1- Il fratello di Sirius

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Era la mia migliore amica, pensai. Grace era la mia migliore amica. E si era messa con Regulus.
<<Chi ti piace?>> mi chiese sedendosi a gambe incrociate sul mio letto
<<Nessuno, ma trovo molto carino Regulus. Il fratello di Sirius, hai presente?>> risposi
Io le avevo detto che provavo interesse per Regulus, in qualche modo, ed ero venuta a sapere, dato che io l'estate la passavo con i Black, che si erano messi insieme.
Non sto qui a raccontarvi le litigate che abbiamo fatto, tutte le volte che abbiamo fatto pace e tutte le volte che abbiamo litigato di nuovo. Ormai ci salutavamo a stento.
Da quando i legami con Grace si erano spezzati ero sola, completamente. Non avevo mai avuto amici nella mia casa al di fuori di lei e ora che lei non c'era più mi sentivo sola come un cane. Ogni tanto sgattaiolavo tra i Grifondoro, da Sirius, ma non potevo mica stare lì per sempre. Anche se mi sarebbe davvero piaciuto, stare con lui per sempre. Sirius mi voleva davvero bene e con lui anche James, Remus e Peter. Erano la mia famiglia dal momento in cui non ne avevo mai avuta una: mio padre è stato sbattuto ad Azkaban e mia madre non voleva saperne di me. Fantastico, non credete? Questo non lo è, ma essere presa in custodia da Albus Silente sì. Albus era mio padre, anche se non lo avevo mai chiamato "papà". Era lui che ha visto e vissuto con me i miei primi progressi e che per me sarebbe morto. Non sapevo che, da lì a poco, anche un'altra persona avrebbe iniziato a pensarla così.
Con questi pensieri che mi frullavano per la testa, mi alzai dalla mia stanza singola e mi diressi verso il bagno. Tolsi gli indumenti, aprii il getto dell'acqua calda e mi ci buttai sotto. Chiusi gli occhi e mi lasciai accarezzare dall'acqua calda, strofinando i capelli e il corpo. Avvolsi un asciugamano su tutto il mio corpo da sempre esile e un altro sui miei lunghi capelli neri come la pece. Aprii il mio armadio con forza e afferrai la divisa per poi indossarla. Sicuramente avrei preferito che quella cravatta fosse stata di colore rosso, così che sarei potuta stare con il mio gruppo. Con le mie persone. E invece no; dovevo  stare qui perché il mio sangue era lo stesso di Gellert Grindelwald e il mio destino era già stato scritto. Io lo avrei cambiato, ma non sapevo nemmeno questo.
Mi sedetti in Sala Grande e spappolai il cibo con la forchetta, non mangiavo da giorni. Mi nutrivo di acqua, ormai. Guardavo con occhi freddi e duri chiunque provasse ad avvicinarsi me. Stare sola non era così male, in fin dei conti.
<<È libero?>> mi chiese un ragazzo, Evan Rosier, e io lo guardai malissimo
<<No.>> risposi spostandomi i capelli su un lato
<<Evan vieni, c'è un posto qui>> riuscì a sentire cosa Regulus gli disse all'orecchio.
In quel momento avrei preferito che si fossero seduti entrambi lì solo per avere il minore dei Black accanto.
Non sapevo perché, ma ero attratta da Regulus. Mi piacevano i suoi modi di fare, il suo essere così solitario anche se molto conosciuto e la sua eleganza. Regulus era l'eleganza fatta a persona. Anche spostarsi i capelli dalla fronte, fatto da lui, risultava raffinato e perfetto.
All'improvviso, tutti si alzarono per andare a vedere chissà cosa che io avrei visto dopo con calma. Da sola. Riconobbi anche la sua figura maestosa che avanzava verso una locandina, da come avevo capito. Regulus si fece spazio fra le persone e dopo poco, di fretta, si spostò dalla mischia.
Lo vidi venire verso la mia direzione. Mi voltai per capire se dietro di me ci fosse stato qualcuno e, no, ero l'unica ad essere rimasta lì nella mia amata solitudine.
<<Grindelwald, hai una penna?>> mi chiese mettendo le mani sul tavolo
Lo fissai per un po': passai dai ricci indefiniti agli occhi sui toni del verdino, poi al naso e alle labbra.
Era bello, sì.
<<Allora? Ce l'hai sì o no?>> mi chiese di nuovo
Mantenne un tono calmo, ma come sempre, era come se volesse ferire chiunque gli parlasse.
<<Sì>> dissi secca
<<Vieni con me, devi mettere una firma>> si spostò da davanti a me per mettersi sulla destra
<<Una firma?>> chiesi e lui annuì
<<Siamo stati presi al Lumaclub.>> rispose
Non c'era entusiasmo, non c'era enfasi nella frase, non c'era nulla. Come poteva essere così tranquillo? Mi chiesi.
<<Inaspettato>> sussurrai a bassa voce
Regulus mi sentì.
<<Beh, non tanto: sei brava in pozioni e curi tutto nei minimi dettagli. Approposito di questo, come fai a saper fare il Distillato di Morte?>>
Come diavolo faceva a saperlo?
<<E tu come fai a sapere tutte queste cose?>> chiesi
<<Nell'aula di pozioni c'è una finestra. Ogni tanto, ti osservo da lì>> non si fece problemi a dire la verità.
Regulus non era mai in imbarazzo a parlare con qualcuno: sapeva usare le parole, bene o male, ma sapeva usarle. E aveva un linguaggio così forbito che, tutte le volte che lo ascoltavo parlare, rimanevo scioccata un po' di più.
<<Mi osservi?>> chiesi, sbalordita
<<Forse non dovevo dirtelo>> ridacchiò <<Come fai?>> mi chiese di nuovo
<<Prega che il professor Lumacorno voglia preparare quella pozione, ora abbiamo pozioni>> affermai
Lui stette zitto e camminammo uno affianco all'altro. Arrivammo in classe e mi sedetti, noncurante di  dove potesse mettersi Regulus. Alzai di poco lo sguardo e lo vidi guardarsi intorno, poi si sedette sulla sedia vicino alla mia.
<<Dovevo chiederti il permesso?>> sembrava una battuta, ma lui era estremamente serio
Scossi la testa e lo vidi fare un ghigno compiaciuto.
<<Bene, ragazzi, mi dispiace per chi non parteciperà al Lumaclub, ma ho scelto solo i migliori.>> annunciò il professor Lumacorno sedendosi dietro la cattedra
<<Passiamo avanti; oggi prepareremo il Distillato di Morte>> Regulus fiondò i suoi occhi su di me e io lo guardai con la coda dell'occhio
<<Lavorerete a coppie.>> disse e poi iniziò a formare i gruppi
Chiamò tanti studenti, tranne me e Regulus.
<<E, per ultimo- guardò un foglio con tutti i nostri cognomi- Grindelwald e Black>>
Ecco, lo sapevo. Regulus si girò di nuovo verso di me e mi fece un occhiolino furbo, a cui io non riuscì a rispondere.
<<Così mi insegni, no?>> si avvicinò troppo a me
Mi girai, dandogli le spalle e andai dall'altro lato del tavolo, così da averlo di fronte.
<<Prendi il libro>> ordinai
Lui non obiettò, prese semplicemente il libro dalla sua borsa nera. Me lo porse e io iniziai a leggere gli ingredienti di sfuggita dato che già li sapevo.
<<Bene, prendi: l'infuso di artemisia, il succo di fagiolo sopoforoso, le radici di asfodelo->> mi bloccò
<<E valeriana>> finì
Iniziammo a preparare la pozione senza fiatare nè guardarci nemmeno per mezzo secondo. Allungai la mano per prendere il fagiolo sopoforoso e vidi che ci stava già pensando Regulus.
<<È normale che non ti fosse mai uscito prima d'ora>> iniziai a parlare e lui mi guardò
<<Il fagiolo devi schiacciarlo>> precisai
Lui non parlò, mi guardò solamente. Presi dalle sue mani il fagiolo e il coltello sotto il suo sguardo attento.
Finì la pozione e insieme la consegnammo al professore, che ci premiò con il massimo dei voti.
<<Ben fatto, Grindelwald>> mi disse Regulus posando le sue cose nella borsa
<<Grazie, Black>> risposi guardandolo

The brightest star - Regulus Arcturus Black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora