davanti a lei, la folla danzante circonda la coppia di sposi. Portia è raggiante nel suo abito bianco, i capelli dorati raccolti in un'elegante pettinatura, il sorriso le illumina il viso.
Roose si mostra gentile, potrebbe sembrare addirittura felice, ma Nayara sa riconoscere la maschera dal vero volto di suo padre.
Con lo sguardo cerca Ramsay nella marea variopinta. E, come se lo avesse evocato con il pensiero, suo fratello appare elegante nel suo completo nero. Ma non è quello a donargli un aspetto magnetico. Sono i suoi occhi di ghiaccio che dominano la sala, luminosi e intensi. Nayara ha già visto più di una ragazza voltarsi a guardarlo ripetutamente, affascinate.
«Mi concedi l'onore di questo ballo?» le domanda.
Nayara finge di pensarci su, poi risponde «No, ma ti concedo l'onore di accompagnarmi fuori e fumare di nascosto».
Per tutta risposta, Ramsay le si avvicina di un passo di troppo, guardandola con i grandi occhi appannati dall'alcol. Le poggia una mano sul viso, sfiorandole le labbra con il pollice, mentre l'altra le risale i fianchi. Il suo corpo brucia di desiderio.
Nayara lancia uno sguardo alla folla distratta, poi lo prende per mano e lo conduce nel giardino esterno.
Fuori è calato il buio, dei lampioni illuminano il prato ma loro si inoltrano lì dove nessuna luce possa raggiungerli.
«Sei ubriaco» lo accusa Nayara ridendo, a riparo dietro il tronco robusto di un albero.
Lì la musica giunge ovattata e distante, ci sono solo loro e il resto non conta.
Ramsay cala su di lei, sfiorandole il collo con le labbra mentre le risponde in un sussurro «Sarò anche ubriaco ma tu sei bellissima, cazzo».
Nayara non sa resistergli un momento di più. Il respiro di Ramsay è caldo e invitante, come lo sono le mani che già vagano sul suo corpo.
La bocca di suo fratello incontra la sua con sollievo, come se starle lontano troppo a lungo fosse una sofferenza indicibile.
Nayara risale con le dita fra i suoi capelli neri, stringe la presa, si avvinghi al suo corpo che freme smanioso di possederla. E lei si lascerebbe prendere lì, al freddo, contro il tronco di quell'albero. Sente una mano di suo fratello farsi strada sotto il tulle del suo abito, affondare nella sua carne mentre risale fino al calore che custodisce fra le gambe.
Le sfugge un gemito quando le sue dita iniziano ad accarezzarla piano in una lenta tortura. In risposta, lei trova la sua erezione turgida e la prende in mano, godendosi lo spettacolo del piacere furioso dipinto sul viso di Ramsay.
STAI LEGGENDO
Black Snow | Game of Thrones • Ramsay Bolton
FanfictionRamsay è una bestia pericolosa, e lei lo conosce tanto da sapere quanto gode nel vedere la paura negli occhi di chi lo guarda. Ma ha scoperto anche quanto gli piace guardare lei. E quanto lo manda in delirio toccarla. Ramsay è attratto da ogni cosa...