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𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐮𝐞.
𝐀𝐈𝐔𝐓𝐎 𝐑𝐈𝐂𝐄𝐕𝐔𝐓𝐎.



avrebbe dovuto dire di no. avrebbe dovuto dire che un altro drink ora sarebbe stato di troppo e che magari tra un paio di minuti lo avrebbe accettato volentieri, ma che ora sarebbe stato troppo.

avrebbe dovuto dirlo — condizionale passato — in quanto, quel drink, alla fine lo ha accettato. accettato, bevuto e finito nel giro di pochi minuti. ma non si sentiva di dire altrimenti. dopo tutto se una donna dagli occhi verdi e capelli rossi ti offre un drink, tu accetti a occhi chiusi.

ma ora se ne stava pentendo amaramente.

stasera avrebbe voluto parlare con la donna dagli occhi verdi e i capelli rossi per ore e ore di fila fino a quel momento della serata in cui si è talmente brilli — al limite della capacità di assimilare alcol — che il tuo corpo cerca tutto l'affetto che ti è stato privato in questa vita. questo nella maggior parte dei casi sfocia nel baciare uno sconosciuto, che in questo scenario è la ragazza del drink.

è capitato a tutti, no?

ora però clara non sta baciando nessuno. anzi, è sola in una via abbandonata di milano centro a rimettere le proprie interiora per quel maledetto drink bevuto di troppo per fare colpo sulla bellissima donna.

chiuse gli occhi e si appoggiò al muro, sentendo l'aria fresca delle due di notte sul suo corpo che la fece rabbrividire. il suo corpo iniziò a scivolare piano piano verso il basso, fino a quando sentì il cemento del marciapiede sotto il suo sedere e ci si sedette sopra, schiena ancora appoggiata al muretto.

da lontano sentii dei passi avvicinarsi e si sentii quasi in colpa per non avere niente dietro — no borsa, no telefono, no gioielli di valore — nel caso stia per essere rapinata.

"ti ho portato dell'acqua" le disse ghali appoggiando una mano sulla sua spalla per sostenerla, "è a temperatura ambiente".

"me la potresti aprire" sussurrò clara, al corto delle sue energie. dopo aver sentito la bottiglia aprirsi con un movimento veloce, aprì gli occhi.

ghali si appoggio sul muretto vicino a lei, un braccio intorno alle sue spalle per tenerla vicino a sè. clara prese due sorsi piccoli sotto istruzioni dell'uomo e appoggiò la bottiglietta sul cemento. era sicura che il vestito fosse salito di un paio di centimetri, ma era talmente sfinita che non provò neanche a metterlo a posto.

la testa le pesava, sentiva mille pugnalate allo stomaco e stava iniziando ad aver freddo. per cercare calore dal corpo di ghali si appoggiò più che poté a lui, finendo appoggiata sul suo petto, sorretta completamente dalle sue braccia.

se un passante gli avessi visti così avrebbe probabilmente sorriso perplesso e stranito: una ragazza, che a prima vista sembrava stesse dormendo, appoggiata completamente su quest'uomo, che si notava essere altissimo anche se seduto per terra in una posizione nettamente scomoda, per non far cadere la ragazza.

clara di questa stanza del ricordo non ricorda molto, ma quando pensa a questa serata sente ancora il senso di sicurezza che le induceva stare tra le braccia di ghali. ricorda anche la dolcezza che le aveva trasmesso quando aveva iniziato a toccarle delicatamente i capelli, per cercare di calmarla e rassicurarla. anche se non era del tutto sicura di non aver sognato quest'ultima.

clara con ghali sapeva di essere al sicuro.

𝐃𝐈𝐕𝐄𝐍𝐈𝐑𝐄; ghali amdouniWhere stories live. Discover now