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come ogni mattina, entrai in classe trascinando i piedi a terra, quei primati che urlavano per l'ansia delle verifiche alle ultime ore, così li ignorai e andai a sedermi al mio banco

sfortunatamente avevo il punto di raccolta proprio dietro, era peggio del quotidiano sentire i gossip della mattinata, i gridolini delle ragazze sapendo degli intrugli e dei sobbalzi alla pronuncia di quello specifico ragazzo di quinto

sin dal primo liceo si sono fissate con quelli più grandi, mi chiedo anno prossimo cosa combineranno di buono in amore..

<ho sentito che sero e shoto del 4a sono stati beccati insieme..secondo voi cosa c'è tra di loro?> chiese una <non lo so..ma se c'è qualcosa sarò assolutamente gelosa. shoto è il principe azzurro.> rispose l'altra ridacchiando, o meglio, starnazzando.

sospirai, mi chiedo come possano piacergli quelli del 4a, sono degli egocentrici, esuberanti casi umani, purtroppo li conosco ma non ci voglio nemmeno pensare a come li conosco.

per fortuna il professore d'inglese entrò in classe con una scatola in mano <buongiorno. sedetevi.> disse con la stessa voglia di venire qui di ogni altro giorno prima di questo dannato lunedì, e tutti obbedirono a quelle poche sillabe accostate.

<siamo alla fine, perciò inizio a dare i compiti.> tutti sbuffarono in disapprovazione <per vostro grande dispiacere non posso darvi un libro, ma vi ho iscritto ad un progetto che include le quarte, quindi voi e la sezione a.> da dietro si alzò un brusio, già le sentivo quelle pregare agli dei di capitare con quello stoccafisso.

<le coppie sono già state formate da noi insegnanti, perciò fate attenzione perché non ve lo ripeterò ancora..> disse, tirando fuori un foglio con la lista, iniziando ad elencare in ordine alfabetico, così io ne approfittai per guardare fuori cercando anch'io conforto nelle preghiere, per quanto mi desse i brividi monoma non era una cattiva scelta, o anche oijiro dall'altra classe, mi sembrava un tipo apposto.

<...hitoshi e kaminari...> i miei pensieri si fermarono appena sentì il cognome <scusi,chi?> chiesi, con un sentore di indignato, tutti ma non lui. <hitoshi l'avevo già detto che non avrei ripetuto. continuando..> alzai gli occhi, al che intervenne monoma <amico...denki, ti hanno messo insieme a denki> disse con scherno trattenendo a stento una risata. volevo tirargli un pugno.

denki. da dove iniziare, il solito popolare egocentrico, ogni volta che sono stato costretto ad uscire con la cerchia di quel coglione che si fa monoma, denki era sempre in mezzo. non mi lasciava in pace, mi bombardava di domande e non mi dava il tempo di rispondere. io non lo sopporto anche in vacanza.

<..e questi sono, fatevi andare bene chiunque sia capitato con voi, qualsiasi lamentela tenetela nelle vostre boccucce.> si sedette alla cattedra e iniziò a spiegare mentre monoma sghignazzava <ridi, ridi.> sbottai, cercando di trovare una via d'uscita a questo. <ovvio che rido, guarda con chi ti hanno messo!> mi sussurrò, continuando a ridere peggio di una iena.

e ora sono cazzi miei.

qualche ora dopo, ci fu la pausa, così da bravissimo amico monoma mi portò, o meglio, trascinò nella sezione a con la scusa di accompagnarlo ma sarebbe andato via col cretino di cui parla sempre, e non per buoni motivi, lasciandomi solo lì. ma che ci potevo fare, prima che me ne rendessi conto ero già lì dentro, e subito denki corse verso di me <shinsou..hey> sembrava stupito nel vedermi, non lo biasimo, ma come il solito lo degnai di un mugugno come risposta, spostandomi accanto alla finestra per respirare un po' d'aria fresca. <quindi... che programmi hai per il progetto?> mi inseguì <non mi importa minimamente di quella stronzata.> risposi a modo, avevo anch'io le mie maniere.

<shinsou, questo progetto dà crediti per la maturità, e io non ho intenzione di perdere questa occasione, che tu lo voglia o no> rispose guardandomi fisso negli occhi, al che sospirai e schioccai la lingua sul palato <e va bene. finite le lezioni, avevo intenzione di andare alla baita in montagna che mi cedono i miei, a pochi minuti c'è la spiaggia> volevo fare una bella vacanza lì in solitario, via da tutta la città e il trambusto a cui assisto la maggior parte dell'anno, ma sinceramente io nel mio annuale giro in moto non lo porto con me.

<uh carino! si vada per quello, io non viaggio molto se non dai parenti e vorrei risparmiarti la lasagna di mia nonna, ci mette tutto ciò che capita, è buona si m-> poggiai l'indice sulle sue labbra <meno chiacchiere, più fatti, vedi di non avere debiti.> la campanella suonò, così mi avvisi verso la porta <ci vediamo, shinsou, ti scrivo> mi salutò il biondo. mi fermai sullo stipite e lo guardai con la cosa dell'occhio <ciao denki.>

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