Un posto in cui vivere

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Dopo una lunga camminata in mezzo a Pentagram City, Sunny Charlie e Vaggie arrivarono a quelli che sembrava essere un hotel. Era un po' malandato, e quello stazione radio con sopra scritto "OFF AIR" era piuttosto instabile.

"Quindi voi vivete qui..?" Chiese Sunny mentre gesticolava verso l'hotel, non sembrava un posto in cui lui avrebbe voluto vivere ma non era proprio il momento di fare lo schizzinoso.

"Sì, ma lo miglioreremo col tempo." Disse Vaggie con fare poco amichevole, ovviamente non si fidava per niente di Sunny e il ragazzino lo aveva già capito dall'inizio.

"Dai Vaggie non fare così, anche Angel aveva avuto la stessa reazione la prima volta ricordi?" Vaggie alzò gli occhi al cielo, solo a pensarci gli venivano su i nervi. I tre camminarono davanti alla porta d'entrata, ma prima che potessero fare un'altro passo Charlie fermò Sunny.

"Ascolta, le persone qui non sono tanto... 'Gentili', ma ti ci abbituerai, e riuscirai a fare nuove amicizie!... Almeno spero." La ragazza bionda sospirò, prese la mano di Sunny e entrò nell'hotel.

Il posto era molto grande, ed il colore rosso dominava quasi ovunque, tranne che per il bar, dove c'era più verde (che in opinione di Sunny stonava tantissimo.)

"Siamo tornate." Disse Vaggie, un ragazzo ragno dal pelo bianco con sfumature di rosa rispose subito.

"Quindi, avete trovato qualche nuovo ospite?" Non sembrava davvero interessato, probabilmente voleva solo prendere in giro le due ragazze (Vaggie di più.)

"Sì!" Charlie rispose emozionata, saltellando un pochino. Tutti si fermarono a guardarla. Qualcuno era interessato al Hazbin Hotel? Una vera e propria novità.

Charlie sorrise a Sunny e si spostò in modo che il ragazzino fosse in vista, "Lui è Sunny, il nostro nuovo ospite!" Sunny si guardò attorno freneticamente, queste "persone" non gli erano tanto simpatiche, anzi, gli facevano pure paura.

"Sunny eh? Non male come nome, però il mio è meglio~! Mi chiamo Angel Dust, ma tu puoi chiamarmi Angel." Il demone ragno disse mentre si sdraiò sul divano per fare scena, Sunny era piuttosto imbarazzato, ma Vaggie zittì Angel quasi subito.

"Ha 16 anni, Angel. Lascialo stare." Angel si rialzò subito, non era proprio da tutti i giorni avere un peccatore sedicenne.

"16 anni?! Cos'hai fatto per finire quaggiù?" Sunny si congelò, quaggiù? In che senso? Non poteva essere...

"Noi... Noi non siamo all'inferno, giusto..?" Sunny guardò le persone che c'erano nella stanza, sì erano strane, però pensava che fosse tutto un sogno...

"Mi dispiace, ma in paradiso non sono molto benevoli." Vaggie cercò di dare conforto al ragazzino, ma non funzionò. Era lì in piedi, e sembrava uno sciocco. Ma come biasimare il paradiso? Lui aveva ucciso sua sorella, lo aveva nascosto ai suoi più cari amici e alla fine rinunciò alla sua vita. Non meritava il paradiso.

"...Va bene, non importa."

Charlie capì subito che qualcosa non andava, di solito i peccatori non accettavano subito il loro destino, soprattutto quelli giovani. Anche Angel era un po' preoccupato, ma non lo dava a vedere.

"Però stai tranquillo, Sunny! Il mio hotel è stato progettato apposta per darti una seconda chance e cambiare!" Charlie prese le mani di Sunny e le strinse, ma non così tanto da farle male. Sunny la guardò attentamente, ripensò alle parole che la ragazza le aveva detto prima di entrare...

Che deja vú. Sua sorella era uguale, e le disse le stesse cose prima di conoscere gli altri suoi amici.

Sunny non credeva nel cambiamento, e se non altro credeva in quello negativo, ma avrebbe ascoltato Charlie, anche solo per il fatto che Mari avrebbe voluto che lui lo facesse.

"Ehi, non dargli false speranze." Un uomo che sembrava molto incazzato parlò da dietro il bancone, un demone gatto. "Nessuno sa se la redenzione è possibile, in più non mi sembra interessato alla tua idea."

Vaggie sospirò, "Zitto, Husk." Husk.. non suonava niente male per qualcuno come lui.

"Il gattino ha gli artigli~" disse Angel mentre gli fece l'occhiolino, in cambio il gatto le diede un dito medio ed un eventuale "Vaffanculo."

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Sunny era nella sua nuova stanza, era sfinito, anche se la sua vita da peccatore era appena iniziata.

Sarebbe durata a lungo.

Si guardò allo specchio, il suo aspetto era più o meno lo stesso, a parte il fatto che aveva le stesse caratteristiche di Omori, e che il suo occhio destro fosse mancante.

Si toccò l'occhio.. "Basil, perché l'hai fatto?... Cercavo solo di aiutare." Pensò, la sua voce nella sua mente faceva eco. Sospirò e si sdraiò sul letto, era tutto bianco, come il resto della sua stanza.

Un'altro deja vú.

Un gatto, una lampadina, un materasso, un computer e..

Un coltello per svegliarsi.

Sunny fissò l'oggetto attentamente, e se tutto questo non fosse reale? E se i suoi amici lo stessero aspettando dall'altra parte di quel sogno nella realtà?

Doveva provare.

Prese il coltello, fissò il suo riflesso nella lama.

Lo avvicinò al suo petto. "Sarà veloce." Pensò il ragazzino. Decise di contare fino a 3.

1.

2.

3-?!

Angel aprì la porta bruscamente, "Ehi c'è l'att—" si interruppe subito.

"...Cosa fai?!" Urlò mentre studiava la scena davanti a lui. Sunny non rispose.

"Torno a casa." Rispose il ragazzino, i suoi occhi vuoti e dispersi.

Fine capitolo.

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Ed ecco un'altro capitolo della mia AU. Sunny è un po' depresso, ma giusto un pochino eh.

Alla prossima!

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 03, 2024 ⏰

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