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Eravamo all'inizio della riunione, mi avevano fatto firmare vari documenti e un contratto che non mi fecero leggere, ci giravano intorno dicendo che non sarebbe stato importante, che era di prassi che io mettessi una firma lì. St.Van iniziò a parlare e a comunicare che quello sarebbe stato il principio per una nuova avventura, ma non solo per me ma per tutto il gruppo VAV, Lou chiarii che il lavoro sarebbe stato pesante e che per qualsiasi problema loro erano disponibili sempre in ogni evenienza, stavano per darmi l'attestato da Manager V-Moon Entertainment, quando la porta della sala riunioni si spalanco, sbattendo contro il fermo porta, il che mi fece alzare per andarla a bloccare prima che si schiantasse su un enorme bouquet di fiori, c'erano rose screziate bianche e rosse, velo da sposa, peonie che andavano dal rosa al rosso scarlatto e narcisi bianchi e gialli, con un cartoncino di congratulazioni, i fiori erano bellissimi ma ero ancora sbalordita e preoccupata dal fattorino che li teneva, era rimasto fermo immobile davanti alla porta, «Scusa è tutto okay?» nessuna risposta, il che mi girai verso il gruppo di cinque che rimase a guardare me, «Che c'è, che ho?» iniziai preoccupata a toccarmi i capelli, la faccia, intorno al collo, non sapevo più dove mettere le mani o girarmi, «Zana, vieni e firma il tuo attestato...» mi disse Ziu puntando una mano sul tavolo, dove stava disteso il foglio tutto bello decorato e con la scritta 'Manager Zana - V-Moon Entertainment' firmato sotto da i sei CEO, mi avvicinai, presi la penna, e con la calligrafia più delicata e precisa possibile firmai. Rilessi tutto il foglio, passandoci sopra una mano si sentivano le foglie d'acanto disegnate leggermente in rilievo, la vista mi si appannò per via delle lacrime che mi stavano affiorando a gli occhi, sentii dei fruscii alle mie spalle, segno che i fiori erano stati appoggiati al tavolo accanto all'ingresso, e in poco tempo mi ritrovai con un Jacob avvinghiato ai miei fianchi e le lacrime che mi scorrevano sulle guance, abbassai lo sguardo notando le braccia di Cobi, le gocce delle mie lacrime ci cadevano sopra e cercai di fermarle un po' con le mani e un po' trattenendole, alzai la testa per guardarli, sorridevo così tanto da sentir male alle guance, cercai di girarmi per guardare in faccia anche Jacob che abbassò la testa sulla mia spalla in preda all'imbarazzo, involontariamente mi venne da fargli pat-pat, girando lo sguardo su gli altri, Ziu e Ayno mi sorridevano in modo molto inquietante, gli altri tre erano tra l'inteneriti e il sorpresi, la presa di Jacob si allentò da me e mi si accostò, «Grazie...» gli bisbigliai avvicinandomi un po' di più verso di lui.

I fiori nel vaso del mio ufficio profumavano l'ambiente in un modo indescrivibile, li guadavo dalla mia scrivania, mentre il mio nuovo MacBook iniziava a risuonare notifiche di mail, presi a guardarle erano già delle richieste per partecipazioni a eventi come il Music Bank, Inkigayo, The Show e M Countdown, le lessi tutte e poi mi venne in mente, ma erano pronti per un Comeback? Alla mia porta bussò qualcuno, io dissi un 'avanti' mentre continuavo a guardare lo schermo del computer confusa da tutte quelle mail; alzai lo sguardo da quelle e mi trovai davanti Zhang Peng, sbattei le palpebre un paio di volte e senza un se o un ma chiesi, «Ma per caso siete di comeback?» riguardai le mail, quando me ne arrivarono altre due, una da St.Van e una da un'agenzia di fotografi con cui sapevo che collaboravano per i concept, «Da quel che so, non al momento...» si mise dietro la mia poltrona guardando anch'esso le mail, «...però quello e il fotografo dei nostri concept, stiamo ancora scrivendo le canzoni...» mi mise una mano sulla pelle della sedia toccando anche la mia spalla, gesto che mi fece rabbrividire, poi la mia sedia prese a girare su se stessa verso la direzione di Jacob, si abbassò per fissarmi negli occhi, io di mia iniziativa cercai di guardare altrove, «Domani prepara le valige, ti trasferisci!» mi lasciò la sedia, facendola roteare in direzione computer di nuovo, «Come?» mi alzai di scatto facendo sbattere la sedia al mobile dietro di me, «Dove dovrei andare?» Jacob stava uscendo dal mio ufficio ma lo rincorsi per quel breve tratto che ci divideva, lo fermai prendendolo per un braccio, «Cobi! Che diavolo vuol dire 'Ti trasferisci'?» mi prese il viso tra le mani, iniziava di nuovo a sentisi in imbarazzo pure lui e non solo io, «Vuole dire che da domani tu abiterai nel nostro appartamento...» mi lasciò il viso e continuai a non capire, «...c'è una stanza libera e ha pure un bagno tutto per te, e un balcone immenso!» allargò le braccia verso l'alto e se ne andò. Continuavo a pensare alle parole di Jacob, io a vivere con sei ragazzi? Una stanza tutta mia? La stanza mi faceva felice ma vivere con tutti e sei, sentivo già salire il disagio, e i film mentali crescere in me; «Cosa vorrebbe dire... vivere con sei ragazzi?» mi bisbiglia da sola nella stanza silenziosa, «Che la mia noona vivrà sotto il mio stesso tetto...» entrò Ziu senza neanche bussare, «Ziu, che fai? Non ti hanno insegnato le buone maniere?» sbattei le mani sulla scrivania, «Bussare e non origliare...per esempio...» feci un gesto come per dire 'lascia stare ed entra', «...potrai picchiarmi insieme a Jacob!» esclamò abbassando la voce verso la fine della frase, ci pensai su, unire le forze a Cob per tormentare il Maknae non era un'idea niente male, gli sorrisi maliziosamente in risposa, «Ziu quanto sei inconsapevole...» risi e ripresi il mio lavoro al computer mentre lui stava seduto sul divano dell'ufficio a fissare i miei fiori di congratulazioni; alla fine era sicuramente meglio cambiare un po' aria, vivere insieme a qualcuno a Seoul sarebbe stato sicuramente più interessante che fare un mese intero in un hotel assalito da sasaeng solo perché mi venivano a prendere, ero davvero esaltata, estasiata ed altamente incuriosita dal vivere sotto lo stesso tetto dei VAV.

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