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29 Gennaio 1997

Questa mattina il risveglio è stato orribile. Odio gli incubi più di me stessa. La realtà che il mondo magico sta vivendo è un incubo già così. Mancavano solo gli incubi di notte.
Ho sognato di essere in biblioteca. Stavo leggendo "Maghi e streghe assassini del diciannovesimo secolo", quando Blaise Pascal venne da me e mi porse un biglietto.

La signorina Hermione Granger è convocata nel mio ufficio per discutere una questione riguardante la sua carriera scolastica.
La professoressa Minerva McGranitt

Nel sogno mi sentivo confusa. Cominciai a correre come una forsennata verso l'ufficio della McGranitt e la gente mi fissava, come se fossi ricoperta di sangue di drago.
Bussai la porta e la professoressa mi pregò di entrare con voce melliflua.
《Signorina Granger so cosa ha fatto》disse fredda.
《Non capisco, professoressa》
《Lei sta complottando contro l'Ordine della Fenice》
《Professoressa, la prego, si spieghi meglio!》
《Non ho più niente da dire, lei è espulsa!》
La scena svaní e mi risvegliai zuppa di sudore e il cuore che palpitava come se non ci fosse un domani.
Fortunatamente, era un sogno. Anzi, un incubo totale.
Ricordo ancora quando ricevetti la mia lettera da Hogwarts. Quel giorno ero davvero la bambina più felice del mondo.
Il sole spaccava le pietre quella mattina di domenica, il che era stranissimo, considerando il clima britannico. Ero sdraiata sull'erba del giardino di casa mia a leggere "Il vecchio e il mare", un libro babbano, con un bicchiere di succo d'arancia accanto (il mio preferito). Ero nel paradiso più totale, praticamente. All'improvviso sentii dei rumori lontani, ma ero troppo immersa nella lettura, quindi non ci feci caso, ovviamente. Nonostante ciò, mi resi conto che quei rumori persistevano da almeno un'ora, e man mano che passava il tempo diventavano sempre più vicini. Mi fermai un attimo ad ascoltare e mi sembrò di riconoscere il verso di un uccello. Mi guardai attorno e notai una creatura, appollaiata sul tetto della casa di fronte alla mia. Era un gufo. 《Da quando i gufi girano di giorno?》dissi tra me e me.
Ad un certo punto era come se il gufo avesse intercettato il mio sguardo, come se aspettasse lí da tempo che io mi accorgessi della sua presenza. Di colpo, salto giù dal tetto e volò verso casa mia, quando mi accorsi che tra le sue zampe c'era un libro. Quando fu sopra di me, lasciò cadere il libro sul prato e voló via.
Presi il libro in mano, lo ripulii di quel poco di terra che andò a finire sopra nel momento in cui atterrò sul terriccio e rimasi basita leggendo il titolo. "Storia di Hogwarts". Pensai fosse un libro fantasy. Magari Hogwarts poteva essere un mondo soprannaturale che qualche autore, dotato di tanta fantasia, aveva inventato. Aprii la prima pagina. Cominciava parlando di questa scuola chiamata Hogwarts, ma dalla stesura non mi sembrava un libro fantasy. Cominciai a sfogliare le pagine a caso, quando a pagina 133 (ricordo ancora la pagina) vidi una lettera. Sulla lettera c'era uno stemma che faceva da sigillo. Era una specie di pentagono, diviso in quattro sezioni. In ogni sezione c'era un animale diverso. Un grifone con sfondo rosso, un serpente con sfondo verde, un tasso con sfondo giallo e una specie di acquila con sfondo blu. Sopra c'era uno striscione con scritto, ancora una volta, Hogwarts, e sotto un altro striscione con una frase in latino.

Sig.na Hermione Jean Granger
Arnos Grove
23, Carlton Road
W11 2Q1
Londra, UK

Era indirizzata a me.
La aprii.
"Cara Sig.na. Hermione Granger,
la informiamo che lei è stata accettata alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.."
Di seguito c'era la lista dei libri e il materiale per la scuola, tra cui calderoni e una bacchetta.
Quella lettera mi aveva spiazzata. Poco dopo aver finito la lettera, sento suonare il campanello.
《Sono la professoressa McGranitt della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts》
Sentii i miei genitori che la stavano accogliendo e la porta si chiuse.
Di scatto mi alzai, presi i due libri ed entrai in casa, dalla porta sul retro della cucina.
Entrai in salotto. L'odore di té aveva invaso la stanza e i miei genitori erano seduti sul divano. Sulla poltroncina di fronte al divano era seduta una donna con un vestito viola e lungo, un mantello nero e un capello nero, che si estendeva in verticale. Un raggio di sole proveniente dalla finestra le illuminava il viso e i suoi enormi occhi azzurri fissavano i miei con dolcezza.
《Buongiorno, signorina Granger, si accomodi con noi》
Fu cosí che la McGranitt spiegò a me e ai miei genitori tutta la questione di Hogwarts e il fatto che fossi una strega. Dopo una buona oretta di domande di tutti i tipi da parte dei miei genitori, la McGranitt ci diede le indicazione per arrivare a Diagon Alley e se ne andò. Sia io che i miei genitori eravamo spiazzati e increduli, ma comunque felicissimi.

Comunque ritornando al presente, stamattina, fortunatamente, mentre facevo colazione in Sala Grande sono riuscita a riprendermi. A volte sono i piccoli gesti che fanno la felicità e lui è l'esperto in ciò.
Era seduto accanto a me. Io mangiavo il mio toast con la testa abbassata, quando una mano mi sfiorò la guancia destra e poi il mento. La sua mano era ruvida e il pollice era impregnato di cioccolata. Il suo tocco era delicato e un brivido mi attraversò la schiena. Mi girai verso di lui e i suoi occhi azzurri mi trafissero. Il sole, che passava dalle grandi finestre della sala, faceva risplendere i suoi meravigliosi capelli rossi e le sue lentiggini erano evidenti più che mai, rendendo il suo viso un'esplosione di tenerezza.
Di colpo il casino e gli schiamazzi in Sala Grande sparirono. C'eravamo solo io e lui.
《Hermione, ti avviso, o mi mostri il tuo sorriso più bello o butto tutti i tuoi libri in un calderone colmo di distillato della morte vivente》
Stavo per ribattere, quando, molto velocemente, immerse la mano nella cioccolata e mi stese uno spesso strato di cioccolata sul naso e sulle guance. Lo guardai con occhi di fuoco e lo imitai. Ci guardammo per qualche secondo e scoppiammo a ridere come matti.
Harry e Ginny si girarono verso di noi e scoppiarono a ridere anche loro, ma io ero completamente immersa nell'azzurro dei suoi occhi. E nella cioccolata ovviamente.
All'improvviso Harry cominciò ad agitarsi.
《Ron, è tardissimo, dobbiamo correre a Divinazione》
Ron si alzò, prese un po' di cioccolata dalla mia guancia col dito, se la mise in bocca e, sorridendo dolcemente, disse:《Cosí va meglio. Sai, quando sorridi non sembri una rompi-pluffe》
Prese i libri, si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò:《E sei anche molto bella》. Poi se ne andò. Il mio viso era diventato d'un fuoco acceso. Lo stesso colore dei suoi capelli. Cosí sorrisi a Ginny, che mi guardò sbigottita, presi il mio libro di Rune Antiche e, con un sorriso stampato sulla faccia, mi incamminai verso la classe nella quale si sarebbe tenuta la lezione.
Quel sorriso è rimasto sulla mia faccia per tutta la giornata fino ad ora. Finalmente, dopo tanto tempo, vado a dormire con il sorriso stampato sul volto, anche se so che non durerà molto.

Diario di una Nata Babbana (sospesa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora