41. Van Gogh was right, only in you I see the whole galaxy.

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«In te vedo ciò che Van Gogh
vedeva nelle stelle, e Monet nei fiori.»
- Isabel Celima
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Ci sono persone che, senza preavviso, ti frantumano il cuore che pensavi fosse di pietra, mentre era solo nascosto sotto strati di illusioni che avevi imparato a indossare come una seconda pelle.

Ci sono persone capaci di annientarti con un solo sguardo, come onde che si infrangono contro le scogliere taglienti, e nel loro passaggio lasciano dietro di sé schegge di dolore che si sedimentano nel tuo petto, dove la vita ora scorre furiosa.

Ti ritrovi a battere per un'anima che dovresti temere, eppure non riesci, neanche volendo, a strapparla via dai tuoi pensieri.

Lei si aggrappa a te, come l'ultimo soffio di vento prima della tempesta, con parole che bruciano come gelo sulla tua pelle.

Ed era proprio vero ciò che affermava Van Gogh su quei piccoli frammenti sfavillanti situati nel cielo, solo che io in lei, ci vedevo l'intero firmamento.

E quando mi avvolse con il suo effluvio mellifluo con quel vestito che le stava d'incanto come a nessuna, scolpito sul suo corpo ricolmo di luccichii, e quelle scarpe che le avevo regalato che le fasciavano i piedi a meraviglia gridando di essere fottuta con solo quelle addosso, seppi incontrovertibilmente di essere fottuto.

Stavo ricorrendo a tutto l'autocontrollo di cui ancora per poco disponevo, per non fissarla troppo insistentemente, ma con scarsi risultati perché era come un magnete attorno al quale gravitavo senza possibilità di fuga.

Quel lungo vestito nero le stava una meraviglia, aderente alle sue curve peccaminose che avrei volentieri percorso con la lingua, fino a giungere al centro del suo piacere madido e caramellato, perdendomi in lei e in lei soltanto.

Chinai quanto bastasse il capo di lato solo per scorgere sul lato destro della sua coscia uno spacco vertiginoso che incendiò ogni mia cellula, permettendo alla più caliginosa delle velleità di infettarmi le viscere, i pensieri, la mente e l'anima, affinché di me non restare nient'altro che cenere portata via dal vento in quella notte senza stelle.

La sua schiena nuda, esposta al mondo, era incredibilmente sexy. Volevo baciare ogni singola parte della sua pelle, esplorare ogni centimetro del suo corpo con la mia bocca assetata di desiderio. Le mie mani prudevano, e il desiderio di toccarla, di sentire la calda texture della sua pelle sotto le mie dita, era così forte che quasi tremavo.

Camminava con una sicurezza ammaliante, e io rimanevo lì, con la mente in tumulto, desiderando di poter realizzare ogni fantasia che si insinuava nella mia mente.

La sentivo in ogni frammento osseo, in ogni lembo di pelle che mi formicolava tanto era il bisogno di toccarla.
Lei era ovunque.

«Non sapevo se saresti venuto.» disse lei con fare ammaliante. «Ah, proposito, grazie per i tacchi. Sono stupendi.»

Dal momento che quella sarebbe stata la mia ultima serata con lei, decisi, almeno per una volta, di essere completamente sincero.

«C'è una cosa che non ti ho mai detto.»
Accigliò lo sguardo. «Sei un serial killer?»
«Sei da togliere il fiato, Lily Thompson.»

E la verità era che il mio di fiato, l'avevo abbandonato per strada dalla prima volta che collisi le iridi nelle sue tempestose.

Lei si leccò le labbra e mi sorrise, poi si avvicinò al mio orecchio, lasciandomi una scarica di brividi che fluirono dritti al mio membro.

«Anche tu non sei niente male.»

Ci guardammo negli occhi, e poi il mio sguardo scese sul suo bellissimo collo.
Indossava il mio ciondolo.

Un sorriso mi si formò sul volto, e mentre stavo per dirle quanto ne fossi felice, vidi scendere da casa sua una ragazza, Ava, la sua migliore amica. Era bella sì, ma mai quanto lei. Aveva uno sguardo curioso e un sorriso che tradiva una consapevolezza della situazione.

Indossava un abito lungo color champagne che si adattava perfettamente alle sue curve. La leggera scollatura a cuore svelava con grazia il collo, mentre lo scivolare del tessuto accentuava la sua femminilità. I tacchi alti, in tinta con l'abito, la facevano apparire più slanciata, conferendole un'aura di sicurezza.

I capelli biondi erano raccolti in un'acconciatura morbida, con qualche ciocca lasciata cadere strategicamente per incorniciarle il viso.

Era proprio il tipo di Jax. Le sarebbe piaciuta.

«Buonasera,» salutò lei. Ricambiai il saluto e poi il mio amico scese dalla macchina. Era un uomo di notevole presenza fisica, con una figura atletica e ben proporzionata. La sua testa era rasata, conferendo al suo aspetto un tocco di gagliardia che si sposava perfettamente con la sua personalità intraprendente.

Il viso di mio amico era definito, con lineamenti mascolini e una barba leggermente sfumata che sottolineava la sua virilità. Occhi intensi scuri e penetranti riflettevano un misto di determinazione e amichevolezza, rendendolo immediatamente accattivante. Indossava un abito scuro, tagliato su misura, che accentuava la sua figura atletica.

La sua eleganza non era solo una questione di abbigliamento; emanava una sicurezza che andava oltre l'aspetto esteriore. Un orologio dal design raffinato adornava il polso, aggiungendo un tocco di classe al suo look.

«Ethan, chi è questa graziosa fanciulla?» disse il mio amico con il suo sorriso da ebete.
«È la migliore amica di Lily, che a proposito vedi per la prima volta» lo presi in giro, dal momento che non aveva minimamente notato la presenza di Lily, talmente era focalizzato su Ava.
«Meglio così» pensai.

Se avesse guardato Lily per più di qualche secondo, gli avrei tagliato le palle. Migliore amico o meno.

«Piacere Ava,» disse lei con fare seducente verso Jax.
«Tout le plaisir est pour moi chérie,» le disse, baciandole la mano. Il solito megalomane.
«Okay, ora basta, andiamo,» dissi con fretta.
Aprii la portiera a Lily, mentre Jax e Ava si accomodarono dietro, e ci avviammo al galà.

Il viaggio proseguì con una strana combinazione di chiacchiere frivole, risate e sguardi carichi di significato. Jax continuava a rivolgere complimenti ad Ava, mentre io e Lily ci scambiavamo sguardi compiaciuti. Era evidente che il mio amico non aveva ancora capito bene la dinamica della situazione.

Quando arrivammo scesi dalla macchina e presi Lily sotto braccio. «Sembra che il tuo amico stia facendo colpo su Ava,» commentò con un sorriso giocoso.
«Che c'è, ora vuoi spassartela con lui?»

Ovviamente scherzavo, ma mi irritava comunque il solo pensiero che lo avesse guardato troppo.
Lei mi sorrise maliziosa e sussurrò al mio orecchio, «l'unico uomo con cui voglio spassarmela stasera, sei tu.» Mi lambì il lobo dell'orecchio con la lingua e un ringhio feroce emerse dalla mia gola.

«Non vedo l'ora di scoprire che sotto il vestito non indossi niente, ragazzina.»
Le sorrisi e ci avviamo verso l'imponente tenuta.


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SPAZIO AUTRICE
Okay..tenetevi pronti..🤭
Non vi nego che la posta in gioco è altissima arrivati a questo punto☠️
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𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora