just double dare me and I'll promise now that I'll stay

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Trama: Il primo incontro di Minho, che fa pattinaggio artistico, e Jisung, giocatore di hockey, non è uno particolarmente amichevole. Quelli successivi non lo sono neppure, caratterizzati da un continuo litigare e bisticciare. Cambierà qualcosa?

Tags: Figure skater Minho/Hockey player Jisung, enemies to lovers, fluff, un pochino di hurt/comfort
Altre coppie: Hyunlix

Note: ho fatto delle ricerche piuttosto superficiali per questa storia, quindi non vi aspettate che sia particolarmente realistica AHAH Enjoy!

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L'aria fresca della sera s'intrufolava al di sotto dei pantaloni larghi di Minho, accarezzava la pelle del suo viso, ciocche dei suoi capelli che ricadevano indietro ad ogni suo passo. La cinghia del suo borsone pesava sulla sua spalla destra, ma invece che appesantirlo ulteriormente dopo la lunga giornata che aveva avuto a lavoro, gli donava un leggero sorriso sulle labbra. Quello era l'unico posto in cui voleva trovarsi, in quel momento.

La porta era aperta esattamente come lo era sempre, a quell'ora della sera. La richiuse dietro di sé, percependo immediatamente lo sbalzo di temperatura che lo accolse all'interno della struttura che visitava spesso. Stava per iniziare a canticchiare tra se e sé, contento di avere almeno un paio di ore per pattinare da solo, quando delle voci lontane risuonarono nel grande spazio vuoto al di sopra della pista di pattinaggio.

La sorpresa iniziale non era tanto fastidiosa quanto la sensazione di preoccupazione che la seguì subito dopo. Avrebbe riconosciuto quelle voci ovunque, non perché fossero di qualcuno di familiare, ma perché erano sempre così forti e rumorose. Sempre insieme, schiamazzi ed urla accompagnate dai fischi delle lame dei pattini sul ghiaccio, movimenti veloci che seguono un disco scuro da una parte della pista all'altra. Rovinandola interamente.

Minho sbuffò, passandosi una mano sul viso mentre tentava di calmarsi ed accettare la situazione, ed affacciandosi sulla pista al di sotto del passaggio che stava percorrendo. Come aveva intuito - non che fosse difficile farlo - una decina di ragazzi che non si aspettava di trovare lì, vestiti con le loro solite divise e i loro caschi con visiera, occupavano lo spazio che Minho aveva pensato avrebbe avuto per sé. Forse non avrebbe dovuto fidarsi così ciecamente delle parole di Juwon, d'altronde era difficile trovare mai la pista completamente vuota, ma di certo non si aspettava di trovare dei giocatori di hockey.

Nessuno di loro sembrò accorgersi di lui, dunque Minho continuò a camminare per conto suo, dirigendosi verso gli spogliatoi. Una rampa di scale per scendere nell'unica area riscaldata dell'intera struttura, e ritrovò una faccia famigliare ad aspettarlo. -Hyung?- lo chiamò, chiedendosi se l'espressione perplessa che contorceva il suo viso fosse abbastanza per esternare ciò di cui voleva lamentarsi.

-Minho! Sei arrivato.- lo salutò.

Minho annuì, alzando un braccio in direzione della pista, visibile oltre la porta di vetro in fondo alla sala in cui si trovavano. -Puoi spiegarmi perché sono qui?

-Oh, loro...- mormorò il suo amico, superando il banco che li separava. -Scusa, ci sono stati dei problemi di organizzazione e mi hanno pregato di lasciarli entrare un'oretta fa per allenarsi un po'.- spiegò, continuando a camminare in direzione della porta mentre parlava. -Dovrebbero uscire ora però, vado a chiamarli.

Minho si appoggiò con la schiena al banco, lasciando ricadere il suo borsone sul pavimento. I suoi occhi erano fissi davanti a sé, attendendo che i ragazzi uscissero dalla pista e liberassero lo spogliatoio prima di provare a metterci piede dentro. Le loro voci erano ancora rumorose e allegre quando si avvicinarono all'uscita della pista, richiamati dal suo amico, uscendo uno ad uno e non interrompendo qualunque conversazione stessero avendo per un solo istante.

chemistry | minsungDove le storie prendono vita. Scoprilo ora