Una fastidiosa giornata di scuola CAPITOLO .3

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La mattina seguente, come mi ordinò Willy, mi svegliai molto presto.La mia vecchia sveglia segnava le 04:28 del mattino, ma dato che é stata in parte distrutta dal tempo, allora segna un' ora piú avanti.Dedussi quindi che fossero le 05:28. Aspettai diversi minuti quando sentii un leggero ticchettio alla finestra. Andai a controllare alzandomi dal letto, su cui possedevo solo una sottile coperta e un cuscino macchiato.Fuori vidi che c'era il mio migliore amico ad aspettare che spalancai i vetri per lui, nel becco teneva stretti i miei compiti, che potevo intravedere giá completati.Aprii lentamente le vetrate, per evitare che qualche eventuale suono potesse svegliare i miei genitori.Lo feci entrare e lui mi lasciò i compiti sulla scrivania.Prima di metterli nel mio zainetto li controllai, per essere certo che fossero davvero tutti completi, ed effettivamente non ne aveva tralasciato nemmeno uno.
Quando li ebbi posizionati chiesi sbalordito
<<Ma i gufi non hanno le mani, tu come hai fatto..?>>
Mi guardò come se fossi io quello strano ad aver fatto quella domanda, poi disse
<<Quando tornerai da scuola, io sarò ad aspettarti nello stesso punto in cui ti ho conosciuto ieri, poi te lo dirò>>
Quanti segreti che nasconde...
<<In ogni caso, hai ancora la chiave?>>
Mi chiese leggermente preoccupato, ed io annuii.
<<Si, tranquillo, l' ho nascosta lì>>
Indicai un tappeto sotto cui si poteva intravedere una botola, decisi di mettere la chiave non direttamente sotto di essa, ma di chiuderla in una scatola che misi sotto la botola e prima di chiudere il tutto ci aggiunsi dei libri.Anche se qualcuno avesse scovato quel nascondiglio avrebbe dovuto togliere i libri per notare la scatola e poi avrebbe dovuto anche aprire con un' aggiuntiva chiave che però, avrei sempre tenuto con me.Gli spiegai il tutto.
<Perfetto, meglio essere previdenti, quell' oggetto non deve cadere in mani sbagliate...>>Concluse.
Andai in cucina per prepararmi una veloce merenda a base di pane con marmellata di fragole incartata con dei fazzoletti.Successivamente presi una bottiglia rigorosamente di vetro e ci versai del latte che riuscimmo a comprare per miracolo, solitamente portavo della semplice acqua.
Quando fui tornato in camera con tutto l' occorrente per mangiare lo posai in borsa e mi rivolsi nuovamente al gufetto
<<Sai, ieri ci ho pensato a lungo, e alla fine ho deciso di darti un nome, Willy!!Che ne dici, ti piace?>>
Domandai felice,lo chiamai così tanto tempo fa e ancora oggi lo faccio...
<<Willy...Nessuno mi aveva mai dato un nome prima, tralasciando il mago...>>Bisbigliò.
<<Davvero? E che nome ti debbe?>>Feci ancora più curioso.
<<Mi chiamò William, simili vero?>>
Eccitato risposi
<<Infatti! Che coincidenza!>>
Chiacchierammo per ancora qualche minuto, quando la mia sveglia segnò le 05:35 ció voleva dire che erano le 06:35, che considerato tutte quelle cose che feci, era anche abbastanza presto. Scuola iniziava alle 07:00 quindi mi affrettai a prendere un vecchio cappotto leggero per mettermelo; purtroppo era tutto quello che avevo per riscaldarmi da quell' aria fredda invernale.
Neanche il tempo di indossarlo che sentii mio padre gridare
dall' altra camera
<<Daniele! Muoviti é tardi!>> Naturalmente con i soliti modi bruschi...
Non lo era troppo, ma rimasi in silenzio per evitare una di quelle  solite discussioni di questo manicomio.
Willy era giá volato fuori ed io avevo giá iniziato a correre lungo il sentiero terroso e pieno zeppo di erbacce e cespugli per dirigermi a scuola. Non avevamo alcun mezzo piú veloce per accompagnarmi, quindi ogni mattina dovevo svegliarmi presto per non beccarmi quella pesante corsa che, a detta di papà, mi faceva piú che bene.
Non mi dava eccessivo fastidio, ero abituato, poi adoravo poter sentire quell' umida aria del mattino e ammirare quel paesaggio tutt'intorno a me.
Arrivai a scuola con dei minuti di ritardo.La struttura é sempre stata molto piccola e poche persone potevano permettersi di andarci, quindi mi ritenevo fortunato ogni volta che mi avvicinavo sapendo che avrei ascoltato ogni singola lezione quel giorno.
Prima di entrare mi incamminai verso il piccolo ruscello che c'era dietro la costruzione per metterci dentro la mia bottiglia di latte, tutti fecero la stessa cosa. Serviva a mantenerlo fresco per l' orario di ricreazione, e per non confonderli ogni studente di scriveva sopra il proprio nome.
Entrai poi e mi diressi verso la mia classe, bussai e aspettai che risposero
<<Potete entrare>>
Aprii la porta e varcai la soglia quando il professore mi sgridò
<<Bene, bene, Daniele, vedo che siamo di nuovo in ritardo>>
Sapevo giá la punizione che mi aspettava e detestavo dover vedere gli sguardi compiaciuti dei miei compagni quando succedeva.
Il professore possedeva un lungo righello in pugno.
Mi avvicinai tremando e posai la mano sulla cattedra.Si preparò ...
!SPAM!
Urlai dal dolore.Quel righello che veniva scagliato con potenza sulla mia fragile mano, giá piena di ferite causate un po' per lo stesso motivo e un po' per le escursioni tra i cespugli spinati.
Era una sofferenza atroce ogni singola volta.Dovevo stare attento perché se avessi fatto troppi minuti di ritardo lo strazio sarebbe stato peggiore.
Quanti minuti facevo ritardo tanti sarebbero stati i colpi di righello.Per mia fortuna feci solo 3 minuti di ritardo...
Sopportai a bocca serrata gli ultimi due.
Mi diressi al mio posto con la mano dolorante e due lacrime che mi rigavano il volto, tutto rosso dalla collera.
Rimasi quiete.Ero stanco di rispondere ormai da tanto, ero letteralmente sfinito ma anche furioso.
Nonostante non riuscissi a scrivere bene per il dolore cercai ugualmente di seguire la lezione, era tutto ciò che potevo fare, sarebbe stata la conoscenza a rendermi qualcuno di davvero importante.
Peró...con quella chiave...
Interruppi quel pensiero per dedicare la mia attenzione alla spiegazione.
A differenza di tutti non odiavo la prima ora di matematica, bensì quella successiva, Storia della musica...
Adoravo la musica,al contrario lo era per quella che ascoltavano tutti.
La musica Napoletana.
Non odiavo nemmeno quella.
Il problema era che stavano iniziando a cantare canzoni volgari riguardanti anche l' ambito sessuale.
E questo mi dava sui nervi...
Un' altra cosa che mi infastidiva era che le persone mi prendevano in giro per quello che ascoltavo io.
Cosa c'era di male nell' ascoltare canzoni in inglese?
Perché deve per forza piacermi ció che piace a voi?
Rimandai le domande ad una prossima volta.
La storia della musica non mi é mai piaciuta e l'ho sempre trovata noiosa...
In ogni caso passai tutta la ricreazione tra i miei compagni di classe che mi circondavano e prendevano in giro come ogni singolo giorno.Che nervi...
Ovviamente non mi misi ad urlargli contro come impazzito, e decisi di non reagire.
Come sempre quella volta non mi lasciarono un minuto di tregua e mi diedero fastidio.E io, come al solito, li lasciai fare.
Tornai a casa senza forze e mi buttai sul letto per riposare, quando mi ricordai che probabilmente c'era Willy ad aspettare nella foresta tutto solo... Poverino...
Ignorai i vari insulti provenienti dai miei genitori che litigavano, e come una saetta mi diressi in mezzo agli alberi mimetizzandomi col resto delle piante.



Finalmente capirò cosa mi sta nascondendo!



Finalmente mi dirà la verità!!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 23 ⏰

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