2- Little dark age

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"Little Dark Age" è un brano che parla del tentativo di nascondere un oscuro segreto e di tenerlo per te.

(Charlie)

Non sono nella mia camera, o almeno lo sono ma non in quella attuale, sento delle botte e delle urla di rabbia, no non di nuovo, non è possibile. Esco velocemente dalla mia stanza e lo vedo: è mio padre e sta picchiando mia madre, subito mi metto in mezzo e lo spingo via: «Basta, smettila!» dico in lacrime. Lui mi guarda con rabbia, si avvicina a me velocemente e mi circonda il collo con la mano per poi stringere la presa: «Piccola ingrata, non permetterti mai più di parlarmi così, chiaro?». Giro la testa di lato e vedo uno specchio dove nel riflesso ci sono io, non la me di ora ma quella di qualche anno fa.

Mi sveglio di soprassalto, è successo di nuovo, ho sognato ancora mio padre, per l'ennesima volta dopo anni.

Non posso nemmeno avere la libertà di dormire in santa pace che quell'uomo mi piomba nei sogni in continuazione senza lasciarmi mai.

Mi ritrovo a dover calmare il mio attacco di panico alle 6 di mattina, devo riuscirci prima che sfoci in un pianto incontrollato perché sarebbe un problema.

Ogni volta è sempre la stessa storia, sento come una mano che mi stringe la gola, la sua mano, e non riesco a respirare, ma lui ora non c'è veramente e io non ho nulla di cui temere, e allora perché le lacrime mi offuscano la vista?

Prima che peggiori ulteriormente riesco ad alzarmi dal letto e ad aprire la finestra. Subito l'aria mattutina mi riempie i polmoni, ma comunque non mi sembra ancora abbastanza.

Mi siedo a terra e faccio dei respiri profondi e tremanti cercando di calmarmi un minimo, sono onestamente stanca di questa situazione, ogni volta che lo sogno finisco per svegliarmi sudata mentre piango durante un attacco di panico.

Penso di essere stata un po' troppo così, perché dal suono della mia sveglia capisco che sono già le 06:30. Faccio un respiro profondo e mi ricompongo, mi alzo in piedi stando attenta a non cadere per colpa dei capogiri e faccio per chiudere la finestra ma improvvisamente la vedo.

Sta ancora dormendo nonostante il suono della sua sveglia, qualcuno qui ha problemi con il jet lag (disturbo da fuso orario), infatti poco dopo entra suo fratello per spegnere quel suono fastidioso e prenderne la stessa funzione.

Chiudo la finestra convincendomi che non sono affari miei, anche se la scena era divertente e ridacchio leggermente prima di cominciare a prepararmi. 

Oggi Nicole sarebbe venuta a visitare la mia scuola per iscriversi e siccome di pomeriggio è chiusa lei deve per forza svegliarsi presto la mattina e andarci con suo padre.

È molto interessante quella ragazza, ha un carattere strano, come se si comportasse come qualcuno che non è, come se fosse costretta ad usare una maschera sopra ciò che prova veramente.

Ieri quando le ho chiesto cosa avesse fatto per ridurre la sua mano in quel modo mi ha risposto che era per colpa di un gatto randagio che stava provando ad accarezzare, ma è piuttosto strano. I tagli effettivamente ricordavano molto i graffi di un gatto: erano linee irregolari, un po' troppo profonde per essere il segno di quel felino ma a parte questo credo che se ti avvicini a un animale randagio così piccolo lui scappa, non ti sfregia la mano.  

Mi chiedo però perché mentire su una cosa del genere, insomma sono solo dei graffi, cosa potrà mai essere successo di così grave da non poter nemmeno dire la verità su essi? 

Scelgo di nuovo di farmi gli affari miei e apro l'armadio per vedere cosa mettere, ogni mattina è un'impresa trovare qualcosa, ho un sacco di cose ma dico sempre che non ho niente.

I can fix herDove le storie prendono vita. Scoprilo ora