II. Alkiah

94 27 56
                                    

Il demone si chiamava Avrielle, aveva appena 167 anni e le sue ali erano state abbellite a dovere da un certo Dottor Yim, un demone Yoshan.

Ezlyn avrebbe davvero voluto non sapere tutte queste cose, ma quel pekim aveva una bocca grande e una miriade di sciocchezze da raccontare. A differenza sua, Ruel non faceva alcuna difficoltà a fingersi interessato; era il suo lavoro e diamine se sapeva farlo bene.

Dopo aver chiacchierato abbastanza, Ruel mostrò finalmente il suo lasciapassare. In quanto figlio di un demone aveva diritto a tornare ad Alkiah una volta ogni nuova luna per porgere i suoi saluti alla famiglia. Ezlyn venne presentata come la sua amante e Avrielle non ebbe molto da aggiungere dopo averla valutata.

Non bella...ma accettabile.

Poteva suonare come un'offesa, ma detto da un Pekim non era altro che un complimento.

Il sottovetta era un tunnel lungo decine e decine di chilometri ed era stretto a tal punto che c'era lo spazio sufficiente perché potesse passare un solo cavallo alla volta. Ezlyn partì per prima, i suoi occhi erano più acuti di quelli di Ruel e benché fosse buio pesto lì dentro, riusciva a distinguere vagamente alcune sagome. Rocce che sporgevano pericolosamente dagli angoli, piccoli insetti demoniaci che svolazzavano qua e là. Procedettero con estrema cautela ed Ezlyn raccomandò a Ruel di fare il massimo silenzio; non poteva fare del tutto affidamento sulla sua vista ma le restavano ancora udito e tatto.

Il sottovetta era freddo come una giornata d'inverno, l'aria si faceva più gelida e bruciante a ogni passo e tra le rocce si intravedevano piccoli cristalli di linfa viva che brillavano di luce propria. La linfa viva era un afrodisiaco demoniaco che nasceva dal miasma velenoso delle api rosse. Anche una minuscola dose era sufficiente ad uccidere un uomo adulto. Impiegarono più di due ore ad attraversare il tunnel, ma nel buio e nel silenzio il tempo non sembrava passare mai. Quando finalmente raggiunsero l'uscita Ruel poté finalmente tirare un sospiro di sollievo. Detestava con tutto sé stesso quella parte del viaggio, lo angosciava ben più di qualsiasi Veeda o Pekim.
Ezlyn, al contrario, era più tesa di una corda di violoncello.

Finito il Sottovetta i due si ritrovavano ufficialmente in territorio demoniaco. Davanti a loro c'era l'ingresso per Alkiah: il regno dei dannati, la valle di sangue, il paese del buio perenne.
Da lì in poi avrebbero proseguito a piedi. Erebus e il vecchio mezzo sangue di Ruel li avrebbero attesi nascosti nella boscaglia, entrare in città con loro avrebbe richiamo attenzioni indesiderate.

<<Qual è il nostro obiettivo?>>si azzardò a chiedere Ruel.

Adocchiò timidamente la ragazza al suo fianco; Ezlyn stava nascondendo le sue spade tra le ampie pieghe del suo mantello.

<<Il Gran Khejr.>>rispose lei.

Ruel annuì sovrappensiero e per un lunghissimo istante il suo cervello non recepì a pieno quello che Ezlyn aveva appena detto. Quando la connessione tra orecchie e mente gli consentì di capire cosa le era appena uscito di bocca, pensò che sarebbe svenuto lì e in quel momento.

<<CHI?!>>

Ezlyn sospirò.

Il Gran Khejr per gli Alkiahni era come l'Imperatore per i Lùmhyniani. Era la massima autorità di Alkiah, il suo potere incomparabile a quello di qualsiasi altro demone. Benché non potesse ritenersi alla pari dell'Imperatore che dettava legge su Lùmhynia, l'impero senza confini, era comunque una figura di altissimo livello. Era pericoloso, spaventoso e di lui si sapeva poco e niente. Era salito al potere da soli quattro anni, ma aveva fatto più di qualsiasi precedente Gran Khejr. Aveva istituito la prima vera armata demoniaca, creato un servizio sanitario e il popolo si fidava davvero di lui. Era la prima volta da secoli che un Gran Khejr non veniva ucciso da un colpo di stato.

Queen Of SwordsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora