Ben è il miglior amico di mio padre, un uomo muscoloso, con i capelli biondi e gli occhi azzurri, quasi cinquant’anni, non si è mai sposato.
Questo fine settimana, come tutti gli altri, i miei genitori sono via per lavoro.
Seduta su uno sgabello, guardo lo “zio” con addosso solo i jeans e intento a preparare la colazione, deglutisco, sento il mio cuore battere più forte mentre cerco di concentrarmi sul mio respiro.
Mi alzo e mi avvicino a lui, abbracciandolo da dietro e mettendo la mano sul petto.
«Signorina, cosa stai facendo?»
Non rispondo, mentre disegno cerchi immaginari con le dita di una mano, con l’altra scivolo nei jeans, toccandogli il membro, lui gira leggermente la testa per guardarmi.
Lo sguardo è misto di sorpresa e desiderio.
Le labbra sussurrano un invito a continuare.
«Julia… forse»
«Nessuno lo saprebbe.»
«Non provocarmi signorina.»
«Altrimenti?»
La sua erezione si intensifica e risponde al tocco delle mie dita dal desiderio crescente.
«L’hai voluto tu!»
Si gira, mi afferra i fianchi e mi fa sedere sulla penisola, mi fissa per qualche secondo, sfiorandomi con il pollice le mie labbra, socchiudo la bocca, leccandolo con la mia lingua.
Appoggia le sue labbra sulle mie, un bacio morbido che diventa appassionato.
Le nostre lingue si toccano e danzano un gioco sensuale e intenso mentre mi solleva la maglietta con una mano, facendo uscire le tette dal reggiseno.
Mi stringe il capezzolo.
Gemo.
Con l’altra mi sbottona i pantaloni.
Sospiro.
Mi morde il labbro inferiore senza farmi male, sposta le mie mutandine di lato facendo scivolare il dito. Sussulto, inizia a muover, lo fa entra uscire ed entrare, e poi spinge dentro un secondo e un terzo.
Si stacca un po’.
«Cazzo Julia, sei bagnatissima».
Mi allarga le gambe.
Si mette in ginocchio sistemando la testa tra le cosce.
La sua lingua mi copre il clitoride. Mi fa sentire come se l’acqua del mare mi lasciasse bagnata dall’interno.
«Oh mio dio Ben!»
Le mie mani iniziano automaticamente a giocare con i suoi capelli.
Si alza, abbassa la cerniera dei jeans e lascia cadere le mutande.
«Spero che tu prenda la pillola».
Non mi dà il tempo di rispondere e quando entra chiudo un attimo gli occhi, mi provoca un intenso piacere.
In cucina si sento le nostra urla.
«Ah sì!»
Chiudo le gambe attorno alla sua vite mentre continua a scoparmi, ci baciamo, mordendoci le labbra, le sue mani stringono le mie tette.
Sento i miei umori gocciolare lungo le gambe mentre il piacere continua a crescere.
«Sto per venire».
Sussurro contro le sue labbra.
Viene anche lui, il suo sperma mi riempie, dandomi un piacere immenso che mi fa perdere completamente la testa.
Si ferma un attimo prima di allontanarsi di poco e con una mano mi fa scendere.
«Inginocchiati».
Capisco cosa vuole, obbedisco, lecco il suo sperma misto al mio umore, chiudo le labbra e inizio a succhiare, lo guardo, geme, arriva di nuovo, ingoio il suo sperma.
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Il miglior amico di papà - 5 racconti brevi erotici
RomanceQuesti racconti erotici parlano di Julia e Ben, non sono episodi legati fra di loro, però attenzione sono solo per un pubblico adulto.