Lettera 10

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L'amore a volte è un'illusione. Non appena si scorge questa cosa e si torna alla lucidità, non si può essere altro se non delusi.

Passai le ore a domandarmi cosa potessi farmene di quel paio di gemme che mi fissavano.
Tentai di trovare una risposta,
non ottenni nulla e sai perché?
Perché più fissavo i tuoi occhi, più mi sentivo lontana da casa.

Fissavo le tue labbra, mentre parlavi o semplicemente ridevi. Non appena capii effettivamente di cosa fosse fatta la tua anima,
non ebbi più alcun desiderio di baciarle e quindi anche di esse non sapevo cosa farmene.

Quando tentasti di abbracciarmi, d'istinto mi scansai.
Strano vero? Mi allontanavo da un gesto così innocuo e pieno di buone intenzioni,
ma non lo volevo. Non volevo che tu mi toccassi, a dirla tutta quasi mi disgustava il pensiero.
Io con te non mi sentivo al sicuro, tutt'altro, le sensazioni erano le stesse di una gazzella vicino ad un leone.

E tutti i discorsi, le citazioni e i racconti, tutte le cose che uscivano dalla tua bocca d'improvviso mi annoiavano.
Se un tempo restavo le ore ad ascoltarti anche non capendo nulla di quello che dicevi, riscoprendoti in una nuova versione, quello che dicevi era solo uno spreco di fiato.
Un inutile spreco di fiato e tempo, tempo che avresti potuto usare per fare qualcos'altro.

Col tempo avevi rivelato il tuo essere inaffidabile, non si poteva contare su di te e questa è una cosa che mette già tristezza così.
Tu continuavi con le promesse. Promettevi e promettevi, cosa promettevi? Perché promettevi?

Così mi domando cosa me ne faccio ora di te?
Cosa me ne faccio di tutto quello che avevo idealizzato sulla tua persona? Su quello che credevo tu fossi? Su quello di cui mi stavo innamorando?

Io ora non ti voglio più.

Una volta avrei desiderato avere il tuo cuore tra le mie mani e custodirlo come un tesoro prezioso, come fosse l'unico fiore sopravvissuto dopo una tempesta. Ma con il tempo con cui piano piano ti sei rivelato, ho capito che da quel cuore, piuttosto, avrei preferito fuggire.
Poiché prenderlo in custodia, significava amarti.
Ma io non potevo amarti più.
Io non volevo amarti più.

Io non voglio amarti.

Pensata per un 8 febbraio.

predestinato ad amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora