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𝓡𝓪𝔀𝓪-𝓓𝓪𝔀𝓪
𝓛𝓪 𝓼𝓮𝓷𝓼𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓮 𝓭𝓲 𝓺𝓾𝓪𝓷𝓭𝓸 𝓽𝓲 𝓻𝓮𝓷𝓭𝓲
𝓘𝓶𝓹𝓻𝓸𝓿𝓿𝓲𝓼𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓬𝓸𝓷𝓽𝓸 𝓬𝓱𝓮 𝓹𝓾𝓸𝓲 𝓯𝓪𝓻𝓵𝓪 𝓯𝓻𝓪𝓷𝓬𝓪
𝓕𝓪𝓬𝓮𝓷𝓭𝓸 𝓺𝓾𝓪𝓵𝓬𝓸𝓼𝓪 𝓭𝓲 𝓿𝓮𝓻𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓸𝓻𝓻𝓲𝓫𝓲𝓵𝓮 𝓮 𝓻𝓲𝓹𝓻𝓸𝓿𝓮𝓿𝓸𝓵𝓮
𝓟𝓮𝓻𝓬𝓱é 𝓷𝓮𝓼𝓼𝓾𝓷𝓸 è 𝓵ì 𝓪 𝓽𝓮𝓼𝓽𝓲𝓶𝓸𝓷𝓲𝓪𝓻𝓮 𝓬𝓱𝓮 𝓵𝓸 𝓯𝓪𝓲

𝓡𝓪𝔀𝓪-𝓓𝓪𝔀𝓪𝓛𝓪 𝓼𝓮𝓷𝓼𝓪𝔃𝓲𝓸𝓷𝓮 𝓭𝓲 𝓺𝓾𝓪𝓷𝓭𝓸 𝓽𝓲 𝓻𝓮𝓷𝓭𝓲𝓘𝓶𝓹𝓻𝓸𝓿𝓿𝓲𝓼𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓬𝓸𝓷𝓽𝓸 𝓬𝓱𝓮 𝓹𝓾𝓸𝓲 𝓯𝓪𝓻𝓵𝓪 𝓯𝓻𝓪𝓷𝓬𝓪𝓕𝓪𝓬𝓮𝓷𝓭𝓸 𝓺𝓾𝓪𝓵𝓬𝓸𝓼𝓪 𝓭𝓲 𝓿𝓮𝓻𝓪𝓶𝓮𝓷𝓽𝓮 𝓸𝓻𝓻𝓲𝓫𝓲𝓵𝓮 𝓮 𝓻𝓲𝓹𝓻𝓸𝓿𝓮...

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-corri! Non fermarti! - urla e io faccio come dice, non smetto di muovermi nemmeno per un secondo

-Heaven dai! Arriva! - continua a urlare a pochi metri davanti a me

-Non ci riesco!!- protesta la me bambina conscia che il mostro l'avrebbe raggiunta tra poco

-Voi fermatevi! - grida il mostro dietro di noi mentre ci insegue

-Sorellina su! Siamo quasi arrivati- mi incita e io accelero la mia andatura più che posso, mi manca il fiato

-Heaven svegliati! - mi scuote qualcuno

Mi sveglio di scatto in preda al terrore. Era da molto che non avevo più incubi, ma questo era così vero. Mi ha scosso. Ricordo benissimo quegli istanti, poco dopo lui non c'era più. Il mostro l'aveva ucciso. E lui era morto per salvare me. Justin mi osserva preoccupato. Ieri sera dopo il film mi sono addormentata di nuovo in camera sua.

-incubi? - mi chiede -ti succede spesso? -

-si, a volte si- biascico con la voce ancora impastata di sonno

-ti capisco- concorda e poi torna a stringermi tra le sue braccia

-dobbiamo alzarci- trovo la forza di dire anche se il mio corpo non sembra d'accordo con me, si sta così bene sotto le coperte.

-mhm...mhm – mugola in risposta JJ -cinque minuti- e nasconde il capo nell'incavo del mio capo. Sorrido in automatico e torno a chiudere gli occhi.

Non so quanto sia passato quando li riapro. Justin dorme tranquillo accanto a me. L'espressione rilassata e le braccia ancora fisse su di me. Una volta mi ha detto che avermi accanto gli migliora il sonno proprio perché nessuno gli è mai stato accanto durante i brutti sogni. Ricordo di esser scoppiata a ridere. Ma adesso...lo guardo e non faccio altro che pensare a quel bambino che aveva semplicemente paura del buio o dei mostri sotto il letto e doveva combattere da solo. Un piccolo guerriero. I suoi genitori, da come mi ha raccontato, erano sempre via per trovare una cura per Julie o al limite erano nella stanza della bambina che piangeva disperata quando di notte qualche spirito andava a spaventarla. Deve esser stato terribile. Non volevo che avessero altri problemi, mi ha confessato quando gli ho detto che poteva chiedere aiuto. E lì il mio cuore si è strinto in una morsa dolorosa. Un bambino, non era nient'altro che un bambino! Proprio come me e Hell. Bambini, ecco cosa eravamo, quando siamo dovuti crescere senza preavviso. Mi rivedo tantissimo in Justin, lo sento il suo dolore proprio come se fosse il mio. Due metà spezzate, questo siamo. Ma forse insieme riusciamo a ripararci.

Heaven - la profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora