Vita,una parola che può avere più significati.
La vita,quella parte del corpo che osservo ogni giorno chiedendomi perché debba essere così larga,quella parte del corpo che molti osservano in un silenzio colmo di dolore.
La vita,quella che vivi bella o brutta che sia. Quella sensazione di una continua corsa perché in fondo non hai così tanto tempo come credevi da piccolo.
La vita, quella dura realtà che spezza sogni,oppure gratifica per la realizzazione dei propri sogni.
La vita di cui parlo io è un'altra,è la mia.
Non so quando quando durante la mia corsa io sia inciampato,ma da qualche parte è successo.
Da lì ho iniziato a zoppicare.
Nessuno è venuto a disinfettarmi il ginocchio,ed io mi sono convinto di non meritarlo,così ogni giorno cado perché possa ricordarmi che non merito l'aiuto di nessuno.
La corsa si è trasformata in una camminata zoppicante ed infine in uno strisciare con la sola speranza di raggiungere il giorno dopo.
Mi venne detto che ero abbastanza grande per disinfettarmi il ginocchio da solo quando io non ero mai stato abbastanza piccolo perché qualcuno lo facesse a me. Non sapevo farlo e quindi non lo feci,lo lasciavo sanguinare osservando le gocce scivolare senza che io potessi far nulla per salvarle.
Pian piano la mia vita mi era scivolata di mano e l'unica cosa su cui avevo controllo erano i miei occhi, che osservavano con pena l'accadere delle cose senza riuscire a reagire.
Le persone mi osservano sconcertante riguardo ciò che vedono,un ragazzo strano o timido? brutto o bello? intelligente o ignorante?
Le stesse domande che mi faccio io,solo che vivono nella mia testa da quando ero alle elementari ed ho scoperto crescendo che non era normale.
Ma a chi potevo dirlo?A mia madre che mi ama così tanto che a dirglielo mi sembrava una delusione per lei e per me,visto che accertava che ero debole.
Oppure a mio padre,quella figura paterna che non ho mai avuto la possibilità di avere.
Così decisi di tenere tutto per me,di piangere la notte e sorridere di giorno nonostante la testa colma di pensieri.
Sorrido,si Sorrido perché piangere non mi riesce più,non riesco a far uscire una lacrima se non mentre sono sdraiato e il mio occhio decide di lacrimare a caso.
Socialmente sono inutile,anche nelle cose più semplici.
A scuola vado bene,grazie alle venti crisi isteriche giornaliere e i 20 euro spesi a settimana per ripetizioni.
Ma faccio schifo effettivamente.
Non so nemmeno aiutare le persone,sono goffo e ho paura pure di me stesso.
Spera solo di non piangere vicino a me perché o rido istericamente oppure mentre cerchi conforto io ti guarderò in silenzio con in faccia stampata la confusione che sto provando.L'unica cosa bella nella mia vita sono i libri,quell'ammucchio di pezzi di carta con stampate parole, si esatto quelle cose che annoiano le persone,quelle cose dove io invece mi rinchiudo per ore pur di non pensare.
Ciao,immagino questo sia un altro viaggio nella testa di un adolescente,in questo io.
Lascia una stellina,nel caso ti possa casualmente cadere il dito nell'angolo a sinistra. Casualmente ovviamente.

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I miei pensieri caotici
De TodoÈ un piccolo salto nella mente di un adolescente. Beh quel adolescente sono io,uno stupido ragazzo che non si capisce neanche da solo,ma prende di essere capito dagli altri. Buona lettura, se vorrai entrate nella mia mente malata ovviamente ;). (Il...