3- Verità

18 2 2
                                    

La giornata ormai si era conclusa, era notte ed era anche molto tardi. Sirius mi aveva chiesto di lasciarlo da solo e io accettai, volevo dargli il suo tempo e i suoi spazi. Il problema era che quella situazione mi metteva parecchia ansia, mi riempieva la testa di paranoie. Mi alzai dal mio letto matrimoniale, indossai le pantofole e misi una felpa sul pigiama dato che il freddo di Settembre stava iniziando a farsi sentire. Sapevo perfettamente la strada che stavo per prendere. Così bene che avrei potuto camminare ad occhi chiusi fino a destinazione. Presi solo le sigarette, anche se in teoria non avrei potuto fumare, la bacchetta e il lavoro di Divinazione non finito che avrei dovuto portare il giorno dopo. Camminai totalmente rilassata, non preoccupandomi di chi avrebbe potuto sentirmi. Girai molti angoli e tagliai altrettante strade fin quando  raggiunsi il mio posto. Era un piccolo angolo fuori dal Castello che nessuno conosceva, poco distante dal Lago Nero. Feci per sedermi al mio solito posto quando vidi lui, seduto per terra con una roba simile alle sigarette che fumavo io tra le mani.
<<Regulus?>> chiesi. Lui si girò a guardarmi e notai subito i suoi occhi rossi.
<<Cosa c'è?>> si stese sui gomiti continuando a tenere i suoi occhi fissi nei miei
<<Nulla. Perché sei qui?>> domandai sedendomi sull'erba umida
<<Perché questo è il mio posto>> mi rispose per poi fare un tiro
<<Tu?>> mi passò quella strana cosa che aveva fra le dita sottili. La guardai e poi la restituii al Black, non aveva per niente una bella faccia.
<<La tua stessa risposta>> mi decisi a parlare
<<Dici così perché anche io ho risposto così e, siccome t'interesso, vuoi darmi la mia stessa risposta o perché non vuoi fare la figura di merda e sentirti in colpa per aver disturbato la mia quiete?>> parlò piano e lentamente, facendomi assimilare anche le virgole di quella frase
<<Aggiungo un'opzione: questo è anche il mio posto>> risposi tirando fuori il lavoro di Divinazione. Doveva essere svolto in coppia, ma non avevo trovato nessun compagno e avevo ben pensato di farlo da sola.
<<Non possiamo avere qualcosa in comune>> disse lui
<<E perché no? Lo condividiamo>> mi sdraiai a pancia in giù per scrivere meglio
<<Perché dovremmo mai condividere io e te?>> continuò
<<Non pensare che ti tratterò come ti tratta mio fratello>>
Rimasi in silenzio. Non capivo.
<<Cosa c'entra Sirius?>> sussurai e lui rise
<<Non andrò per pena, come fa lui>> spiegò, come se fosse una cosa ovvia
<<Cosa stai insinuando? Sirius mi vuole bene, davvero>> feci cadere la penna dalle mie mani, scioccata.
<<Tu credi questo? Lo credi davvero? Mi dispiace dirtelo, ma sei ingenua mia cara. Kathleen Grindelwald, la povera ragazza cresciuta senza famiglia perché il padre è un temuto assassino e la madre l'ha ripudiata. Chi non proverebbe pena, eh, Kathleen? Cosa mi dici di Silente? Non ti sei mai chiesta del perché ti abbia presa in custodia? Fammici pensare, perché prova pena nei tuoi confronti? Non credi? Tutto gira intorno alla frase "Povera, è sola" quando si parla di te, non lo sapevi?>> Regulus non era in sè, pensai Kathleen. O forse io mi ero fatta un'idea sbagliata sul conto del ragazzo. Guardava il cielo stellato tranquillamente, come se mi avesse spiegato il procedimento per una pozione e non come se mi avesse aperto un buco nero nell'anima.
<<Perché?>> chiesi
<<Perché piove>> rispose Regulus. Non me n'ero nemmeno accorta. L'acqua bagnava i nostri capelli scuri e anche la pergamena per la quale stavaospendendo così tanto tempo.
<<E?>> Stava piovendo. E allora? Pensai
<<Quando piove io non dico bugie>> rispose Regulus
<<Non potevi dirla a qualcun'altra?>> chiesi
<< Sei tu che sei venuta qui e, mi dispiace, ti è toccata>>
<<Anzi no, non mi dispiace. Io ho detto quello che pensavo>> si corresse il ragazzo, lasciandosi bagnare dalla pioggia con tanta tranquillità
<<Da qua>> allungò la mano verso la pergamena ed io, prontamente, la girai e la firmai. Cosa ne sapevo io di quello che aveva Regulus Arcturus Black in testa? Il ragazzo se la rigirò fra le mani e poi tirò fuori una penna dalla sua camicia nera. Firmò anche lui il lavoro e mi restituì il foglio <<Fermati qui: finisco io il lavoro e domani te lo porto, hai già fatto la tua parte. Cosa pensavi, che fossi un opportunista?>> ridacchiò il ragazzo portandosi quello che  avevo identificato come spinello alla bocca.
<<Cazzo>> imprecai
<<Mh?>> Regulus girò la testa nella mia direzione
<<Hai un accendino?>> chiesi sottovoce, mentre la pioggia mi bagnava il viso
<<Prego>> me lo porse il ragazzo
Accesi la mia sigaretta e iniziai a fumare, aprendo leggermente la bocca di tanto in tanto per far uscire il fumo
<<Perché fumi?>> chiese Regulus
<<Perché fumi?>> risposi 
<<Il mio non è nulla in confronto a quello che ti stai fumando tu>> risi
<<Lo faccio per rilassarmi>> ammise Regulus
<<Io lo faccio perché>> Regulus mi bloccò
<<Te lo ha proposto mio fratello>> finì, guardandomi con aria ovvia
<<No! Certo che no! Sirius non vuole che io fumi. L'ho fatto perché lo faceva Grace e...>> mi ammutolì
<<Non riesci a smettere, giusto?>> domandò Regulus e  io annuì
<<'Sta merda ti fa solo male>> Regulus mi prese la sigaretta dalle mani e la spezzò, gettandola lontano da loro
<<Sei snervante>> sospirai
Regulus rise e poi, di botto, tornò serio.
<<Non sei abituato a ridere per così tanto tempo?>> chiesi cercando di fargli male così come lui me ne aveva fatto.
<<Sinceramente? No.>> disse secco. Sembrava come se non gli facesse male nulla. Sembrava. Ma a Regulus, anche la più piccola delle offese apriva un taglio nel petto. Era solitario, sì, ma era l'anima più fragile di questo mondo.
<<Tralasciando questo. Ho trovato questa in camera di Sirius, credo ti appartenga>> il ragazzo tirò fuori una mia foto nella stanza di Sirius. Perché Regulus era entrato nella stanza di Sirius?
<<Mi ascolti? Prenditi 'sta foto>> la agitò e io la afferrai prontamente. Non era mia, no che non lo era. Non me la ricordavo
<<Me l'ha fatta di nascosto, io non la ricordo. Comunque, glie la riporterò. E, sì, gli dirò che me l'hai data tu.>>  dissi tutto ad un fiato e poi osservai la foto

>>  dissi tutto ad un fiato e poi osservai la foto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Stavo bene,pensai. Era come se stessi guardando nell'obiettivo, ma effettivamente non lo stavo facendo.
<<Sai suonare la chitarra elettrica?>> chiese Regulus
<<Mhmh, sì, me lo ha insegnato->>
<<Sirius>>
<<Sirius>> finimmo insieme la frase
<<Con permesso, io vado via altrimenti dico troppe verità.>> Regulus si alzò, lasciandomi con la pioggia, i mie pensieri e le mie verità.

The brightest star - Regulus Arcturus Black Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora