55. I would have fought. for me, for you, for us.

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✿𝓛𝓲𝓵𝔂✿

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୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉«La vera forza risiede nel coraggio di dire: non voglio più lottare, voglio vivere

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«La vera forza risiede nel coraggio di dire:
non voglio più lottare, voglio vivere.»
- Arthur Golden
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Il suono metallico delle catene che tintinnavano riempiva il piccolo spazio freddo della stanza. Mi trovavo seduta su un sgabello, con gli occhi bassi e la mente annebbiata.

Persi la cognizione di tutto, e il vuoto dentro di me era quasi più opprimente della situazione stessa. L'odore pungente delle sostanze chimiche aleggiava nell'aria, mescolandosi con il profumo stantio della pelle nera che mi costringevano a indossare.

I miei lunghi capelli rossi non c'erano più; al loro posto, capelli neri, ormai corti e trascurati, che giacevano senza vita sulla mia testa. Sentivo la presa ferma e insensibile delle mani che mi costringevano a restare immobile mentre indossavo il mio destino come un vestito.

Il completino di pelle nero aderiva al mio corpo con un contatto sgradevole, come una seconda pelle che non avevo mai chiesto. Mentre mi truccavano, il rossetto rosso vivo trasformava il mio volto, dando un'apparenza di desiderio e seduzione, anche se il mio sguardo era spento, come se avessi dimenticato come sorridere.

Non ero più Lily Thompson, ma solo una proiezione di ciò loro volevano che io fossi.

Henry e Thomas si muovevano nell'ombra con il loro ghigno sadico. «Guarda come è bella oggi,» dice Henry, la sua voce gracchiante riempiendo l'aria come un veleno.

Thomas rise sommessamente, il suo sguardo freddo scrutando ogni movimento.
Ero qui fisicamente, ma la mia mente era persa in un labirinto di oscurità. Forse era questo che volevano, una Lily vuota, incapace di ribellarsi. La droga mi scorreva nelle vene come un fiume avvelenato, offuscando la mia realtà, rendendomi prigioniera del mio stesso corpo.

«Mettiamola in mostra, ragazzi,» ordinò Henry con un sorriso malizioso. Sentivo il mio corpo essere guidato senza la mia volontà, una marionetta nelle loro mani crude.

Mentre mi avvicinavano alla porta che conduce all'aula delle aste, il cuore batteva forte nel petto, ma la mia anima era già annegata in un mare di disperazione.

***

L'aula delle aste si apriva di fronte a me come un teatro degli orrori, con le luci accecanti che svelavano ogni dettaglio e accentuavano le ombre di terrore sul volto delle donne.

𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora