Capitolo 3 " Meta : tranquillità"

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ROSE'SPOV 🌸

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ROSE'S
POV
🌸

Mia mamma e il suo compagno erano ormai andati via ed io mi ritanai nella mia stanza per continuare a leggere il mio libro ascoltando della graziosa musica, avevo chiuso la porta a chiave per sicurezza, volevo evitare che qualche amico o amica di James entrasse nella mia stanza per fare chissà che cosa. Con la musica non avrei sentito nulla di ciò che sarebbe accaduto al piano di sotto e nessuno si sarebbe accorto di me, sembrava tutto organizzato alla perfezione se non fosse per il fatto che poco dopo la musica al piano di sotto superò in maniera esagerata la mia.

Scommetto lo abbia fatto per dispetto! Lo odio!
Chiusi la finestra, ma niente, la musica era sempre più forte.

Mi alzai per cercare di non pensarci ma la musica era talmente alta che sovrastava anche i miei pensieri, cosa avrei dovuto fare? Andare lì sotto e dire a James di abbassarla? Mi avrebbe riso in faccia. Potrei andare nel capannone, è distante dalla casa forse la musica si sentirebbe di meno, anche se James ha detto di non andarci non credo se la prenderà , dopotutto lì non ci sarà nessuno se sono tutti dentro casa o in giardino.

Aprii la porta e cercai di raggiungere la porta sul retro per non farmi vedere da nessuno, erano ormai quasi tutti ubriachi, nessuno mi avrebbe vista.

Ero talmente attenta a non farmi vedere che ... AHI! CHE MALE!

Alzai il capo e vidi dinanzi a me un ragazzo con capelli di un nero corivino, muscoloso e aveva tatuaggi ovunque , anche sul viso.

<< Che spettacolo ho dinanzi a miei occhi.>> esclamò viscido << Ti prendo qualcosa
da bere?>>

<< Non credo ce ne sia bisogno, sono solo di passaggio qui, con permesso.>> cercai di passare ma lui non me lo permise << Non sono un'amica di James, perciò->>

<< Meraviglioso, se non sei niente per James, per me sarà un gioco da ragazzi fare di te ciò che voglio?>> corrucciai la fronte

<< Ehm, credo tu abbia bevuto un po' troppo, meglio che vada>> cercai di superarlo ma quel viscido per fermarmi mise una mano sul mio seno, iniziano a stringerlo << Toglimi le mani di dosso!>> non mi diede ascolto << Ho detto->>

<< Toglile le mani di dosso.>> dietro le possenti spalle del ragazzo con i capelli color corvino si presentò James.

Il ragazzo alzò le mani in segno di difesa e andò via senza distogliere lo sguardo da me. << Che cosa ti è saltato in mente?>>

<< Cosa è saltato in mente a te di invitare gente del genere!>>

<< Shh, abbassa la voce.>> mi prese in disparte portandomi in cucina << Chi vuoi che ci senta con la musica alzata al massimo?>>

<< La smetti di urlare e abbassa la voce prima che ti zittisca io.>> tolsi con brutalità il braccio dalla sua presa possente << Dove volevi
andare?>>

<< Non sono affari tuoi.>> guardai altrove

<< Senti ragazzina, tu sei nella mia casa, nel mio territorio ciò che riguarda te, riguarda me qui dentro.>> si avvicinò a me sussurrandomi sul viso.

Era molto, molto vicino, per poco le nostre labbra si toccavano ma sembrava così minaccioso e senza cuore che se ne avessi avuto la possibilità sarei corsa via per la paura.

<< James! Carol ti cerca ed è infuriata con te.>> una terza figura si presentò, mi voltai e vidi Brian. << Ci mancava pure lei.>> James guardò in alto e subito dopo mi fulminò con gli occhi
<< Con te non finisce qua.>> se ne andò e tirai un sospiro di sollievo.

<< Un ringraziamento per averti salvata dalla furia di James?>> il ragazzo dai capelli castani si avvicinò a me mantenendo le mani nelle tasche dei pantaloni.

<< Me la sarei cavata benissimo da sola.>> cercai di superarlo ma mi fermò con il corpo << Stasera troppe persone stanno intralciando il mio cammino, inizio ad innervosirmi.>>

<< Dai Rose, non vorrai farmi credere che questo bel visino sa essere cattivo.>>

<< Cerco solo tranquillità e con James è impossibile.>>

<< Tranquillità.... mhhh.>> si guardò intorno
<< Hai un casco?>>

<< Quello di James vale?>> inizio a ridere
<< Non sono mai andata in moto .>>

<< Nessun problema. Vieni con me.>> mi prese la mano. << Dove hai intenzione di andare? James si arrabbierà moltissimo, non credi
che->>

<< Perché non fai silenzio e cerchi di non attirare l'attenzione su di noi?>> mi zittii << Conosco questa casa meglio delle mie tasche, vuoi sapere da dove entrano le ragazze che ama farsi James nel cuore della notte...>> arrivammo dinanzi ad una porta nascosta tra le mure della palestra, nella quale si allenava James. Non me ne sarei mai accorta se Brian non me lo avesse mai detto. << Uscendo da qui, ti ritrovi direttamente vicino il cancello del giardino.>> uscimmo e Brian aveva perfettamente ragione, pochi metri ci tenevano lontani dall'uscita. << Pronta per un fantastico giro in moto con meta : tranquillità?>>

<< Perché sei così gentile con me? James non ti uccide se scopre che... beh ecco hai capito.>>

<< James è il mio migliore amico, non mio padre. Se voglio stare da solo con una ragazza, non sarà di certo lui ad impedirmelo e poi tu stessa hai detto che non sei niente per lui.>> mi porse un casco << Mettilo, così evitiamo di far male alla tua testolina.>>

<< È il tuo?>> lui annuì << E tu? Come farai?>>

<< Farò un'eccezione per questa volta, non mi succederà niente.>> mi sorrise << Posso?>> indicò il laccetto del casco, me lo mise e si assicuro che fosse sistemato per bene.

<< Grazie.>> arrossii leggermente, mi aiutò a salire << Tieniti forte.>> lo ascoltai e misi le mani sui suoi fianchi << Ti consiglio di stringere un po' di più o rischi di cadere>> mi guardò con la coda dell'occhio e sorrise. Feci come mi disse e mi sentii in imbarazzo e con la velocità della luce partì.

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