A Zeltos infuriava un temporale.
Sul litorale destro della piccola isola rocciosa, lì dove il mare si infrangeva furioso sulla scogliera frastagliata, il maestro dell'arte della guerra Tayan aveva costruito un piccolo castello dalle mura spesse e scure. La sua prima idea era stata quella di ritirarsi lì in solitudine, dopo aver lasciato l'esercito di Ledus, il Regno di Ghiaccio, aveva sentito il bisogno di riposare le sue ossa stanche in quel posto così remoto perché nessuno potesse disturbarlo. Dopo pochi anni, tuttavia, complice il suo buon cuore, la sua umile dimora era diventata rifugio per bambini e ragazzi abbandonati dal mondo.
Tayan li addestrava, mostrandoli come sopravvivere, e restava al loro fianco finché ne avevano bisogno, poi permetteva ad ognuno di scegliere il proprio destino.
Ezlyn era stata raccolta dalla strada dal maestro quando aveva solo 12 anni. A quel tempo viveva sola nella sporca e fangosa terra di confine, nella parte più a est dell'Impero, dove il ghiaccio di Ledus non poteva arrivare, ma che non godeva neppure della lussureggiante flora di Lùmhynia. Per questo, i suoi abitanti erano per lo più poveri disabili, bambini orfani e anziani abbandonati a loro stessi. L'unica cosa ad accomunare quel triste aggregato di anime sole era il tragico destino a cui tutti andavano incontro.Zeltos, invece, era un'isoletta molto piccola, così piccola da non comparire neppure sulle mappe. Si trovava da qualche parte nel Mare di Violae, nella zona che ufficiosamente apparteneva all'Impero, ma che ormai da anni non vedeva l'ombra di un Lùmhyniano. Tayan era stato l'unico a scegliere di costruirci sopra, con quella sua aria triste e cupa l'isola non attirava l'attenzione di nessun altro viaggiatore.
Eppure, a Ezlyn piaceva molto. C'erano pochi alberi e la sabbia era nera come la pece nelle zone pianeggianti, pioveva quasi sempre e il mare circostante era in tempesta per due quarti dell'anno. Non c'erano molti animali, solo qualche uguru che viveva nella roccia, e l'unico fiore che ogni tanto si poteva trovare tra le insenature nella terra arida erano i garofani rossi...
Quel giorno pioveva a dirotto, il cielo era carico di nuvoloni grigi e all'orizzonte saettavano terrificanti lampi di luce. Ezlyn era bagnata dalla testa ai piedi, la veste rossa che le giungeva fino alle caviglie le aveva agguantato in corpo come una seconda viscida pelle, ma lei non aveva alcuna cura delle sue condizioni. Stava cercando di raggiungere le erbe Siola che erano cresciute su un muro di roccia.
Dai!
Con i piedi si diede una poderosa spinta in su e con una mano riuscì a strappare all'ultimo un bel pugno di erbe fresche. Quando posò gli occhi sul suo bottino si rese conto che, inavvertitamente, aveva colto anche un garofano appena sbocciato. Il rosso dei petali le ricordò i riflessi delle sue fiamme acerbe e per un istante fu tentata di portarlo con sé.
No... non poteva.
Maliah si sarebbe arrabbiata, ancora ricordava il rumore del vaso pieno di garofani che andava in pezzi e la furia accecante nei suoi occhi mentre calpestava i cocci a piedi nudi.
Ezlyn lasciò cadere il fiore a terra, si tolse i capelli bagnati dal volto e corse verso il castello più veloce che poteva. Si teneva le erbe ben stretta al petto, sperando che il vento non gliele portasse via, e a pochi metri da casa intravide la figura del Maestro Tayan. L'uomo se ne stava a braccia conserte sotto la pioggia, la stava aspettando, anche se i suoi occhi erano puntati al cielo, Ezlyn sapeva che era lì per attendere il suo ritorno.«Maestro- chiamò lei a gran voce- le ho trovate.»
Tayan le mostrò l'accenno di un sorriso, ma la piega dura delle sue sopracciglia si rilassò.
«Ben fatto.»
Mentre percorrevano l'ultimo tratto di strada per raggiungere il castello, Ezlyn si girò verso il maestro. I suoi occhi erano piccoli ma avevano l'intensità delle sue fiamme, Tayan si sentì richiamare da essi prima ancora che la ragazza aprisse bocca.
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Queen Of Swords
FantasyAll'apparenza fredda e spietata Ezlyn, chiamata anche il demone mangia fuoco, è vista come la mercenaria più abile di tutto l'impero. Finché la paga è buona non c'è nulla che lei non possa fare. Tuttavia, la situazione diviene complicata quando una...