44. And for the first time in my life, I really knew what pain was.

1.6K 230 67
                                    

✿𝓛𝓲𝓵𝔂✿

IG: nemy_lane_stories
Tik Tok: nemy_lane_stories

Prima di iniziare a leggere il capitolo vi prego di lasciare una stellina per supportarmi, sapete quanto sia fondamentale per me.
Grazie💙💫


୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉
«Idealizzare le persone fora l'anima e lacera il corpo. Te ne accorgi quando ti ritrovi assorto, solitario,nel precipizio delle tue delusioni.»
- Stefano Curreli
୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉

Ero là, nel mezzo della grande sala, quando lo vidi.
Ethan.

Il mio respiro si bloccò per un istante, ma poi qualcosa nel mio stomaco si strinse. C'era una donna, con quella sua espressione affettuosa, a toccare il braccio di Ethan come se fossero in sintonia. Lui la baciò, e il mio cuore si fermò.

Senza capire appieno cosa stesse accadendo, sentii la necessità di allontanarmi, di ritirarmi da quella scena che stava bruciando dentro di me.
Iniziai a camminare, cercando di far finta che nulla stesse accadendo.

Mi diressi verso il bar, desiderando qualcosa di forte per calmare la tempesta che infuriava dentro di me. Sentivo il mio cuore battere furiosamente, e il peso di un'incertezza crescente. Ordinai un Martini, cercando di concentrarmi sul suono dei cubetti di ghiaccio che tintinnavano nel bicchiere.

In cerca di un luogo tranquillo per sfogare la mia frustrazione, mi diressi verso una sala più appartata.
Sentii dei passi dietro di me.

Fu li che tutto esplose.
Fu li che tutto andò a puttane.
Fu li che la mia vita, cambiò per sempre.

«Che diavolo succede Ethan?» Gli andai incontro, senza dargli il tempo di spiegare e lo spinsi più forte che potessi. Lui ovviamente non si spostò di una virgola.

«A che diamine ti riferisci, ragazzina?»

Aveva davvero il coraggio di mentirmi così?
«Mi prendi per il culo, stronzo? Cosa siamo noi, eh?»

«Perché, sentiamo, cosa dovremmo essere?»
Ero furiosa.
Lui mi guardò accigliato.

Lo guardai minacciosamente. «Sul serio, Ethan? Cosa sono stata per te? Un gioco

«Okay, ora basta.» La sua voce era carica di seccatura. «Questa cosa è andata troppo oltre. Io sono andato troppo oltre. Sei come una droga di cui non riesco a fare a meno. E tu.. tu non meriti questo.»

«Che cazzo ne sai tu di cosa merito io?»
Gridai, ormai al limite.
E lui... Era senza dubbio la cosa più vera che avessi mai provato in vita mia.

«Cristo Lily! Io non vado bene per te! Dovresti stare con qualcuno che ti meriti, qualcuno che ti dia il mondo! Non solo qualche scopata qua e là»

Ora ero davvero incazzata.
«E se invece io volessi questo? Se io volessi te? Non ti sei mai chiesto se a me andasse bene? Ma no... tu decidi da solo e basta. E poi sparisci, perché è così che fai giusto?»

Ormai non avevo più fiato, ma continuai.
«E che mi dici di quella donna con cui era prima? Era la stessa con cui parlavi al telefono quella sera? Madeline? Te la scopi

La sua risata snervante riempì la stanza. «Cristo, quante domande! Non sono affari tuoi! E anche se fosse? E se me la fossi scopata?»

Mi stava ferendo, ormai avevo iniziato a piangere.
«Ho scopato anche te, e non mi pare tu ti sia lamentata.»

La sua voce era seria e distaccata, irriconoscibile.
«Ah, ero solo questo quindi? Solo una scopata?»
Mi fissò negli occhi per qualche secondo prima di dire, frantumandomi completamente, «si, eri solo una scopata. Uno sfizio, un'ossessione che volevo togliermi dalla testa.»

Non gli credevo.
Stava mentendo.

Gli andai incontro spingendolo con veemenza, ma non riuscii a spostarlo neanche di un millimetro. «Stronzo! Sei un bugiardo! Sei talmente spaventato da te stesso... sei talmente devastato per quello che è successo a Isabelle e a tua madre... talmente terrorizzato dall'amore che neanche sai riconoscerlo quando lo provi!»

Vidi la furia prendere possesso dei suoi occhi mentre si avvicinava a me. Mi fece reculare lentamente, fino a quando la mia schiena trovò riparo contro la colonna di un muro. Con forza, posò la mano sulla mia testa, fermandosi a soli pochi centimetri dal mio volto. Sentii il suo respiro sulla mia pelle, denso di tensione.

«Io non provo niente. Niente cazzo.» La sua voce era totalmente piatta, ma io decisi comunque di dirgli la verità.

Tanto valeva andare fino in fondo, almeno per me stessa.

«Vaffanculo Ethan!» Lo spinsi e mi allontanai.
«Ti sei preso tutto... mi hai prosciugata, non è rimasto niente, niente di me!»

Avevo il respiro affannato, la gola piena di spine, gli occhi pieni di lacrime.

«Sono completamente, e irrimediabilmente innamorata di te. Lo sono fin dentro le ossa.»

Lo guardai, tra un singhiozzo e l'altro.
Ci fu un attimo, in cui vidi il suo sguardo vacillare completamente. Ma poi, ritornò freddo e distaccato, e mi ruppe il cuore in mille pezzi.

«Ragazzina... grave errore innamorarti di uno come me, che non crede nell'amore. Ti avevo avvertita.»

Il suo sguardo era gelido, irriconoscibile.
«Non ci arrivi proprio eh? Sei arrivato nella mia cazzo di vita come un fulmine a ciel sereno, e per questo ti odio. Ti odio per come ti stai comportando. Ti odio come mi stai facendo sentire. Ti odio perché non ammetti a te stesso la verità. Ti odio per esserti insinuato nella mia vita, sotto la mia pelle, nelle mie ossa. Nella mia anima. Ti odio per aver rovinato l'unica cosa bella che avessi mai avuto.»

Presi fiato, lo guardai di sottecchi. Il suo sguardo era rivolto a terra.
«Non sei stato una pioggia leggera. Sei stato grandine.»

Confessai con le lacrime agli occhi.

Ma come era potuto succedere?
Dov'era l'uomo che impazziva di gelosia se qualcuno mi metteva le mani addosso?
Dov'era l'uomo che mi raccontava delle sue cicatrici? Del suo passato?
Dov'era l'uomo che mi proteggeva, che mi lasciava fiori e bigliettini?
Dov'era l'uomo che mi guardava come se da me dipendesse la sua intera esistenza?
Dov'era l'uomo che aveva compreso la mia oscurità, così simile alla sua?
Dov'era l'uomo di cui mi ero innamorata?

«E tu... tu non sei stata niente, niente per me, solo una piacevole distrazione dal lavoro, una scopata qualsiasi. Potevi essere tu, come chiunque altra.»

Con un movimento rapido, mi strappai la collana dal collo e la scagliai verso di lui. La sua mascella si irrigidì mentre la collana cadde a terra.

E poi, se ne andò.
Mi lasciò li.
Mi accasciai a terra e iniziai a piangere.

E per la prima volta nella mia vita, seppi davvero cosa fosse il dolore.



༻•°ˋ♥ˊ°•༺ ༻•°ˋ♥ˊ°•༺ ༻•°ˋ♥ˊ°•༺
SPAZIO AUTRICE
Dolore.
Rabbia.
Respiro affannato.
Senso di oppressione al petto.
Gola arsa, piena di spine.
È cosi che vi sentite giusto?
Lo so bene..lo so, ma non mollate, che i prossimi capitoli saranno importanti, anzi importantissimi, assisteremo ad un capovolgimento del libro.
Ma ricordate: anche se soffrirete, piangerete, è giusto cosi. Ce un filo conduttore, rimanete fino alla fine del viaggio e non ve ne pentirete.
Lo capirete a tempo debito.🥀
Stringete i denti e continuate⚡️
Lasciate una stellina e commentate.🌟
༻•°ˋ♥ˊ°•༺ ༻•°ˋ♥ˊ°•༺ ༻•°ˋ♥ˊ°•༺

E seguitemi su IG: nemy_lane_stories
Seguitemi su tik tok: nemy_lane_stories

𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora