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𝓐𝓬𝓪𝓽𝓪𝓵𝓮𝓹𝓼𝔂
𝓛'𝓲𝓭𝓮𝓪 𝓬𝓱𝓮 𝓼𝓲𝓪 𝓲𝓶𝓹𝓸𝓼𝓼𝓲𝓫𝓲𝓵𝓮 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓻𝓮𝓷𝓭𝓮𝓻𝓮 𝓿𝓮𝓻𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓺𝓾𝓪𝓵𝓬𝓸𝓼𝓪

𝓐𝓬𝓪𝓽𝓪𝓵𝓮𝓹𝓼𝔂𝓛'𝓲𝓭𝓮𝓪 𝓬𝓱𝓮 𝓼𝓲𝓪 𝓲𝓶𝓹𝓸𝓼𝓼𝓲𝓫𝓲𝓵𝓮 𝓬𝓸𝓶𝓹𝓻𝓮𝓷𝓭𝓮𝓻𝓮 𝓿𝓮𝓻𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓺𝓾𝓪𝓵𝓬𝓸𝓼𝓪

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Non è vero. Mi sono sbagliata. È solo un incubo.

È da un'ora circa che ripeto frasi sconnesse di questo genere. Il mio risveglio è stato traumatico. Del tipo "Guardatemi gente! ho combinato un casino!". Non volevo crederci, e tutt'ora stento nel farlo, ma la vista del vestitino macchiato di sangue ha confermato i miei sospetti. Ho perso il controllo, di nuovo. Ho paura di uscire dalla mia stanza e scontrarmi faccia a faccia con la realtà e le sue terribili conseguenze. Così non esco, semplicemente mi cambio, getto tutto in lavatrice e faccio partire il lavaggio. Vorrei tanto che anche i miei peccati si purificassero. E poi per concludere la mia ribellione mi getto sul letto e faccio delle coperte una fortezza, un muro che separa me e il mondo. Mi sento soddisfatta delle mie azioni, così tanto da dimenticare per un po' la sera precedente. Lo sapevo io, conoscevo i miei limiti e non li ho rispettati.

-Bambina mia! – questa è mia madre che dopo aver finemente spalancato la porta con un movimento del capo, senza curarsi del fatto che io potrei essere anche nuda, mi osserva con fare circospetto. – che ci fai lì sotto? – osa chiedermi con tanto di sopracciglio alzato ad accentuare la sua espressione preoccupata – io? Nulla, mamma! Cosa dovrei fare? E tu non dovresti essere a "lavoro"? – tento di dirottare la sua attenzione e fortunatamente funziona, mi do un cinque con la mente. Sono un genio! – ah si, stavo per andare ma sono venuta a salutarti. Oggi inizi la scuola! Su alzati. – gesticola – oh! Sono anche in ritardo! Devo scappare! – esclama infine e corre via in direzione garage. Sento la macchina allontanarsi. Perfetto. Posso stare a letto. Inizio a giocare svogliatamente al telefono quando dopo un po' comincia a suonare. Thiana. Rifiuto la chiamata un paio di volte ma alla fine mi arrendo e rispondo.

"Dove sei?"

-Buongiorno anche a te Thiana eh! – sdrammatizzo

"Dove sei!?"

-A casa –

"Come?! E la scuola? E' tardissimo!"

-Semplice...non vengo –

-E invece tu vieni, eccome se vieni! - esclama una voce spalancando nuovamente la porta. Termino la chiamata e guardo Thiana che a passo di marcia si dirige nella mia direzione come un toro imbufalito. Sto seriamente avendo paura. Non è da lei. Mi alzo di scatto, conscia di non avere scampo, e una fitta mi colpisce in pieno. Rassegnata, torno a sedermi.

-Cos' hai? – mi domanda forse notando il mio cambiamento repentino

-Niente- fingo spudoratamente ma lei non se la beve -okay... ieri ho bevuto troppo, non ti ho vista più – decido di dirle -e...? – chiede non capendo – ho combinato un casino – ammetto
– quanto grande? - rassegnata sprofonda accanto a me – non lo so – turbata nel profondo mi ritrovo a vivere flash della serata ma dopo un pó buio. Vedo solo buio. – non ricordo ma lo sento...questa volta ho fatto qualcosa di terribile- mi stringo le spalle indifferente
– ci pensiamo dopo ok? Adesso vai a sbrigarti- mi promette Thiana con un bel sorriso ad incorniciarle il volto. Speranzosa faccio come dice e mi preparo. Jeans e maglietta. Un classico. Make-up leggero e sono pronta.

Heaven - la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora