-Vorrei saper volare,per andarmene via,lontano...li dove nessuno mi critica,li dove posso essere me stessa...li dove non serve essere perfetti...-
Non ebbi il coraggio di aprire il messaggio per ora. Così mi alzai e mi diressi in cucina dove apparecchiai e misi a tavola il cibo che mia mamma mi aveva lasciato in frigo.
Dopo aver mangiato misi apposto e decisi che forse era meglio leggere il messaggio che probabilmente era innocuo, così entrai in salone e mi sedetti sul divano riprendendo tra le mie piccole mani il cellulare accendendo il display e aprendo messanger. "Finalmente mi hai risposo :)"era uno dei quattro ragazzi il biondo..non quello con la bandana ma quello con il ciuffo alzato,Lucas lo chiama la professoressa ma le ragazze -che ovviamente gli sbavavano dietro-lo chiamano Luke.
Non sapevo che scrivergli non ero abituata a parlare con qualcuno..tanto meno un ragazzo!?! Iniziai a pensare a cosa scrivergli
così decisi di rispondergli con un semplice e ridicolo "Eh già". Mi rannicchiai sul divano e collegai le cuffie al cellulare facendo partire la playlist che tanto amavo. Iniziai a girovagare sui social per vedere qualcosa di interessante e ancora una volta si aprì messanger. Un'altro messaggio da parte del biondo, sta volta era una domanda importante per me..ma pur sempre una domanda a cui dovevo rispondere con una bugia. 'Come stai?' mi chiese; sapevo che non voleva saperlo per davvero,a nessuno importa,perché dovrebbe?Sono una ragazza sola i cui genitori non ci sono mai..che non ha famigliari che gli stanno vicino,che non ha amici,che non ha mai avuto un ragazzo e sono una di quelle poche ragazze che non ha mai dato il primo bacio alla mia età, a quasi diciotto anni. Sono solo uno spettatore della mia vita. Tutti dovrebbero essere i protagonisti ma io no..io sono solo uno spettatore..l'unico spettatore che sta seduto sui gradini a guardare gli altri vivere da protagonisti.
velocemente scrissi: "sto bene tu?"
e lo inviai...una cazzata,un'enorme cazzata, ma tanto a lui non gli interessava giusto?
il display si illuminò nuovamente,il che mi fece vedere il messaggio, "perchè devi dire che stai bene anche quando non è vero?" un tuffo al cuore mi venne quando lessi quella frase così corta, ma con così tanta verità, già perchè lo facevo? So che non aveva senso negare davanti all'evidenza. Si vedeva perfettamente come stavo, anche chi non mi conosce potrebbe capirlo, ho gli occhi che ormai chiedono pietà, "erosi" dalle lacrime che non cessano mai,anche quando sembra che stanno per finire,le labbra rosse e con continui taglietti provocati dal mio infantile vizio di mordermi il labbro inferiore per non urlare o singhiozzare rumorosamente,e solo l'occhio più attento, può vedere,immaginare,o capire che anche i miei polsi chiedono pietà... oramai non si capisce nemmeno se ho vene sul polso, sono talmente tagliati, che anche solo vedendoli mi viene da piangere lacrime amare. Tutti i miei segni sono ormai segnati a vita sulla mia pelle,come a ricordarmi che sono una sconfitta per questo mondo infame, che non gli interessa come stai, perchè infondo la vita è come il mare, non gliene frega se non sai nuotare.
Notai solo pochi minuti dopo che avevo gli occhi-ancora una volta-pieni di lacrime, li chiusi per far scendere quei piccoli fiumi di sentimenti rinchiusi dentro di me ormai da troppo tempo. Mi asciugai le lacrime e ripresi a guardare il display del telefono e risposi al ragazzo "Per questione di abitudine". Ed era vero,inizialmente pensavo che lo dicevo semplicemente per non ferire gli altri,cioè le persone che mi stavano accanto,che mi volevano bene,ma con il tempo mi resi conto che non avevo nessuno e che rispondevo 'bene' alla domanda 'come stai?',semplicemente perché era la risposta che gli altri volevano sentirsi dire da me,anche se in due piccole parole c'era un immensa bugia. "E come hai fatto ad abituarti?"
"non voglio ferire gli atri semplicemente"
chiusi gli occhi e presi un profondo respiro, dovevo calmarmi. Andai nella mia cameretta, aprii le ante rovinate dal tempo, del mio armadio e presi una di quelle mega felpe, quella era di mio fratello, era la mia felpa preferita sopratutto per legame affettivo...era tutta nera e aveva l'odore più buono del mondo, quello appunto di mio fratello e questo mi rilassava, guardai con tristezza, la presi e la indossai, godendomi per pochi attimi quell'odore pieno di nostalgia, stringendomi alla felpa quel poco che basta per sentire le sue braccia che mi circondano il mio esile corpo..
Si erano fatta ormai tarda sera così decisi di mettermi sotto le coperte con il telefono,che non accendevo ormai da una mezz'oretta. Mi feci piccola nel letto sotto le coperte e sotto il profumo protettivo di lui..Mi mancava tremendamente tanto, lui era tutto per me e da quando se né andato così velocemente sono sola..come un cucciolo di cane abbandonato in mezzo alla strada,con un cuore spezzato in piccoli pezzi,come un vaso di vetro gettato a terra. Decisi di accendere il telefono magari mi avevano risposto.
nessuna risposta,niente di niente...mi ritrovai di nuovo sola con i miei pensieri, di nuovo da sola con il solito pensiero fisso:lui. Lui che ha deciso di lasciarmi da sola,facendo avverare la mia più grande paura:essere giudicata.Lui non doveva andarsene,lui è stato costretto ad andarsene, e la cosa più imperdonabile è che non me ne sono mai accorta, altrimenti lo avrei potuto salvare,il mio fratellone...l'ultime parole scambiate sono state solo "vado a scuola, a dopo" ma quel dopo non è mai avvenuto. Quando ero rientrata avevo solo trovato una lettera
"Hey sorellina, so che non mi perdonerai mai per quello che sto facendo, e ho fatto. Ormai è più forte di me, è tutta mia la colpa,lo so,non ci sono giustificazioni. Tutto questo è così stupido,ma voglio darti un ultimo addio,fatto per bene.
Non ci sarò quando avrai dato il tuo primo bacio,non ci sarò quando avrai la tua prima delusione in amore, non ci sarò quando ti sposerai, e questo sarà il mio errore più grande che mai mi perdonerò.
Inseparabili, ma separati, e questo fa male.
Voglio che dopo questo non sarai triste per il resto della tua vita, non voglio che tu perda il tuo bel sorriso che amo tanto, so che sarà difficile,e mi dispiace, ma devi superarlo,per me.
Sono in cielo che ti proteggo, da tutti. A pensarci già mi manchi, ma questa è la vita, ed è una, e io non sono riuscito a sfruttarla per il meglio e me ne pento, ma ormai il danno è fatto.
immagino già quell'improvviso desiderio di abbracciarti,di volerti subito,senza tempo in mezzo,sarai la mia mancanza. Se è vero che in paradiso ci sia un'altra vita,sono sicuro che mi tormenterà il pensiero di averti lontana.
L'ultima cosa, so che il dolore sarà forte ma non mi raggiungere, non ci pensare, non lo meriti, il destino non ha preveduto questo per te, per me si.
ti amo sorellina mia,
E sappi che ti amerò per sempre, ciò che ci unisce è più grande di ciò che ci separa,
il,tuo e solo tuo,fratellone"
con la sua lettera stretta al cuore e il suo maglione che mi avvolgeva, mi lasciai cullare dalle braccia di morfeo.
Hey guys!
Siamo tornateeeee e siamo riuscite a scrivere questo capitolo con molta difficoltà all'inizio, ma ce l'abbiamo fattaaaa! *balla la macarena*
Si okay la smetto.
Che ne dite? Scopriamo qualcosa in più della difficile vita di Scarlett, un pezzo molto triste direi...
Se ne volete sapere di più votate e commentate!
A 3 commenti e 12 voti aggiorniamo.
Il solito bacio
Da me e Etiscorderaidime
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Trap || Luke Hemmings
Fanfictionprese in giro, insulti, risate... Ormai era diventata un'abitudine, ogni giorno in quell'orrenda scuola, mi prendevano in giro, per cose futili, inutili, ma ci prendevano gusto, vedevano come io ci stavo male, come rovinavano ogni mio sorriso, in pi...