45. You are the storm that shook my world and the star that saved me

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⚔︎𝓔𝓽𝓱𝓪𝓷⚔︎

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Prima di iniziare a leggere il capitolo vi prego di lasciare una stellina per supportarmi, sapete quanto sia fondamentale per me.
Grazie💙💫

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«Quando capiremo che non è un altro giorno,
ma un giorno in meno, inizieremo a dare
  valore a ciò che conta veramente.»
- Charles Bukowski
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Ero un bastardo.
L'avevo ferita, l'avevo fatta piangere.
L'avevo distrutta.
Mi spezzò il cuore vederla in quelle condizioni.
Ma non ero adatto a lei.
Non potevo darle ciò che voleva.

Anche se l'amavo.
Dio, se l'amavo.

L'amavo ancor prima di saper definire l'amore.
L'amavo da quando ballò la prima sera per me.
L'amavo da quando aveva iniziato a sfidarmi, con quell'aria saccente e di superiorità.
L'amavo da quando affondai la bocca nel suo paradiso per la prima volta.
L'amavo da quando le rubai un bacio per la prima volta.
L'amavo da quando avevo compreso la sua natura, cosi simile alla mia.
L'amavo da quando la vulnerabilità nei suoi occhi incontrò la mia anima, creando un legame intimo che nessuna parola poteva descrivere.
L'amavo da quando le sue lacrime divennero un riflesso dei miei tormenti interiori.
L'amavo da quando il suo tocco diventò la mia ancora.
L'amavo da quando le sue imperfezioni si incastrarono perfettamente con le mie.
L'amavo da quando ogni battito del suo cuore risuonava in perfetta armonia con il mio, come se fossimo due note in un concerto eterno.
L'amavo da quando il mio cuore riprese a battere, e la mia anima, a vivere.

Era la cosa migliore che mi fosse mai capitata.
E io l'avevo lasciata andare.

***

«Ascolta Ethan... mi sono guardato in giro, qui ci sono persone molto influenti. Uomini per la precisione. Uomini ricchi, corrotti, che puzzano fino al midollo.»

Non capivo ancora dove volesse arrivare. Stavo perdendo la pazienza. Non riuscivo a smettere di pensare al dolore che le avevo causato.

Dio, volevo solo stringerla tra le braccia.
Volevo solo tornare indietro, prendere quella dannata collana e rimetterla al suo bellissimo collo.
Perché era a lei che apparteneva.
Volevo solo chiederle scusa, chiederle di perdonarmi di essere un tale stronzo.
Volevo... volevo litigare con lei, e poi fare l'amore, fino allo svenimento.

Ripensai alle sue parole. «Non sei stato una pioggia leggera, sei stato grandine.»

E tu sei stata il mio sole e la mia tempesta, la dolce melodia che accompagnava il mio risveglio e il tuono che squarciava il cielo della mia anima. Sei stata come un incendio che bruciava selvaggio nel mio petto, consumando ogni traccia di razionalità, lasciandomi in preda alla follia di un amore tanto intenso quanto distruttivo. Sei stata il mio paradiso e il mio inferno, la maledizione e la benedizione che mi porto addosso.
Non sei stata un vento leggero, sei stata un uragano devastante che ha spezzato le mie difese, che ha infranto ogni mia resistenza.
Tu sei stata la mia salvezza.
E ti odio per questo.
E ti amo per questo.

Avrei voluto dirle tutto ciò.

Jax riprese a parlare. «Così, giusto per sicurezza, mi sono informato. Ho fatto alcune ricerche su queste persone.»

«E?» Incoraggiai il mio amico a continuare.
«Ed è venuto fuori che molte di queste persone sono coinvolte in attività illecite. Traffico di esseri umani per essere precisi. Il padre di Lily, Alexander Thompson... è una persona molto influente. Possiede molte attività e locali. Non dico che sia direttamente coinvolto, ma comunque potrebbe essere a conoscenza di ciò che avviene nei suoi locali.»

Avevo smesso di ascoltarlo un po' di tempo fa.

Un senso di oppressione si faceva largo dentro di me, i suoni intorno iniziavano a perdere definizione, come se fossero avvolti da un velo di cotone.

Il frastuono del mondo esterno si attenuava gradualmente fino a diventare un sussurro lontano, mentre mi ritrovavo isolato in una sorta di quiete irreale. Non importava quanto forte fosse il rumore intorno a me, tutto si dissolveva in un mare di muto silenzio.

«Cosa? Stai dicendo che il padre di Lily è coinvolto in questa merda?» Sentii la rabbia montare dentro di me.

Ecco perché mi fissava in quel modo strano.

Lo avrei ucciso quel pezzo di merda.
Lo avrei ucciso con le mie stesse mani.

D'un tratto, l'idea che lei potesse essere in pericolo mi fece rabbrividire.

Fu Madeline a parlare, con sicurezza.
«Alexander Thompson è sicuramente coinvolto in attività illecite. Possiede locali notturni che servono da facciata per traffici loschi.»
Le sue parole colpirono come un pugno allo stomaco.

«Non sappiamo ancora quanto Lily sia coinvolta o quanto sia a conoscenza di tutto questo, ma credo che dovremmo proteggerla e far emergere la verità.»

La rabbia che avevo provato inizialmente si trasformò in un enorme senso di colpa.

Per essere stato un bastardo.
Per averla lasciata andare.
Perché cazzo, allora era davvero in pericolo.
31 dicembre.    
Il secondo giorno peggiore della mia vita.
Il mio incubo.
Non avevo protetto la persona che amavo, di nuovo.
Non le avevo detto quanto l'amassi.
Non me lo sarei mai perdonato.
Uscii di corsa per cercarla, ma lei non c'era più.
E io non ero con lei.
Non c'ero a proteggerla.

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SPAZIO AUTRICE
Mi dispiace stelline, non odiatemi..
Le cose devono andare così.
Che ne dite della splendida dichiarazione di Ethan?
magari l'avesse fatta a lei no?
Non vi preoccupate, tutto a suo tempo.
Avete sclerato?🥹
Mi raccomando, armatevi di coraggio, forza e pazienza.‼️
tenete a portata di mano i fazzoletti🤧
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