▪︎Sensazioni▪︎

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Lo guardai. In silenzio, non sapendo cosa aspettarmi.
Tony Stark era notoriamente conosciuto per essete un playboy, e la sua proposta poteva includere qualsiasi cosa.

Vedendomi incerta mi disse, con un ghigno in volto "devi solo fidarti di me"
"Di cosa si tratta?" Chiesi io timidamente, incerta del voler sentire la risposta "hai mai volato?" Mi disse lui con gli occhi pieni di fiducia, luminosi come quelli di un bambino.

Lo scruto con uno sguardo sorpreso per poi dire, quasi ridendo, come se la risposta fosse ovvia "Certo che no" il volto mi doleva, ma questa volta su di esso era impresso un sorriso sincero "immaginavo" Mi disse poi, inclinando la testa da un lato e facendo un'espressione ovvia, ma riuscì a cogliere un mezzo sorriso sul suo volto.

"E va bene, allora stasera sarà la prima volta" mi disse lui in tono malizioso guardandomi con un sorrisetto, per poi alzarsi agilmente dal bordo del tetto su cui eravamo entrambi seduti.
Una volta dietro di me, porse la sua mano, facendomi segno di afferrarla, e così feci, per poi mettermi in piedi di fronte all'uomo, guardandolo negli occhi.

Passrono diversi attimi e i nostri sguardi rimasero incatenati l'uno all'altro, le farfalle nello stomaco si fecero sentire quando lui, lentamente, si allontanò da me, continuando a sfiorare la mia mano, ancora tesa verso di lui.

Si allontanò di qualche passo portando entrambe le mani in alto, come in segno di resa, e io vidi due bracciali di metallo, uno per polso, che prima non avevo notato.
"Jarvis, armatura" comunicò con voce decisa.
Senti il rumore di qualcosa che volava nel cielo e di li a poco arrivò a tutta velocità quella che mi sembrava una valigetta di metallo, rossa e d'orata, che iniziò a smontarsi poco a poco.
I pezzi che si erano smontati autonomamente dalla valigetta dopo il comando di Stark si tramutarono in un'armatura, ferma, alle spalle di Tony.
Il panico crebbe dentro di me quando delle luci rosse uscirono fuori da essa, puntate verso Tony, e credendo fossero dei puntatori di un'arma feci un passo avanti, pronta a scattare, benché sul mio viso fosse visibile un'espressione di timore.
L'uomo di fronte a me doveva aver notato il mio stato d'ansia, perché guardandomi, mentre l'armatura iniziava a montarsi attorno al suo corpo disse "tranquilla, ho tutto sotto controllo" un sorrisetto sul suo viso fu l'ultima cosa che vidi di lui prima che il casco, con due fessure per gli occhi gli coprì il capo, e l'armatura finì di montarsi, aderendo perfettamente al suo corpo e rendendolo più alto di una decina di centimetri.

Mi rilassai quando capì cosa stesse facendo "Wow" fu tutto quello che seppi dire di fronte a ciò che avevo visto "Si lo so, faccio questo effetto" rispose lui, in tono scherzoso parlando dall'interno dell'armatura, che faceva risultare la sua voce, benché la medesima, leggermente metallizzata e ovattata dallo spesso elmo.

"Mia cara Eliza, hai di fronte a te, il solo e unico Iron Man!" Disse fiero l'uomo, allargando le braccia in gesto di trionfo, guardandomi attraverso i fori nel casco.

Sorrisi e dopo un' attimo in cui tutto sembrò fermarsi il signor stark si avvicinò cingendo la mia vita con il suo braccio e stringendomi saldamente a se, io mi aggrappati, avvolgendo le mie braccia attorno al suo collo, tendomi stretta a lui "Sei pronta tesoro?" gli sentii dire attraverso il casco.

In risposta io annuì, sicura "bene allora. Signori e signore qui è il vostro capitano che vi parla, allacciate le cinture, stiamo per decollare" disse lui imitando la voce sicura dei capitani degli aerei, e un sorriso sincero illuminò il mio viso.

Un rumore scaturì dal basso, e dell'armatura uscirono due razzi a propulsione di un colore azzurro, che ci permisero di staccarci dal terreno, e dopo qualche secondo Tony si stabilizzò a qualche metro da terra, e dopo poco partì, veloce, andando verso il cielo, sempre più in alto, ancora e ancora senza mai fermarsi.

Chiusi gli occhi, subito per la paura, ma poi mi concentrai su ciò che sentivo, l'aria mi scivolava addosso, scompigliandomi i capelli, e l'adrenalina era come se mi scorrese nel sangue, mi sentivo libera.

Stark si fermò in un punto indefinito nel cielo al di sopra della città e abbassò la testa per vedere il mio viso "siamo arrivati, adesso puoi anche aprirli gli occhi" feci come mi disse, e niente al mondo avrebbe potuto competere con quel paesaggio, da quell'atezza era possibile vedere tutta New York, le luci della città sembravano ancora più splendenti di poco fa, ed io ne rimasi incantata.

Sentì un rumore meccanico alle mie spalle, e spostando la testa vidi la parte anteriore del casco ritirarsi, ora mi era possibile vedere il viso fiero e sorridente di Tony, le luci della città si riflettevano nei suoi occhi, facendoli diventare profondi come galassie, illuminate da innumerevoli stelle capaci di togliermi il fiato.

Incantai il mio sguardo sul suo viso e dopo poco i suoi occhi passarono dalla città al mio volto, teneva lo sguardo fisso su di me, cercando di decifrare la mia espressione "è bellissimo, non è vero?" Mi disse lui, continuando a guardarmi "lo è" risposi io, dolcemente, ricambiano lo sguardo.
Entrambi, in fondo, sapevamo che quelle parole non erano destinate al paesaggio.

▪︎Take me out tonight▪︎ Tony Stark Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora