"e poi la gente si lamenta mentre aspetta un pullman in ritardo, pur sapendo che arriverà, mentre c'è gente che sta i silenzio ad aspettare in eterno qualcosa o qualcuno che non arriverà mai a salvarlo"
BIIP BIIP' il fastidioso rumore della sveglia mi fece aprire gli occhi con malavoglia. Mi rannicchiai poco per poi stiracchiarmi,allungai la mano per fermare quell'oggetto infernale. Lo spensi per poi scendere dal letto e con passo lento e da zombie scendere in cucina a bere un bicchiere di latte. Mi misi in punta di piedi per arrivare al cassetto troppo in alto per me, lo afferrai e mi avvicinai al frigorifero da dove presi il latte che subito dopo versai nel bicchiere. Rimisi il latte al tuo posto e misi il bicchiere di latte nel microonde per riscaldarlo. Pensai che non era ancora finita la settimana. Non vedo l'ora che finisca la scuola almeno posso fare quello che più mi piace,ascoltare la musica e stare su tumblr. I miei pensieri furono interrotti dal 'Bip' del microonde che indicava lo scadere del tempo di riscaldamento del latte. Aprì il fornetto e presi il bicchiere posandolo sul tavolo ,difronte a me. Iniziai a bere il latte e 5 minuti dopo ero già in camera mia con le robe in mano pronta ad andarmi a fare una doccia fredda per svegliarmi del tutto. Camminai in bagno e tolsi le robe mettendole nel cestino delle robe sporche. Rimasi nuda sotto il getto d'acqua fredda che scorreva su tutto il mio corpo; mi rilassava, forse era la sensazione di pulizia o forse perché era l'unico momento in cui non dovevo pensare a niente e a nessuno.
Iniziai a canticchiare 'Daylight' dei Maroon 5 e qualche minuto dopo uscì dalla doccia avvolgendomi un piccolo asciugamano bianco attorno al corpo. Mi legai i capelli in una crocchia disordinata e iniziai a truccarmi come sempre: mascara e un filo di eyeliner. Mi asciugai e indossai l'intimo e successivamente dei jeans stretti chiari, le mie amate air force bianche e una maglia nera con la scritta in grassetto bianco 'Smile'.Sciolsi i capelli e andai in camera pere prendere il mio zaino e le cuffie; collegai quest'ultime al telefono e iniziai ad ascoltare la mia playlist preferita uscendo di casa dirigendomi verso la fermata dove sarebbe passato presto-si spera- il pullman.Camminai a passo lento verso la fermata, gustandomi a pieno il senso di libertà che provo quando cammino verso le stradine isolate, con le cuffie all'orecchie, e per un breve istante me ne frego di tutto e di tutti.Guardavo fissa le mie scarpe mentre camminavo a testa bassa,cosa che facevo sempre, cosa troppo sbagliata. Camminare a testa bassa lo fa chi si sente incolpa, chi ha qualcosa da nascondere. Camminavo e pensavo a tutto, viaggiavo con la mente. E intanto ascoltavo le mie canzoni preferite, quelle dei Green Day. Amavo quella band, l'amore verso loro, l'ho ereditato da mio zio e da mio padre, che parole loro: sono la vera musica.
Intanto canticchiavo boulevard of broken dreams, e camminavo. "Sai, non ti facevo ragazza che ascoltava i Green Day." Per lo spavento mi girai, ero letteralmente saltata, e sicuramente avrò avuto un viso con bocca e occhi spalancati, infatti il presunto ragazzo che mi stava parlando scoppiò in una risata. Di fronte alle mie nike, vidi un paio di all star totalmente nere. Dubbiosa alzai lo sguardo, e quello che mi trovai davanti mi fece abbastanza andare in imbarazzo, era quel "Hemmings" mi pare. Mi guardava fisso negli occhi sotto le sue ciglia chiare, e quegli occhi erano qualcosa di fantastico. Azzurri, blu e verdi. Sembravano un mare in tempesta, ma allo stesso tempo un cielo sereno. Erano qualcosa di stupendo. "Scarlett giusto?" Chiese sorridendomi. "Umh, si...tu sei Lucas?" "Si ma chiamami Luke, Lucas mi sa da vecchio." Disse sorridendomi. Era un sorriso bellissimo, infatti lui, sorrideva anche con gli occhi, e dava un senso di perfezione che rendeva quel gesto meccanico che,che tutte le persone, al di fuori di me, facevano, e rendeva il suo sorriso bellissimo e di verso da quello degli altri.
"Okay Luke"gli sorrisi il meglio che potevo e tornai a guardare le mie nike. "Allora Scarlett, come va?" sospirai e pensai bene di continuare con il dire che sto bene. "Niente male, tu?"alzai leggermente lo sguardo per guardarlo. "Anche" disse non appena arrivò il pullman. "Bhe allora ci si vede" dissi sforzando un sorriso. Il mio solito sorriso. "Dove vai?Non entri nel pullman?" annuì leggermente. "Certo ma devo..ripetere"trovai rapidamente una scusa per non passare altro tempo con lui. Mi sentivo ansiosa e allora preferivo restarmene in disparte come sempre. Ci ero abituata. "Ohw okay. Allora ci si vede" mi fece un cenno con il capo allontanandosi. Iniziai a camminare verso il pullman,salì il primo gradino ma fui spinta a terra e caddi di sedere. Presi un grosso respiro. Nessuno mi aiutò. Il pullman partì e io mi ritrovai sola sul marciapiede,così iniziai a correre più veloce che potevo. -Come faccio, non voglio arrivare in ritardo, tutta la classe mi fisserà, peggio del solito e rideranno di me. Ancora.- pensai continuando a correre. Arrivai davanti alla scuola fortunatamente solo 5 minuti dopo della campanella,quindi non ero ancora in ritardo,non proprio. Ansimai per la corsa e cercai di riprendere il fiato iniziando a camminare lentamente verso la classe a sguardo basso. Sentì le risate degli altri, i loro vocii. Cos'ho che non va? Non credo di essere così orribile, come tutti mi trattano. Entrai in classe e spensi il telefono mettendolo nella tasca inferiore dello zaino. Raggiunsi l'ultimo banco e poggiai lo zaino di lato al piede del banco;allungai la sedia sedendomi sopra per poi aggiustare il banco in modo da trovarsi sopra le mie gambe. Alzai piano lo sguardo e vidi tutta la classe che parlava tra di loro, alcune ragazze girate verso il mio banco a guardarmi e parlottare tra di loro. Come potevano essere cosi meschine?
La porta era aperta, e dietro questa vidi Luke guardare intensamente tutto quello che stava capitando,spostò lo sguardo da me a loro, le quali iniziarono a ridacchiare. Ebbi un fremito, che mi partì dal collo, fino a poi trasformarsi in un brivido che percorse tutta la colonna vertebrale. Stava per succedere qualcosa, me lo sentivo. Appena ebbi questo pensiero, Luke entrò dentro la classe, e in quel momento pensai che aveva qualche super potere, e mi avesse letto nel pensiero. Le ragazze, invece, iniziarono a ridacchiare più forte trasformando, le loro risate da presa in giro, in risate maliziose. SCHIFO, provavo solamente una sensazione di disgusto, verso quelle ragazze, e potei giurarci di aver visto alcune di loro aggiungere trucco ai loro occhi, rendendoli più pesanti, e volgari e aumentarono solo il senso di schifo sopratutto quando aggiunsero del rossetto rosso fuoco, con il quale furono solamente ridicole. Erano un insulto a quelle donne che hanno combattuto per essere quello che erano, per acquistare un po' di importanza e potere nella vecchia società che le giudicavano inferiori e senza cervello, rispetto agli uomini. "Può uscire un minuto Scarlett? Chiese facendomi boccheggiare, ma non ero l'unica infatti le altre avevano la bocca spalancata in cerca d'aria e in quel momento iniziai a mandare dei sguardi di fuoco a quelle ragazze le quali ricambiavano con
sguardi di ghiaccio. Loro però non si perdevano d'animo e mandavano frecciatine a Luke il quale si trovava a a sbuffare ogni due secondi e questo mi fece ridere rumorosamente, e le galline che venivano chiamate ragazze, mi guardavano con odio, e io non potei ricambiare sorridendogli con amore, solo per dargli più fastidio, e infatti loro mi trucidavano sempre più con il loro sguardo da pesce morto. Mi alzai velocemente, forse troppo, ricevendo uno sguardo dubbioso dal prof, io sorrisi imbarazzata e andai da Luke il quale, mi mise un braccio intorno alle spalle, e mi fece sorridere vittoriosa a quelle oche che chiamavo normalmente compagne di classe, le quali se potevano uccidermi con lo sguardo ero già morta. Una volta uscita dalla classe mi disse "poi mi ringrazierai" mi sussurrò all'orecchio per poi andarsene lasciandomi da sola in mezzo al corridoio silenzioso.
Lalala!!! Ci siamo riusciteeee! Scusateci! *fanno gli occhi dolci*... Ecco qui il capitolo.
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Trap || Luke Hemmings
Fanfictionprese in giro, insulti, risate... Ormai era diventata un'abitudine, ogni giorno in quell'orrenda scuola, mi prendevano in giro, per cose futili, inutili, ma ci prendevano gusto, vedevano come io ci stavo male, come rovinavano ogni mio sorriso, in pi...