Capitolo 6

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Ghali pov:

Mi svegliai quella mattina stranamente riposato, ultimamente stavo avendo problemi col sonno, sempre troppo stanco per essere produttivo, ma sempre troppo sveglio per addormentarmi. Quel giorno però mi sentivo diverso, per la prima volta dopo tanto tempo avevo avuto una nottata senza alcun problema. Mi alzai e feci colazione pensando al fatto che finalmente oggi avrei potuto vedere Parigi come si deve. Avevo apposta deciso di stare un giorno in più per visitarla almeno il minimo. Ero felice, anche perché avrei rivisto Aisha, dopo la nostra serata non avevo smesso un minuto di pensare a lei. Una ragazza così misteriosa, con un atteggiamento davvero particolare, un secondo stava ridendo di gusto e un secondo dopo aveva uno sguardo perso, spento, quasi triste. Aveva sicuramente molto per la testa e io, inspiegabilmente, sentivo il bisogno di sapere tutto ciò che aveva dentro. Solitamente non sono così, non sono un impiccione, anzi tendo a farmi i cazzi miei non volendo invadere la privacy delle persone, ma lei aveva un effetto strano su di me. Morivo dalla voglia di rivederla, di parlare di nuovo con lei, era una ragazza molto intelligente che sapeva tenere una conversazione, e forse era questo ciò che mi affascinava più di lei. Aveva questa dualità, un'aura misteriosa che l'avvolgeva, ma appena apriva bocca, diventava la persona più interessante del locale.
I miei pensieri mi stupirono, perché ero così interessato a questa ragazza con cui aveva parlato solamente una sera? mi sentivo come attratto a lei da una calamita, era una sensazione totalmente nuova, non si trattava di un'attrazione fisica, certo Aisha era stupenda, ma la sentivo più come una cosa mentale. Mi facevo abbastanza pena, io dopo una conversazione ero ridotto a quello stato, quando lei probabilmente si è già dimenticata cosa ci siamo detti. Adesso che ci penso, non sapevo quasi niente di lei, se avesse un ragazzo, un marito, dei figli, non aveva menzionato niente di tutto ciò...ma perché avrebbe dovuto?
Era arrivata l'ora di prepararmi per rivederla, iniziavo a sentire l'ansia, ma ansia per cosa? Non c'era nessun motivo per esserlo. Eravamo due conoscenti. Lei è stata solamente così gentile da offrirsi per farmi da guida dato che conosce la città meglio di me, e io ho accettato perché mi incuriosiva conoscerla meglio, sarebbe potuta nascere una grande amicizia. E allora perché ero così in ansia? se questa doveva essere la nascita di una grande amicizia, perché mi sentivo come il Ghali tredicenne che stava uscendo per la prima volta con la sua prima ragazza?
Ero pronto, mi guardo allo specchio più volte per vedere che fosse tutto a posto e poi esco dalla camera d'hotel per andare nel luogo in cui mi ero dato appuntamento con Aisha.

Lei era già lì, spero di non averla fatta aspettare tanto pensai. Scesi dall'uber e attraversai la strada per raggiungerla. Mi vide e si avvicinò, era ancora più bella dell'altra sera, era vestita molto bene, ma rimanendo lowkey, probabilmente non voleva dare nell'occhio. Il sole di febbraio rendeva la sua pelle come dorata e i suoi occhi così scuri e profondi mi attiravano come un magnete. La salutai con i due baci sulla guancia come si fa in Italia e poi ci avviammo verso la prima tappa: il Louvre. "Che figo non vedo l'ora di vedere il Louvre, mi ha sempre interessato l'arte" le dissi "È bellissimo! quando ho un po' di tempo libero o ho bisogno di ispirazione vado lì, è uno dei miei posti preferiti della città..." "Allora saprai bene quali parti del museo farmi vedere e quali balzare" "No! non mi prendo tutta questa responsabilità, magari qualcosa che per me è bellissimo te lo trovi noioso o il contrario... semmai tu mi dici cosa ti piace e io ti porto a vederlo, qual è il tuo pittore preferito? Il mio è Monet anche se non ci sono sue opere al Louvre, mi piacciono anche gli espressionisti, ma di quelli che ci sono al museo Delacroix e le sculture di Canova sono in assoluto le mie preferite...". Aisha si lasciò trasportare dalla sua passione per l'arte senza rendersi conto che aveva iniziato a straparlare, io non potei fare altro se non guardarla sorridendo ed ascoltarla con piacere, ad un certo lei si fermò "Oddio scusami sto blaterando, probabilmente ti ho annoiata, finisco sempre per perdermi quando parlo di ciò che mi piace..." io le sorrisi "Assolutamente no! era davvero interessante il tuo discorso non fermarti" le dissi genuinamente, mi piaceva sentirla parlare con quella passione e spensieratezza. "No no, non devi fare finta di non esserti annoiato per non offendermi, i miei amici me lo dicono sempre che quando parlo delle cose che mi piacciono divento logorroica... è sempre stato un mio difetto" "Secondo me non è un difetto, dimostra che ci tieni davvero alle tue passioni" "Sicuramente, ma se avessi avuto il dono della sintesi sarebbe stato meglio" "Mi trovi in disaccordo purtroppo" "Oddio, come faccio adesso che non ho il tuo supporto su questa cosa, non so se sarò la brava guida che ti avevo promesso di essere..." disse lei ridendo, io scossi la testa e sorrisi. Dopo aver camminato per ancora cinque minuti chiacchierando, arrivammo al museo e dato che lei conosceva un ragazzo della sicurezza, riuscimmo a saltare la coda ed entrare direttamente. La visita al Louvre fu davvero interessante, vidi molti quadri che avevo sempre sognato di vedere ed accompagnato da Aisha e la sua nuova personalità vivace ebbi l'occasione anche di divertirmi. Dopo il Louvre camminammo per gli Champes-Élysées, osservando le vetrine dei negozi, arrivammo poi all'Arco di Trionfo. Lei insistette per salire in cima nonostante io soffrissi di vertigini. "Non puoi venire a Parigi e non salire sull'Arco di Trionfo! C'è una delle viste più belle della città e tu non vuoi salire..." "Non è che non voglio salire, Aisha sto fisicamente male" "Ma guarda che non è tanto in alto! Poi ci sono le barriere non cadi mica" "Il problema non è cadere, è l'altezza, una volta sono andato sulle montagne russe stavo per svenire...svenire!!" "Tranquillo! se svieni ti soccorro io ho fatto il corso di primo soccorso, dai Ghali per favore se non ti faccio salire sull'Arco di Trionfo ho fallito nella vita come guida... te lo giuro se inizi a sentirti male scendiamo!" dopo forse 10 minuti riuscì a convincermi a salire. Arrivati su mi prese la mano e mi trascinò da un lato preciso in cui si vedeva la Tour Eiffel e tutta Parigi, "Allora? ne è valsa la pena?" "...È davvero bellissimo" sorrisi "È qui che mi innamorai della città per la prima volta, venni in vacanza con i miei genitori e una volta salita qui, guardando la città dall'alto capii che era il luogo in cui avrei voluto passare tutta la mia vita, è un posto davvero speciale per me questo" mi ammise "Posso capire perché, c'è una vibe particolare, magica, non so spiegarlo" "So benissimo quello che intendi...dai ti lascio godere il panorama ancora per un po', poi andiamo a mangiare qualcosa"

See you in Paris (Ghali ff)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora