Capitolo 1

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Siamo nel 2007, ad Agosto.

Al momento, eravamo nella stanza in cui c'erano tutti i nostri strumenti. Era piena di fili, luci, e strumenti vari, maggiormente chitarre. La voce di Bill rimbombava tutta nella stanza, ed anche i nostri strumenti. Questa stanza era la vecchia cantina sotto la casa di Georg. Ora ci andavamo sempre per allenarci con i strumenti per i nostri futuri concerti. Io e Tom stiamo suonando le nostre chitarre. Bill, cantava al microfono con tutta la sua voce, come se stessimo facendo un vero concerto e non soltanto un'esercitazione. Georg e Gustav invece, erano molto concentrati, e guardavano soltanto i loro instrumenti mentre suonavano, a differenza di me e Tom, che ci scambiavamo qualche occhiata.

"Cazzo! Rifacciamo, scusate!" Ho detto, facendo fermare tutti quanti. Si girarono verso di me.

"Bianca! Che cazzo... stavamo suonando tutto perfettamente!" Si lamentó Tom, lanciando la chitarra sul tappeto morbido che era sotto la cassa della chitarra, per non romperla.

"Calmati Tom, non fa niente. Piuttosto non lanciare chitarre in giro, stupido." Bill, il suo gemello, disse per calmarlo. Poi sospiró...

"Dovremmo concentrarci di più... il concerto sarà tra poche settimane, e-... e-" inizió a gesticolare nervosamente.

"Bill, sei fin troppo ansioso, amico mio." Georg rise, mettendogli una mano sulla sua spalla.

Tutti noi ridemmo... pensandoci, avevamo tutto il tempo del mondo. E se al concerto sbagliavamo qualche nota, non era sicuramente la fine del mondo. Eddai, siamo una delle band più famose qui in Europa, figurati se a qualcuno importi.

"Hey, che ne dite se ci prendiamo un giorno libero? Mi sono stufato di tutta quest'ansia..." Gustav interuppe.

"Giusto. Magari una giornata al mare non sarebbe così male, no?" Continuai io.

"Anche no. Non sono andato in palestra per niente, questa settimana. E se devo andare al mare, devo anche avere delle ragazze che guardino i miei muscoli." Tom scherzó, ridacchiando.

"Sei sempre il solito, cretino." Bill gli disse, roteando i suoi occhi. "E poi, anche se avessi il fisico perfetto, le ragazze scapperebbero alla prima tua battuta. Non sei simpatico per niente."

"Cazzo... chi ti ha fatto arrabbiare?" Tom rise di più, prendendolo in giro.

...

Quello, è stato un mese fa...

Ora stavamo tutti tremando dietro le quinte, tranne Tom, che sembrava abbastanza tranquillo. E certo, immagina se uno come lui non pensasse solo per un cazzo di secondo alle ragazze che urleranno per lui appena metterà un piede sul palco.

Io stavo sistemando i miei vestiti. Cazzo, ora sembrava tutto così strano... da quando questa canottiera mi dava così tanto prurito? Non era la mia immaginazione vero?

Iniziai a grattarmi le spalle e la schiena, finquando Tom mise una mano sulla mia spalla

"Hey... calmati..." Lui disse, il suo tono era basso e rassicurante. Mi fece calmare un po'.

"Tom... che ansia..." Sussurrai, stringendo le sue braccia mentre guardavo su, nei suoi occhi.

Tom mi sorrise, poi mi abbracció, accarezzandomi la schiena.

"Ci sei riuscita anche altre volte Bianca. E non scordarti di quella figura di merda che avevo fatto io quando ero caduto dal palco." Lui ridacchió.

Sulla mia faccia ora si poteva intravedere un piccolo sorrisino.

"Hai ragione... okay... grazie Tom..." Presi un profondo respiro, ed espirai.

"Tutti pronti? Stiamo per partire." Il nostro manager ha chiesto.

"Sì, prontissimi" Tom rispose immediatamente, senza togliere lo sguardo dai miei occhi.

Tutti noi camminammo sul palco, nascosti nel buio. Le luci ancora non erano accese. E se fossi caduta proprio ora su uno dei fili della mia chitarra? No. Non potevo pensare questo proprio ora, cazzo, concentrati.

Fai attenzione... non cadere dal palco, nè far casino con i fili, o i tuoi passi. Silenziosamente, su... la canzone stava per iniziare, mancavano pochi secondi. Fortunatamente era Gustav quello ad iniziare... immagino come se la stia facendo addosso lui ora. Tranquillo amico mio, potrei davvero capirti.

Le luci si accensero, e ora iniziammo a suonare anche noi. I fan urlavano, alcune ragazze già erano pronte a tirare reggiseni ovunque sul palco, soprattutto a Tom.

Wow, il primo reggiseno va a me, signori!

Aspetta cazzo, concentrati...

...

Dopo aver suonato tutte le canzoni, tutti noi tirammo un sospiro di sollievo. Era finita, tranquilla... Tom mi sorrise, ed annuì.

"Grazie! Grazie a tutti e a tutte!" Disse Bill al microfono, salutando con le mani la folla con il suo perfetto sorriso.

"Volevamo ringraziarvi per esserci stati anche questo concerto... e speriamo tanto di riverdervi il prossimo, che si terrà in Italia, a Roma."

La folla gridó un mix di sì e no.

Cavolo Bill... finalmente dopo 10 minuti di parlata, stavamo uscendo dal palco, quando corsi subito indietro al microfono, e dissi:

"E grazie per i reggiseni gratis!"

Per poi scapparmene velocemente.

SPAZIO AUTRICE
Hey ragazzi, come state? Spero tutto apposto!
GOOOOD NEWS!

Potrei essere tornata con le storie di Tom, non ne sono molto sicura, ma è un probabilmente.

Spero vi sia piaciuta. Se volete potete anche andare a leggere le mie altre storie, sempre su di Tom.💞

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