ospedale

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pov's marika

sono le 5 di mattina non ho preso sonno per nulla l'immagine di ciro con quel cacciavite nel fianco mi rimbomba nella testa,mi ha detto di dire al padre che non ha avuto paura,lo farò se ne avrò l'opportunità di conoscere suo padre


dopo un paio di ore si sveglia edo che anche lui ha preso sonno difficilmente e mi vede piangere con una foto di ciro sul letto
mi viene da dietro e mi abbraccia
per me,anche se in poco tempo,è diventato un fratello
devo tutta me stessa a lui e in primis al mio amore più grande ciro

edo:"pccré c stong i cu te,iss e fort cia fa"
:"l'ho trattato male la scorsa notte,gli ho detto di prendere due strade diverse,ma lui lo sa che non lo lascerei mai da solo nella vita"
edo:lo so nenné mo te fa forz,e sta bon p iss" gli faccio un sorriso e ci abbracciamo
ci vestiamo e il comandate quando ci viene a svegliare già ci trova vestiti
capendo che non avevo dormito per niente si limita ad abbracciarmi sapendo la connessione che ci fosse tra me e ciro



io ed Edoardo siamo nell'ufficio della direttrice per chiedergli se potremmo andare da ciro in ospedale e lei dopo vari no si convince e accetta
quindi ci dirigiamo nella macchina della polizia e raggiungiamo l'ospedale dove troviamo un signore alto e muscoloso,voce da brividi e con uno sguardo serissimo
edo:"buongiorno don salvatore,novità?"
ds:"no eduá,spero solo sta buon..e ess chi é?"
edo:"ess er a nammurat e cir" lui spalanca gli occhi e anche una ragazza con i capelli neri e tutto il trucco sbavato
:"piacere sono marika Romano,avrei voluto conoscervi in un altro modo
volevo soltanto dirgli che ciro mi é morto tra le braccia dicendomi di a mio padre che non ho avuto paura"
al giovane uomo gli vengono gli occhi lucidi e io scoppio in un pianto disperato



guardo edo avvicinarsi alla ragazza che non ho ancora capito chi sia
x:"marik,cir nun se mai mis mai cu nisciun femmn,song a sor,m chiamm ros e fratm nun er murí accussi" fa una breve pausa mentre fissa il muro bianco dell'ospedale
r:"m sai ricr comm e muort?e pcché?"
gli spiego tutta la situazione e lei mi tiene la mano capendo il dolore nel vedere la scena


dopo un po vediamo un dottore uscire dalla sala operatoria dove é stato operato ciro
ci avvisiamo al dottore che ci viene incontro
d:"il ragazzo è stato pugnalato profondamente l'operazione é andata bene potrete vederlo solo domani" ringraziamo il dottore con un sorriso e andiamo via
passando davanti la stanza di ciro avendo il vetro trasparente lo vedo intubato con vari aghi nel braccio
appoggio la testa vicino al vetro con Edoardo dietro di me che mi accarezza i capelli e cacciando anche lui delle lacrime vedendo il suo quasi fratello li così
:"me sfunnat l'anm ammor mi,ti prego torna da me"


una volta tornati in carcere andiamo dalla direttrice insieme a don salvatore e rosa
d:"visto che ciro ha fatto questa rivolta,il giudice vorrebbe alzargli la pena ma non mi sembra opportuno
quindi con le conoscenze che abbiamo io e il comandate la faremo diminuire con la speranza che al di fuori di qui dopo questa esperienza possa cambiare vita
per quanto riguarda la vostra pena
sará la stessa cosa per voi,7 giorni e avrete via libera"

non sono ne triste ne felice
non sento più nulla ecco
dovrei essere felice perché sarò libera ma senza ciro non ci voglio uscire da qui
:"edo io voglio stare qui non voglio uscire,ciro e qui con me non è li fuori"
edo:"ciro non vorrebbe ca tu rstass ca dind quindi fatt e borz e ascimm aspttann a cir"
:"e con mio zio?io non voglio vederlo"
edo:"o truamm nu mod nd preoccupá,iamm a vivr i e te nziem comm cumbagn ovviament"
istintivamente lo abbraccio e lui mi bacia la fronte




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