Pov. Artemisia
☆ミAnd there's nothin' like a mad woman What a shame she went mad No one likes a mad woman You made her like that And you'll poke that bear 'til her claws come out And you find something to wrap your noose around And there's nothin'
like a mad woman☆ミ
~Mad Woman, Taylor SwiftPaziente: Katherine Brooks
Età: ventisei anni
Nata il 13/07/1997
Motivi del ricovero: PTSD, depressione, ansia acuta, emetofobia.
Primo incontro: 07/12/2023
La paziente entra nel mio ufficio a passi tremanti e riesco ad intravedere dai suoi modi che non ha ancora preso confidenza con l'ambiente.
Ogni volta che mette piede qui dentro è sempre più magra e, per quanto mi sforzi ad aiutarla, non riesce a capire che nessuno la punirà più se mangia o se per sbaglio vomita.
La parte peggiore è il senso di colpa verso se stessa, che è un ulteriore ostacolo alla sua guarigione.
"Sono quasi morta per denutrizione là giù e adesso riesco a malapena a ingoiare il cibo."
"Non ho impedito alla polizia di sparare a Thomas, lui ha perso la vita per colpa mia."
"La madre di Erin è morta a causa mia e lei sta soffrendo in una casa famiglia solo perché io sono andata a letto con un trafficante d'armi."
Vorrei solo poterle dire che non è colpa sua, quanto più che altro di Nathalie, ma so che se aprissi bocca morirei e non ci tengo a fare la sua stessa fine.
<<Buongiorno.>> La saluto con un sorriso accomodante.
Lei prende posto e accavalla le sottili gambe, continuando a mangiucchiarsi le unghie.
<<Buongiorno.>> Risponde infine, esitante.
Mi è bastato vederla per neanche un minuto per capire che non vuole essere qui, ma ormai sono abituata a certi tipi di pazienti.
È tipico degli agenti rifiutare le cure, spesso perché si sentono troppo forti e feriti nell'ego da ammettere di aver bisogno d'aiuto.
I lunghi capelli biondi le ricadono sulle strette spalle e incorniciano il magro viso.
La sua pelle pallida, quasi cadaverica, risalta i chiari occhi azzurri, talmente vuoti da mettermi quasi in soggezione.
<<Vuoi qualcosa da bere? È una macchinetta italiana, fa delle ottime bevande calde.>>
Scuote la testa, continuando a scrutarmi dalla testa ai piedi.
<<Vuoi parlarmi un po' di come ti senti?>>
So già la risposta ancor prima di finire di pronunciare la frase, ma appena apre bocca realizzo di essermi sbagliata.
<<Ogni volta che vado a dormire spero di non svegliarmi più e puntualmente, dopo che i medici mi hanno riempita di pillole per farmi addormentare, apro gli occhi ed è di nuovo mattina, io ho ho l'ennesimo attacco di panico e capisco che sta per iniziare l'ennesima giornata di merda. Sono morta due volte là giu, ed entrambe le volte mi hanno rianimata. Ho provato a mettere fine alla mia vita due volte nell'arco di dieci anni, ed entrambi le volte qualcuno mi ha trovata e ha chiamato i soccorsi. Sono stanca di essere salvata, voglio solo essere libera!>>
Il dolore nella sua voce mi fa sentire un vuoto al petto e quando cerco di prenderla per mano si ritira bruscamente.
<<Sei qui per guarire, per imparare a gestire le conseguenze di ciò che ti è capitato.>>

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Violent
Romanzi rosa / ChickLitIl cristallo è un materiale prezioso. Lucente ma allo stesso tempo delicato. Cosa succede, però, quando cade? Si ammacca, si spezza, si frantuma. Perde di valore e di fascino. Non tornerà mai come prima. Non è forse così? E se valesse lo stesso per...