Prologo

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Agli angeli che non sono ancora tornati in paradiso, perché possano trovare una via di fuga per restare sulla terra

New York 2020: era una sera come le altre e la piccola Charlie era accucciata sotto le coperte del suo lettino, sentiva le urla dei suoi genitori mentre litigavano.

Non riusciva a più a sopportare quella situazione, aveva solo 10 anni eppure voleva già sparire, all'improvviso i suoi pensieri furono interrotti quando sentì, per l'ennesima volta da quando ne aveva memoria, sua madre che veniva picchiata da quella specie di mostro, non poteva nemmeno mettersi in mezzo altrimenti "suo padre" avrebbe picchiato anche lei, come d'altronde era già successo più volte.

Quella sera tuttavia qualcosa cambiò, infatti, dopo quella discussione finita nello stesso modo di tutte le altre, la madre di Charlie entrò nella sua stanza con una valigia e cominciò a prendere i vestiti e le cose personali della piccola e sue per poi dire «Vestiti amore, dobbiamo andarcene». A quella affermazione la bimba rimare un po' confusa «Dove andiamo mamma?» tentò di chiedere «Andiamo da nonna, okay?» disse la madre di fretta mentre sistemava le cose cercando di tranquillizzare la piccola.

La bimba, vedendo in questo momento un briciolo di speranza per scappare, si preparò velocemente anche se spaventata e subito dopo lei e sua madre superarono velocemente il salotto per poi uscire di casa senza dar retta al padre che cercava di fermarle urlando.

In quel momento, mentre guardava la madre posare le valigie nel cofano dell'auto, la piccola stava pensando a quanto lei fosse coraggiosa, nonostante la paura era riuscita a scappare e a sfidare quel mostro e a portarsi con sé anche sua figlia.

Negli anni a seguire i genitori di Charlie divorziarono e successivamente sua madre trovò un lavoro con cui riuscì a comprare una casa anche abbastanza grande che stava in un paesino dall'altra parte della città rispetto a dove vivevano col padre.

Purtroppo però sia Charlie che sua madre continuano ad avere le ripercussioni del trauma subito, infatti Charlie continua ad avere incubi e a sognare suo padre tutte le notti. Questo la faceva dormire poco e male e la faceva sentire anche male durante il giorno.

Non poteva nemmeno parlarne con qualcuno, nessuno avrebbe capito come si sentiva e inoltre non le sarebbe assolutamente servito qualcuno che le rispondesse "mi dispiace" "non posso capire come ci si sente" perché lei non voleva la pietà di nessuno, voleva solo qualcuno di cui potersi fidare e che non le avrebbe mai detto cose del genere, ma qualcuno che semplicemente la abbracciasse come a dire "adesso non sei più sola ad affrontare tutto questo, ci sono io con te".

Ma questo qualcuno non arrivava mai e la ragazza finì per trovare sollievo da una lametta presa da un temperino, non faceva segni molto evidenti perché non voleva che rimanessero delle cicatrici ma comunque lo faceva spesso.

Madrid: fin da piccola Nicole era stata cresciuta in una famiglia perfetta: suo padre lavorava in un'azienda di importanza mondiale, sua madre era una pianista e suo fratello maggiore era il tipico ragazzo che tutte volevano e che amava stare al centro della situazione, l'unica piccola sbavatura in questo quadretto familiare era proprio lei.

Per quanto la ragazza provasse ad essere perfetta tutti continuavano a sottolineare cose che non andavano bene per una come lei, cominciò a comportarsi in modo diverso in ogni posto in cui andava. Non avrebbe mai creduto al "nessuno è perfetto" perché le bastava tornare a casa per trovare il contrario.

Questo però era solo ciò che credeva la gente, infatti la famiglia di Nicole era tutt'altro che perfetta: i suoi genitori non facevano altro che litigare, suo fratello era spesso fuori casa e lei faceva il possibile per imitarlo.

Contemporaneamente a scuola c'erano dei ragazzi che la bullizzavano perché avevano scoperto della sua bisessualità arrivando avvolte anche a spingerla o strattonarla, le facevano qualsiasi cosa che però non andava mai oltre, nel senso che sapevano cosa fare per non procurarle dei lividi che li avrebbero incriminati. E la ragazza subiva sempre senza parlarne con nessuno.

Le uniche sue amiche erano di un'altra scuola e le vedeva raramente, in compenso però Nicole gli faceva un sacco di regali ed era sempre disponibile con loro, tuttavia la ragazza non riusciva a sfogarsi nemmeno con le sue amiche.

L'unico sollievo che aveva era la musica che ascoltava quasi tutto il giorno, e se non la ascoltava stava suonando la sua tastiera elettronica.

Un giorno però tutto crollò definitivamente. Quella sera a cena suo padre cominciò a dire «Ora che siamo tutti qui vorrei confessarvi una cosa» a quel punto tutti rivolsero la loro attenzione verso l'uomo e rimasero in silenzio, così l'uomo cominciò ad esporre il problema «L'azienda sta cominciando ad avere alcuni problemi, stiamo perdendo soldi e l'unica opportunità che abbiamo di risolvere il problema è di trasferire qualcuno di noi nella sede di New York, anche se ci sono poche probabilità di riuscire a sistemare la situazione».
«Quindi andremo a New York?»

«Si ma per un po' dovremo risparmiare» i due fratelli annuirono, nonostante avessero sempre avuto tutto non erano viziati, la madre però non era d'accordo e cominciò subito ad alterarsi.
«Cosa?! Nemmeno per sogno, questo è troppo adesso basta» dopo aver detto questo la donna iniziò a fare le valigie anche se il padre cercava di fermarla in vano.

A dire il vero a nessuno dei fratelli interessava, nessuno dei due aveva mai avuto un gran rapporto con la donna che li aveva messi al mondo e a nessuno dei due interessava averne.
Quando la donna uscì di casa anche il padre si rassegnò al fatto che sarebbero probabilmente partiti solo lui e i suoi due figli i quali non avevano detto nulla fin ora.

«Papà sappi che per noi non è un problema anzi, se hai bisogno di aiuto diccelo, alla fine io sono all'ultimo anno di informatica e Nicole è davvero molto brava con i numeri quindi possiamo aiutarti» cominciò a dire il primogenito.
«Esatto, noi per te ci siamo, non badare a mamma tanto si sapeva già da prima quanto fosse superficiale ed egoista, non è una grande perdita» continuò la ragazza.
«Grazie ragazzi» disse il padre un po' commosso per poi abbracciare i suoi figli.

Il giorno dopo Nicole raccontò tutto alle sue amiche che, dopo aver sentito questa storia, la abbandonarono dicendole che ormai non serviva più a nulla visto che loro le restavano amiche solo per i suoi soldi e per i regali che la ragazza, ingenuamente, gli faceva.

Nel giro di nemmeno una settimana la ragazza si era vista cadere davanti tutta la sua vita, era distrutta e ormai stava piangendo a singhiozzi e in questo attimo di debolezza corse in bagno, prese la lametta e la ruppe facendo uscire la parte tagliente di essa.
La guardò intensamente come se fosse in trance cercando di calmarsi ma non ci riusciva, in un attimo se la puntò sulla mano e cominciò a fare dei tagli irregolari non molto profondi che però avrebbero lasciato delle cicatrici.

Quando guardò la sua mano sanguinante si riprese da quello stato di trance e per un momento si sentì meglio, si sentì meglio perché almeno per una volta non erano stati gli altri a farle del male, l'unico problema era che quel sollievo durava davvero poco mentre invece il dolore invece durava tanto.

Non si era pentita di ciò che aveva fatto, "se una cosa non è perfetta tanto vale rovinarla" continuava a ripetere a sé stessa, si sentiva uno schifo e probabilmente lo avrebbe rifatto.

Poi la ragazza iniziò a disinfettarsi e a pulire le ferite e quando la situazione fu migliorata si rese conto di aver fatto bene a fare dei taglietti così irregolari, sembravano i graffi di un gatto e nessuno avrebbe sospettato se lei avesse usato quella scusa, per sicurezza però, dopo aver fatto una piccola bendatura, si mise un paio di guanti che lasciavano le dita scoperte per coprire tutto.

ALLORA, premetto che vi capirò se la storia vi farà schifo perché penso che sia un po' triste (ma solo l'inizio) e che per alcuni di voi sarà anche un po' cringe ma per favore continuate e non fermatevi al prologo, grazie

ig: its.faffi

nos vemos la próxima vez si hay🎧

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