Addio Tess

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Era passato quasi un anno dalla fine della mia storia con Nico e molte cose erano cambiate. Avevo riappacificato i rapporti con Laila, mia amica di infanzia e vicina di casa. Avevamo smesso di sentirci quando, il suo ex fidanzato, le aveva severamente vietato di avere contatti con altre persone. Una sera fui chiamata da sua madre in lacrime, mi raccontò che avevano bisogno del mio aiuto per allontanare quel mostro che aveva iniziato ad essere anche violento verbalmente e fisicamente. Con molte difficoltà riuscimmo ad allontanarlo e a farlo sparire definitivamente dalle nostre vite, convinsi lei a tornare a scuola e così i suoi genitori la iscrissero al liceo con me. Tess non vedeva di buon occhio la cosa e trasudava gelosia da tutti i pori, nonostante io trattasi entrambi allo stesso identico modo. Con il passare dei giorni vedevo il nostro rapporto cambiare, eravamo sempre più fredde l'una con l'altra e l'unico motivo delle nostre conversazioni era Marck. Più lui la ignorava più c'era qualcosa in lei che lo attraesse e così un giorno decisi di porre fine a questa tortura parlandogli. Lui era seduto sul motorino a chiacchierare con quello che era il suo migliore amico e così mi ci avvicinai.
<<Ho bisogno di parlarti!>> intervenni nella loro conversazione senza nemmeno salutarli. Si scambiarono un'occhiata di intesa, poi il suo amico si allontanò.
<<Sono qui per la mia amica Tess.>> precisai. Alzò gli occhi al cielo.
<<Cosa c'è ancora? Non mi piace e non so più come dirglielo!>> rispose lui.
<<Lo so e so benissimo come l'hai trattata l'ultima volta. Volevo solo dirti di smetterla magari di fare qualcosa che lei possa captare in modo diverso.>> dissi. Rimase a guardarmi serio poi con una risata ruppe il silenzio e chinando la testa di lato disse:
<< Sei parecchio ingenua eh?>>mi guardo da cima a fondo prima di riprendere a parlare:
<<Vedi, quando a volte capita che vi seguo con il motorino, lo faccio perché in realtà mi piaci tu!>>
Calò nuovamente il silenzio.
Sbranai gli occhi, rimasi a fissarlo incredula. Ma cosa diavolo stava dicendo?
<< E se non te l'ho mai detto prima è perché siete sempre appiccicate e inseparabili.>> concluse.
<<Mi spiace deluderti, non sono interessata e questa conversazione finisce qui.>> mi girai per andare via, lui mi afferrò per il polso e mi tirò a se. Allungò le labbra come per baciarmi ed io sentì un senso di nausea partirmi dallo stomaco. Lo spinsi via con tutta la forza che avevo, cadde dal motorino scettico. La sua espressione era così snervante che la mia rabbia montò alle stelle. Con una mano afferrai il manubrio e scesi il motorino dal cavalletto per poi scaraventarglielo addosso. Soddisfatta del risultato mi sfregai le mani come per pulirle. Laila mi tirò per un braccio.
<<MA SEI IMPAZZITA!>> urlò trascinandomi via dalla villetta e in quel momento notai che c'era anche Nico e che aveva visto tutta la scena. I suoi occhi mi trafissero, senti una lama spezzarmi a metà e il cuore balzarmi in gola, ma mantenni quello sguardo di sfida anche con lui. Mi faceva schifo esattamente come mi faceva schifo Marck e qualsiasi essere umano di sesso maschile.
Quando fummo abbastanza lontane pescai il telefono dalla tasca.
<<Che stai facendo adesso?>> chiese la mia amica.
<<Chiamo Tess!>> risposi.
<<Ma sei matta? No assolutamente, non glielo puoi dire per telefono. Domani entriamo alla seconda ora, puoi parlargli in piazza con calma.>> mi fece riflettere lei. Così annuì e ci incamminammo verso casa. Senti lentamente la rabbia svanire e ripensai al mondo in cui i miei occhi avevano incrociato quelli di Nico. Sarebbero potuti passare secoli, il mio cuore avrebbe avuto sempre la stessa reazione e non era vero che mi faceva schifo. Non era vero per niente, continuavo ad amarlo come prima o anche più di prima.

Il giorno seguente tutta la classe si era riunita nella pizza adiacente all'istituto, la professoressa della prima ora mancava e così avevamo ottenuto un permesso per entrare alla seconda. Guardai Laila e quando lei annuì lentamente con il capo capì che quello era il momento giusto per parlare con Tess. Le poggiai una mano sul braccio e la feci indietreggiare di qualche passo.
<<Devo parlarti.>> le dissi con tono notevolmente serio.
<<Che succede?>> disse lei allarmata nel vedere anche Laila avvicinarsi.
Presi fiato sedendomi sulla panchina poco distante da noi e inizia a spiegarle, con molta calma, ciò che era successo il giorno prima. Quando finì di parlare alzai gli occhi per guardarla, sul suo viso vedevo alternarsi espressioni di dolore ed odio.
<<Perché l'hai fatto?>> chiese lei con disapprovazione.
<<Perché non mi va più di vederti soffrire Tess, è più di un anno che va avanti quest....>>
<<SEI SOLO UNA PUTTANA!>> mi urlò lei alzandosi. Mi gelai completamente.
<<TU CHE AMI COSI TANTO SENTIRTI AL CENTRO DELL'ATTENZIONE DOVEVI FARTI NOTARE ANCHE DA LUI? PUTTANA!>> smise di puntarmi il dito contro e andò verso l'entrata. Guardai confusa Laila.
<<Io al centro dell'attenzione?>> chiesi più a me stessa che a lei. Il suo sguardo era più sconvolto del mio. Tirai dallo zaino il mio pacchetto di Marlboro Light e ne accesi una. Senti il fumo bruciarmi nel petto, ma faceva molto meno male delle parole che Tess mi aveva urlato contro. Capì che il nostro rapporto in quel momento era totalmente distrutto, esattamente come lo ero io.
Fu allora che ripensai a Nico, a quella strana conversazione che avevamo avuto poche settimane prima di lasciarci,voleva mettermi in guardia dalla gelosia che lei provava nei miei confronti. Tutto ora mi era più chiaro. Tentata dall'istinto di scrivergli un messaggio, per dirgli che ci aveva visto giusto, afferrai il cellulare ma il suono della campanella segnò la fine della prima ora, gettai la sigaretta sotto i miei piedi, la spensi e mi avviai in silenzio su per le scale. Una volta in classe mi andai a sedere all'ultima fila, lontana da quella che fino a pochi minuti prima era stata la mia migliore amica per tanti anni.

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