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Tsukki preparò il suo portatile e indossò l'uniforme scolastica. Fissò Yamaguchi che russava dolcemente nella coperta del dinosauro. La bava gli scivolò lungo il mento, facendolo sembrare un bambino. Sospirò mentre usciva dalla stanza e si scontrava con una donna più piccola.

"Kei?" Tsukki guardò in basso per vedere la signora Yamaguchi.

"Buongiorno Yamaguchi-San." Tsukki si inchinò e si raddrizzò.

"Come sta Tadashi?" chiese guardando il telefono.

Tsukki si accigliò perché sembrava che non le importasse. Non poteva però ignorarla. "Bene. Adesso sta dormendo. Se mi scusi, devo andare a scuola."

Sospirò e alzò lo sguardo. "Kei. Prenditi cura di lui.Si fida di te e so che non può dire lo stesso di me."

"Se non ti dispiace se te lo chiedo... dove stai andando?"

"Non posso visitare gli ospedali. Sono sicuro che anche Tadashi ne abbia paura, vedendo suo padre morire qui anni fa. Non posso guardare mio figlio fare lo stesso, quindi non tornerò." Lei rispose, asciugandosi una lacrima e allontanandosi.

Tre mesi dopo

"Quindi Hinata è stato colpito in faccia da Kageyama oggi?" Yamaguchi rise. "Almeno voi ragazzi siete riusciti ad arrivare alle Nazionali."

"Sì. Sarebbe meglio se tu fossi stato con noi però." Tsukki rispose, tenendo il braccio di Yamaguchi come un piccolo sostegno mentre camminavano attraverso il giardino dell'ospedale. Sono passati tre mesi e Yamaguchi sicuramente non stava meglio. Ha perso molto peso e ora le sue ossa sembrano sporgere. I suoi occhi erano scuri, era più difficile per lui dormire ora perché aveva segni di insonnia.

"Sì. Arriverò presto però." rispose Yamaguchi. Fece un respiro profondo e vacillò leggermente di lato, Tsukki riacquistò rapidamente l'equilibrio del ragazzo dai capelli verdi. "C-possiamo sederci?"

"Sì." Tsukki rispose, e i due si sedettero sul muro di cemento. "Allora cosa farai quando tornerai a casa?"

pensò Yamaguchi mentre scalciava le gambe avanti e indietro. La calda aria primaverile che gli sfiorava i capelli. "Abbraccia tutti. Soprattutto... uh... i-" si fermò e pensò. "Quello con i capelli grigi. Come si chiama?"

"Suga?"

"È questo il nome?" Tsukki fissò Yamaguchi che sembrava ferito. "I-ho davvero dimenticato il suo nome."

"Va bene." Tsukki lo consolò. "Comunque è da un po' che non vengono qui. Che cretini eh."

Yamaguchi fece una risata tremante. Si voltò e Tsukki fissò il ragazzo. Il suo petto si sollevò un po' più a lungo del solito e le sue mani rimasero sul viso. Stava piangendo. Tsukki sospirò e strinse con attenzione Yamaguchi in un abbraccio.

Yamaguchi emise respiri tremanti mentre le lacrime cominciavano a cadere più velocemente. "Ho dimenticato il suo nome... ho davvero dimenticato il suo nome. Sono così orribile." Piangeva e Tsukki non sapeva cosa dire. Teneva semplicemente in braccio il ragazzo che piangeva mentre giocava con attenzione con i capelli verdi disordinati. Sono diventati più lunghi dopo che non sono stati tagliati e sporgevano come piccole punte.

"H-" Tsukki si schiarì la gola per la piccola voce incrinata che uscì mentre cercava di trattenere il nodo in gola. "Che ne dici di andare a giocare un po' a pallavolo?"

"Possiamo." Yamaguchi alzò lo sguardo, il suo camice da ospedale era un po' bagnato per le lacrime che gli scivolavano lungo il mento. Tsukki sorrise al suo migliore amico e annuì, saltando goffamente verso l'alto. Yamaguchi fece una piccola risata mentre Tsukki riacquistava l'equilibrio e si girava.

You said you'd grow old with me ~∆•Tsukkiyama Ita•∆~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora