57. I know you'll be a star in somebody else's sky, but why can't it be mine?

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୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉«Ventidue gennaio

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«Ventidue gennaio. Il giorno in cui
il mio cuore riprese a battere.
Il giorno in cui il mondo,
riacquistò i suoi colori.»
- Ethan Blackwood
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La tensione era avvolta nell'atmosfera claustrofobica della mia stanza, un santuario di ossessione e disperazione.
Le pareti, tappezzate di indizi intricati, narravano la storia del mio tormento interiore.

Carte geografiche, segnate dall'usura delle notti senza sonno, si intrecciavano come fili di un labirinto senza fine. Fotografie logore e mappe contrassegnate da annotazioni disperate creavano un mosaico di dolore e speranza infranta.

Il bagliore tenue e bluastro proveniva dai monitor, rivelando la mia dipendenza da un'indagine ossessiva. Ogni dettaglio, ogni frammento di informazione, era stato raccolto e analizzato nella speranza di rivelare il percorso per ritrovarla.

Non avevo riposato, per l'ennesima notte, vittima dell'ossessiva ricerca che mi aveva spinto al limite della sanità mentale. La stanza stessa sembrava respirare ansia, con la mia mente imprigionata nella morsa di un enigma senza soluzione.

La luce fioca gettava ombre spettrali sui fogli ingialliti e sulle coordinate incrociate. Era il mio rifugio, ma anche la mia prigione, un luogo dove la realtà si confondeva con l'ossessione.

La stanza era permeata dal silenzio teso, interrotto solo dal ticchettio nervoso di Jax che passeggiava avanti e indietro. I suoi occhi duri scrutavano la mappa sulla parete, le dita correvano nervose sui contorni di possibili punti critici.

La sua mascella serrata tradiva l'ansia che permeava tutti noi. Il piano era complesso, intricato, e la posta in gioco era altissima.
Mentre i dettagli venivano affinati, la consapevolezza del pericolo imminente pesava sulle spalle di ognuno di noi. Le voci erano sussurri, le espressioni concentrate.

La missione richiedeva precisione e coordinazione, ma anche un briciolo di fortuna.
«Non voglio che tu vada da solo, Ethan,» disse Jax, la sua voce bassa sottolineava la preoccupazione. «La situazione è volatile, e non possiamo rischiare di perdere te.»

Guardai Jax dritto negli occhi. «Non me ne frega un cazzo se muoio. L'unica cosa che conta è che lei sia viva e al sicuro quanto prima.» La mia voce era carica di determinazione, pronta a affrontare qualsiasi cosa pur di proteggere la persona che amavo.

𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora