Non sono le conseguenze che fanno paura a diciassette anni, fa più paura non viverle.
Siamo consapevoli dei danni ai polmoni, ma le sigarette sono più attraenti.
Siamo consci del vomito e delle sgridate perché "Alla tua età io aiutavo tuo nonno", ma l'alcol è affascinante.
Sappiamo bene che le orecchie fischieranno per ore e che perderemo la voce, ma le discoteche sono pane.
Sappiamo che farà freddo di notte, ma l'alba in spiaggia è imperdibile.
Sappiamo tutto e tutto evitiamo, non puoi non viverlo.
Erano le tre di notte del 15 luglio o forse del 14, ma tanto in estate le date poco contano. "Andiamo dal kebabbaro, aspettiamo l'alba e andiamo a fare colazione" il piano era quello. In cinque, i soliti cinque.Franchino non mangia, prende solo acqua e patatine. Lui è il maggiore, diciannove anni, è stato il primo a prendere la patente e comprare le sigarette con la sua carta d'identità. Con gli occhiali da sole a nascondere le occhiaie per il sonno.
Suo padre vive in Svizzera, lontano da sei anni, non lo vede né lo sente da due. "Meglio così, quel gran bastardo deve morire solo" lo dice sempre e sua madre prova a calmarlo, ma lui le ripete sempre che la notte in cui hanno scoperto che aveva un amante diversa a settimana era stato lui a menarlo e a cacciarlo. Ha provato a tornare, ma ogni volta erano schiaffi, morali e fisici.Maria fuma e basta, non parla e non mangia, altrimenti vomiterebbe. Mangia due volte al giorno, ma vomita tre. Per sicurezza. Di questo passo rimarranno solo il ricordo dei suoi occhi blu e i capelli neri, sempre perfetti nella coda alta e così stretta da non far uscire nemmeno i pensieri. Appoggia la sigaretta, ormai rossa nel posacenere e va a provarci con uno dei ragazzi fuori. Dal vetro si vede solo che le passa un'altra sigaretta e le parla.
Non la fermiamo, non è stupida, cerca approvazione ma non per mettersi in mostra.
Madre modella alle spalle che le conta le calorie. Deve sapere di essere bella. Deve rinfacciarlo a sua madre. Con il colmo di un padre nutrizionista che le passa pranzo e cena sotto la porta.Stefano, in fame chimica perenne, è al secondo kebab. I capelli rasati, la cicatrice sul naso e il diploma da 100, con lode. Picchietta con le dita sul tavolo per ripassare le note del prossimo brano da presentare agli esami del conservatorio. Non può permettersi errori, deve essere il massimo. Ci riesce sempre con il minimo sforzo, ma dopo la rottura con la punk di turno, tutta frangia e calze a rete, butta tutto solo sul pianoforte. Due genitori modello come i suoi, meritano un figlio modello, che riempiono di amore.
Un amore che Stella guarda con non poca gelosia. Ha perso i genitori un anno prima, o meglio, sua madre è morta un anno prima, leucemia fulminante, il padre si è impiccato per disperazione. Tra le due sorelle e il fratello, lei è quella che ancora non l'ha accettato; fa tutto al cimitero, studia, si trucca, ci vive. Solo ogni tanto si prende cura dei figli della sorella maggiore, pronta ad aiutarla in tutto e per tutto, come una seconda madre. Sorride solo ai nipoti, e quando è fuori è felice solo per erba e alcol.
Poi ci sono io, buona famiglia, "tre figli raggianti" come dicono gli amici di mio padre. Tre anni fa abbiamo perso tutto, senza un euro siamo venuti qua. Ora va meglio ma quel senso di colpa e di perdizione non lo superi. Perdere tutto ciò che ti appartiene ti mette davanti a un bivio: voglio ogni cosa o non voglio avere nulla. E io non voglio avere niente, non voglio avere un posto da chiamare casa perché mi tarpa il fiato, non voglio soldi se non il giusto per campare, voglio solo ricordi. Ricordi sufficienti da mettere più punti nella mia vita.
Questo è uno di quei ricordi. Il silenzio rotto dalla friggitrice, Maria che ride con uno sconosciuto, Franchino che dorme sotto gli occhiali, Stefano che abbraccia Stella e l'alba che arriva.Con una sigaretta in più e un giorno in meno ci alziamo e andiamo via. Consapevoli e un po' più morti.
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T O R N A D O
Krótkie OpowiadaniaStorie di straordinaria ordinarietà. Brevi racconti che potrebbero appartenere a chiunque, alla ragazza con la sciarpa rossa sul tram, all'anziano nel reparto frutta e al ragazzo che non ti racconta mai tutto di sé. Ma tutto parte da una domanda. D...