La fine... Oppure un nuovo inizio

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Sunny era lì, imbambolato sul suo letto da ospedale. Il suo occhio bruciava da morire, ma il dottore le aveva detto che il dolore sarebbe passato prima o poi.

Dei suoi genitori non si sapeva nulla, si, erano divorziati, però nessuno dei due era andato e visitare Sunny all'ospedale. Nessuno era andato da lui.

Sentì un vuoto dentro di sé, come se qualcosa lo stesse consumando dall'interno. Forse era il senso di colpa, oppure il bisogno di "staccare". E così fece.

Sunny si sdraiò sul letto, e chiuse gli occhi.
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W E L C O M E  T O  W H I T E S P A C E
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OMORI si svegliò. Era di nuovo lì, in quello strano "spazio bianco" che chiamava casa.

Il suo gatto era rannicchiato in un angolo mentre dormiva. La piccola lampadina era accesa, ma non serviva praticamente a niente.

Prese il suo computer e lo accese, andò sul suo "diario" dove scriveva tutto quello che faceva prima di lasciare HEADSPACE e... Meglio andare avanti.

OMORI poi si alzò, aprì la porta che lo divideva fra di lui e i suoi amici, e ci cammino attraverso.

...

"OMORI! Sei arrivato!" OMORI aprì gli occhi, e vide una ragazzina con dei bellissimi capelli neri fluenti con un fiocco rosa che indossava un grazioso vestito azzurro chiaro. Era AUBREY, una sua cara amica.

"Ti stavamo aspettando, pensavamo che non saresti più tornato!" Disse un'altro ragazzino, un po' basso di statura ma pieno di energia, KEL.

"Non urlare, KEL." Ed ecco l'ultimo, HERO, il fratello maggiore di KEL. "Ad ogni modo, siamo molto felici che tu ti sia qui OMORI. Ascolta, ti piacerebbe andare a casa di BASIL con noi? MARI è già lì." Disse il ragazzo con un sorriso mentre teneva in mano il peluche preferito di AUBREY.

OMORI ovviamente accettò, perché non avrebbe dovuto?

"Perfetto!" Disse KEL, quasi urlando.

I tre si misero in fila dietro OMORI, stavano giusto per andare...

Ma tutto si fece buio.
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Sunny riprese conoscenza. Invece che sul letto, era sul balcone dell'ospedale. Quel vuoto si fece sentire di nuovo, stavolta più forte.

Il subconscio di Sunny le diceva di andare avanti, di camminare verso la sua fine lentamente. Scosse il capo per un attimo.

Perché? Perché aveva ucciso Mari? Era stato davvero un incidente? Ad ogni modo era colpa sua. Tutto era colpa sua.

Fece un passo, poi un altro, finché non si ritrovò al limite. Se avesse fatto un'altro passo, si sarebbe lasciato cadere nel vuoto.

E lo fece.

Cadde in silenzio. Non urlò, non pianse, non disse nulla. Cadde e basta.

Per un po' senti il vento e il sole sulla sua pelle. Il suo occhio non bruciava più. Era come se tutto si fosse fermato.

Ma solo per un po'.

Poi sentì un dolore atroce alla testa.

Poi niente.

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Sunny venne svegliato da delle urla, suoni di esplosioni e di persone che venivano uccise.

Non voleva aprire gli occhi, e grazie a dio che non lo fece.

Sentì due voci, una donna e un uomo: "È morto?" Chiese la voce femminile, "Chissene frega, tanto abbiamo finito il tempo." Disse la voce maschile, l'uomo sembrava piuttosto disinteressato. I due si allontanarono, e Sunny aprì gli occhi.

Si guardò intorno, c'erano cadaveri smembrati ovunque, un sacco di sangue e lance che trafiggevano i corpi.

Si alzò velocemente, era ovvio che sarebbe stato meglio se fosse scappato, e così fece.

Corse più veloce che poteva, prendeva strade a caso solo per scappare dalla continua violenza intorno a lui. Alcune persone (se si potevano chiamare così) le urlavano contro, altre lo pregavano di aiutarle, ma erano più quelli che urlavano.

Corse finché le sue gambe non cedettero, e dovette nascondersi in un vicolo.

Com'era possibile? Dov'era finito? Stava per caso sognando?... Provò a darsi un pizzicotto, o peggio, un pugno. Faceva malissimo. Si toccò il viso, per arrivare al suo occhio..

Non c'era più.

Che posto era? Non era sicuramente HEADSPACE. Anzi, tutto il contrario.

Chisue gli occhi, sperando di scappare dalla realtà ancora una volta...

...

Qualcuno lo scosse bruscamente.

"Ehi! Sei vivo per caso?" Chiese una dolce voce femminile, molto diversa dalla precedente.

"Cos..." Sunny aprì parzialmente gli occhi, vide una ragazza bionda con delle bellissime guance rosse.

"Chi- chi sei?!" Il ragazzino era nel panico, un posto nuovo con gente nuova, e qualcuno gli stava parlando.. era molto tempo che non parlava con qualcuno in realtà.

"Mi chiamo Charlie, Charlie Morningstar! E lei è Vaggie." Gli presentò una ragazza con dei folti capelli bianchi e la pelle scura e grigia. Non sembrava tanto amichevole. "Tu come ti chiami?" Le chiese la bionda con un sorriso rassicurante.

"Io sono Om-" Omori. Stava davvero per dirlo. Tutto questo tempo passato a fare finta le aveva proprio dato alla testa.

"...Sunny, mi chiamo Sunny."

"Sunny eh? Bellissimo nome!" Charlie le sorrise dolcemente, "Ascolta, so che hai paura.. si vede che sei qui da poco, ma io ho un posto in cui potresti rimanere al sicuro..!"

Sicurezza. La cosa che il ragazzino voleva ad ogni costo.

"...Va bene..?" Era un po' scettico, ma Charlie non sembrava una brutta persona.

"Perfetto! Seguici." Lo prese per mano e si incamminarono.

Fine capitolo.

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Spero che il capitolo non sia stato troppo lungo, ma volevo dare un po' di contesto prima di iniziare bene con la storia.

Grazie per la lettura, alla prossima!

Welcome to HELLSPACE (Omori x Hazbin Hotel AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora