50. I would have torn the world apart to find her again, at the cost of my life.

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୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉«Il dolore è una sensazione necessaria,  come l'ansia, la sete, e la fame

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«Il dolore è una sensazione necessaria,
come l'ansia, la sete, e la fame.
  Come l'amore, è un'energia
incontrollabile se non impari a gestirla.»
- Anthony Robbins
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Una settimana dopo

7 gennaio

Rabbia.
La sensazione di pura devastazione si insinuava profondamente nella mia anima, lasciandomi senza fiato e senza speranza.

Le mani stringevano i pugni con una forza sconosciuta, il cuore batteva in modo irregolare, e i miei occhi bruciavano sotto il peso di lacrime inarrestabili.

La fitta nel petto era come un coltello che si insinuava sempre più profondamente, una lama di dolore che non smetteva di tagliare.
La mente era un turbine di pensieri acuminati, un vortice di rimorsi, tradimenti e parole non dette.

Tutto ciò che era sicuro ora era un caleidoscopio di confusione, e la rabbia si faceva strada attraverso le crepe, dilaniando la mia essenza.

Vedevo il suo volto.
Il suo sguardo.
Il suo sorriso.

Mi guardai allo specchio, cercando tracce dell'uomo che ero. Ma di lui nessuna traccia.
Non dormivo, non mangiavo, non vivevo senza di lei.
Da quella dannata sera.

Con un ringhio, mi tirai indietro e diedi un altro pugno allo specchio. E poi ancora e ancora, finché non rimasero che pochi frammenti sbilenchi. Avevo le nocche insanguinate, rotte. Ma era un dolore di cui a malapena mi accorsi, quando ne avevo uno così dannatamente forte nella testa.
Nel cuore.

Ero offuscato dalla rabbia, e mi sentivo come se ogni dannato organo del mio corpo fosse finito in un frullatore.

Lily.
Pronunciare il suo nome era come ricevere una pugnalata dritta al cuore.
Mi avevano privato dell'unica cosa che mi tenesse in vita in questo mondo di merda.
Ma io la ritroverò.
Farò a pezzi il mondo se necessario.
Costi quel che costi.

***

La stanza era carica di tensione mentre Jax continuava a scorrere i frame dei filmati di quella maledetta notte. La luce dei monitor si rifletteva nei suoi occhi concentrati, ma il suo volto tradiva una frustrazione crescente.
Ava, dall'altra parte della stanza, si girò verso di me con occhi scintillanti di rabbia.
«Allora, Jax? Che cosa abbiamo?» chiesi, cercando di trattenere la mia ansia crescente.
Il mio amico si passò una mano sfinita sulla fronte, un sospiro di frustrazione sfuggì dalle sue labbra.


«Ancora niente,» rispose, la voce carica di delusione. «Continuo a mandare avanti e indietro il filmato, si vede solo questo furgone nero e quei due che la prendono.»

Bastardi.
Figli di puttana.
Cosa ti stanno facendo?


La voce di Ava risuonò dietro di me, scuotendomi dai miei pensieri. «E tu, cosa stai facendo per trovarla? Non possiamo sederci qui a guardare i video. Dobbiamo agire, cazzo!»

Mi girai per affrontarla, leggendo la furia nei suoi occhi. «Ava, lo stiamo facendo. Jax e io abbiamo messo a soqquadro la città, stiamo cercando informazioni da ogni cazzo angolo.»

Rabbia, disperazione e un senso di colpa opprimente si intrecciavano dentro di me mentre continuavamo la nostra ricerca frenetica.
Lily era sparita nel buio, e ogni secondo che passava era come un pugno in più al mio stomaco.

Avrei fatto di tutto per farla tornare a casa.


«Abbiamo scoperto qualcosa su Vincent Morgan?» chiesi, cercando di tenere sotto controllo l'impazienza.
Jax annuì, i suoi occhi ancora fissi sui monitor.


«Sì, sembra che sia coinvolto nei loschi affari del padre di Lily. Ha un motivo per prendersela con lei, ma dobbiamo capire come arrivare a lui. Alexander Thompson, a quanto pare ha dei debiti da risanare.»

Ava si alzò dalla sedia con un'espressione risoluta.
«Allora dobbiamo andare da suo padre. Dobbiamo costringerlo a parlare.»
«Non sarà facile,» la avvertii. «Quel bastardo è protetto da strati di uomini e potere. Non otterremo niente confrontandoci direttamente con lui»

Ava annuì, evidentemente frustrata ma consapevole della realtà della situazione. «Allora cosa proponi, Ethan? Come facciamo a trovare Lily?»

La testa mi scoppiava. La nausea accompagnava il dolore, un senso di malessere che si insinuava e rendeva ancora più insopportabile ogni istante. La voglia di chiudere gli occhi e sperare che il mondo scomparisse per qualche istante diventava irresistibile, ma non potevo cazzo, non prima di averla ritrovata.

Ogni pulsazione era come un colpo sordo, un martellare incessante che sembrava riempire ogni centimetro della mia testa. «Devo riflettere.»


Mi sedetti a terra, accendendo una sigaretta. Il fumo si disperse la stanza, mentre cercavo di mettere ordine nei pensieri caotici che ronzavano nella mia mente come api impazzite.
Fu Jax a parlare. «So di un tizio, si chiama William Brown. Potrebbe avere informazioni su Vincent Morgan, lavora per lui, potrebbe sapere dov'è Lily. Ma dobbiamo agire con cautela.»

Cautela.
Una parola che nel mio vocabolario, non esisteva.


«Va bene,» acconsentì Ava. «Dobbiamo trovare Lily prima che quei bastardi le facciano del male.»

A quell'affermazione di Ava il mio cuore saltò un battito.

O forse dieci.
Forse Cento.
L'amara consapevolezza mi trafisse in pieno.
Era passata una settimana.
Ed era improbabile che non le avessero fatto del male.




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SPAZIO AUTRICE
Tenete duro ancora un altro po' che Ethan sta andando a salvarla.🫂❤️‍🩹
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𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora