The last but one letter

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Pochi giorni dopo il compleanno di Chase arrivò finalmente una lunga lettera da parte di Harry. Crystal mise da parte la colazione e s'affrettò a leggerla.

'Mia dolce Crystal,
finalmente trovo un po' di tempo per scriverti. Non nego che qui sia dura, comunque non troppo. Non ti preoccupare. Ho compagni molto simpatici e molto invidiosi: in questo momento ridono solo perché, invidiosi come sono, appunto, non credono al fatto che io abbia una ragazza davvero meravigliosa e con una bellissima sorpresa in serbo per me.
Ti penso ogni ora del giorno e della notte, sei sempre nei miei sogni. Prego il cielo perché il tempo passi in fretta, perché tu non ti angusti troppo per me. Sono forte, Crys.
Intanto il permesso speciale mi è stato accordato, sono solo tre settimane... ma ce le faremo bastare, vero?
Piccola, resisti. L'anno nuovo arriverà in un baleno.
Ed ora dimmi, come stai? Come ti senti? La ricerca del tuo lavoro come procede? Il tuo fratellino? E il suo ragazzo? L'appartamento ti annoia? Prometto che ne cercherò uno più bello e grande quando tornerò, se vorrai. Lo sai, per te farei qualunque cosa.
Credo che ti telefonerò prima di prendere l'aereo che mi riporterà da te. Ho un bisogno assurdo di sentire la tua voce, non sopporto già più i suoni dei fucili caricati, i sibili delle pallottole, gli scoppi improvvisi delle armi. Non è il mio posto, questo, il mio posto è al tuo fianco.
Quando tornerò mi troverai un po' cambiato. Ho dovuto tagliare i capelli, sai. Ma ricresceranno presto, qualunque cosa gli si faccia non restano mai corti.
Crystal, mi chiamano. Devo andare. Sì, te lo confesso. A volte ho paura. Paura non per me, ma per te. Paura che uno di questi maledetti proiettili mi renda una persona che non conosci, una persona per la quale proveresti solo ribrezzo a guardarla, o peggio, terrore che una pallottola mi porti via da te per sempre.
E non succederà, lo giuro. Mi chiedo... è troppo sperare che la guerra cessi? Piccola, non posso fare aspettare gli altri ulteriormente. Sono obbligato ad andare, ma credimi, questa lettera non è l'ultima. Non lo è.

Ti amo, ti amerò sempre.

Harry'

La ragazza rilesse quelle parole finché esse non diventarono un'accozzaglia di simboli confusi, poi prese un biscotto e ne staccò un gran morso. Dopodiché bevve un po' di latte dalla propria tazza vecchia e sbeccata, che probabilmente un tempo era stata di Michael.

- Bleah! - esclamò. Il latte aveva lo stesso sapore ferroso delle monete. Allora chiuse il pacchetto dei biscotti e versò nel lavandino ciò che restava del contenuto della tazza.

Come mi sento, adesso, Harry? Ho voglia di pizza.

Prese il cellulare.

- Ehi, Shane? Buongiorno.

Il ventiduenne sospirò e ridacchiò.

- Buongiorno, sorellona. Che succede?

- Shane... me lo fai un favore, vero?

Lui sospirò ancora.

- Dimmi, Crys.

- Mi porti della pizza?

Lo sentì tossire, e Chase in sottofondo esclamare 'che schifo, Shane! Mi hai fatto la doccia!'.

- Della pizza?! E dove trovo della pizza a quest'ora del mattino?!

Crystal si grattò il capo, delusa.

- Va bene, non fa niente. Grazie lo stesso. Ciao, Shane.

- Scusa, sorellona. Ciao.

Non appena attaccò, lei sbuffò. Tanto valeva iniziare a mettersi a rispondere alla lettera di Harry, non che fosse un peso.

'Mio dolcissimo Harry,
aspettavo la tua lettera come da bambini si aspetta Natale! Mi manchi tanto. I giorni trascorrono tutti uguali senza di te, grigi e monotoni. Mi manchi mi manchi mi manchi.
A parte ciò, come sto? Non lo so nemmeno io, a dire il vero. Mi sveglio spesso il mattino ad orari improponibili, con le voglie più impensabili di mangiare cose come il cioccolato bianco o la pizza. Be', ormai dovrò farci l'abitudine, no?
Passando alla ricerca di un lavoro, forse ho trovato qualcuno che mi assuma, ma solo quando 'sarà tutto a posto'. Lo capisco più che bene.
Shane è in ottima forma, passa qui quasi tutti i giorni. Non dovrei permettergli di viziarmi così, eppure non sono in grado di dirgli di no, non ne ho la forza.
Circa una settimana fa è stato il compleanno di Chase. Sono venuti qui ed abbiamo festeggiato insieme. È stata una cosa molto carina da fare.
L'appartamento mi piace, ci ho messo radici... comunque ti seguirò ovunque vorrai andare, anch'io farei qualunque cosa per te, Harry.
Non vedo l'ora che tu sia qui, anche se solo per tre settimane. Non abbiamo ancora deciso, ricordi?
Spero tanto di poter passare il Capodanno con te.
Cambiando in parte discorso, mi dispiace che tu non te la passi così bene, e non posso fare a meno di pensarti ogni singolo istante della mia giornata.
Di notte prego che non ti accada nulla di brutto.
Per favore, amore mio... torna a casa presto.

Con amore,

Crystal'

Controllò la propria missiva un paio di volte, poi annuì. Così avrebbe dovuto essere sufficiente, almeno per mitigare l'attesa fino alla prossima.

In quel momento alzò lo sguardo sull'orologio e vide che ci aveva impiegato un'ora a scriverla; il suo stomaco brontolò, avendo sgranocchiato solo qualche biscotto. Che dovesse mangiare qualcosa era palese, ma non aveva voglia di null'altro che non fosse pizza.

Il campanellò trillò fastidiosamente.

Chi diavolo sarà?

Quando aprì la porta un uragano sul metro e ottantacinque la travolse, abbracciandola quanto più delicatamente possibile.

- Sorellonaaaaaa!

- C-ciao, Shane...

- Indovina? - Shane la guardò con un'espressione che si sarebbe potuta definire 'da cagnolino che vuole compiacere il padrone'.

Da dietro di lui Chase le fece un breve cenno con la mano, l'altra era occupata da un grosso cartone.

- Hm, cosa?

- Ti abbiamo portato la pizza! - trillò il minore, felice come una pasqua.

- Oh... grazie...

Crystal era ancora paralizzata dalla sorpresa. Quel mattacchione del suo fratellino... quanto diavolo era dolce?

Il ventiduenne le porse il cartone.

- Bene, noi adesso andiamo a farci un giro in città e poi torniamo a dedicarci a ciò che stavamo facendo prima della tua chiamata! Ciao, Crystal!

Lei prese il cartone e afferrò il fratello per un lembo della canottiera, prima che andasse.

- Puoi spedire questa, in posta? - gli chiese supplicante, e Shane esibì un sorriso enorme.

- Ovviamente!

Una volta andati iniziò a mangiare, lasciando correre i pensieri. Ma sì, la propria lettera sarebbe arrivata in tempo.

E poi tanto lui aveva detto che non sarebbe stata l'ultima.

Come le spine di una rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora