Please, don't leave me

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L'orologio ticchettava irritantemente, ricordando ad ogni bravo lavoratore quanto mancasse alla fine di quel supplizio. Michael non riusciva ad impedirsi di lanciargli di tanto in tanto occhiate nervose, alternandole a quelle di soppiatto rivolte a Cody.

Il biondo osservava lo schermo del computer con interesse e tranquillità, interrompendosi solo per sorseggiare il caffè. Il fidanzato si domandava come facesse ad essere così calmo. Lui smaniava dalla voglia di saltargli addosso e baciarlo fino a non aver più ossigeno...

Smettila di fissarmi, dannazione!, pensò Cody, sperando di non arrossire, ma invano. Sentiva agitarsi nel basso ventre sensazioni fin troppo piacevoli, provocate dallo sguardo insistente di Michael.

Distolse lo sguardo da ciò che stava leggendo e si accinse a sbirciare appena il castano, seduto alla scrivania di fianco alla propria. I loro occhi s'incontrarono e il fidanzato inarcò un sopracciglio. Lui percepì un brivido corrergli lungo la schiena.

Si sforzò di rimanere calmo, il viso che improvvisamente andava a fuoco. In quel momento entrò il capo: iniziava a lavorare più tardi.

- Allora? Come procede il lavoro? Tutto okay? - esclamò energicamente, mentre passava di scrivania in scrivania a dare il buongiorno. Si fermò a quella del biondo e gli poggiò una mano sulla spalla.

- Buongiorno, Cody! Come va, qui?

Il ragazzo dagli occhi grigi rimase impietrito mentre egli osservava il testo aperto sul monitor. La mano del capo scivolò sul suo fianco, e Cody notò gli occhi del fidanzato sprizzare scintille.

Brrrr...

- C'è un errore, in questo paragrafo - gli fece notare il suo superiore, poi se ne andò. Lui ebbe paura ad alzare lo sguardo.

Michael si alzò e a grandi passi lo raggiunse, prima di afferrarlo per un polso. I colleghi lo fissarono sorpresi mentre lo trascinava verso i bagni, ignorando le sue deboli proteste.

- Michael, ma c-...

Il castano lo sbatté ben poco delicatamente contro la parete del bagno, chiudendo poi la porta a chiave. Dopodiché lo baciò famelicamente, bloccandogli i polsi al muro.

Cody espirò rumorosamente.

- Michael...

Lui lo baciò di nuovo, poi insinuò una mano sotto la sua maglia.

- Michael...!

Il ragazzo dagli occhi caramello abbandonò le sue labbra per scendere a baciargli il collo e poi mordergli piano un lobo.

- Ngghhhh! Ah! Michael!

Era così piacevole... troppo piacevole. Cody poggiò le mani sul suo petto e lo spinse debolmente via.

- Non possiamo, Michael - disse, sforzandosi di respirare lentamente e calmare il battito impazzito del proprio cuore. Michael strinse le labbra in una linea sottile, poi scrollò le spalle e annuì.

~~~

Arrivarono a casa evitando anche solo di sfiorarsi: tra di loro sembrava esserci una strana specie di tensione elettrica per la quale anche il minimo tocco avrebbe fatto partire... scintille!

Una volta entrati in camera di Cody lui iniziò lentamente a sfilarsi la maglia per indossare la felpa, o almeno quello era il suo intento. Michael lo raggiunse e lo ghermì fra le proprie braccia, sospingendolo fino al letto, dove caddero con un flop!.

- Waaaa! M-michael, c-cosa stai f-facendo?

Egli poggiò il mento sul suo petto scoperto e lo fissò da sotto le ciglia scure, crucciato.

Come le spine di una rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora