Capitolo 2: Emozioni

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Quella maledetta foto era la prova che, anche non conoscendolo benissimo, mi ero innamorata di lui.

Era una foto della sua faccia, così carino. Era maledettamente tenero.

In quel momento mi resi conto che se non me lo fossi presa io me l'avrebbero fregato in fretta. E lui doveva essere mio. Avrei fatto di tutto pur di averlo.

Abbiamo cominciato a sentirci, ci siamo scambiati i numeri e abbiamo cominciato a conoscerci meglio. Ho scoperto di avere tante cose in comune con lui e fin da subito mi ha fatto sentire capita e a casa. Il mio cuore con lui era in pace e ed era felice, una sensazione che non provavo più da tanto tempo.

Più passava il tempo e più il mio cuore mi diceva che lui era la persona perfetta per me, non potevo resistergli e non potevo negare davanti a nessuno che lui non mi piacesse, perchè si vedeva lontano un chilometro che ero pazza di lui.

Ma lui? Mi voleva? Mi desiderava come io desideravo lui? Avremmo mai costruito qualcosa insieme? Sarebbe mai stato mio?

Una cosa è certa: il modo in cui mi trattava faceva trasparire che non sarebbe stata sempre una semplice amicizia, un giorno uno dei due avrebbe avuto il coraggio di dire all'altro che lo desiderava da impazzire. E quel giorno volevo arrivasse il più in fretta possibile. La sensazione di poterlo avere di fronte e baciarlo mi massacrava ma allo stesso tempo mi faceva esplodere il cuore di gioia.

Ero caduta nella magia dell'amore e avevo trovato la persona che avevo aspettato da tutta la vita. Solo lui e io.

Ovviamente non avevo il coraggio di rivelargli il mio desiderio di lui, o almeno non adesso, ma adottai la tecnica dei segnali. Tutti i modi che avevo per fargli capire quel qualcosa, li usavo, nella speranza che ad un certo punto lui si accorgesse delle mie avance.

E quel giorno arrivò. O per lo meno, mi diede l'impressione di voler fare un passo avanti.

Io e lui abitavamo ad un'ora di auto uno dall'altro, me lo aveva rivelato dopo qualche giorno dopo che gli dissi che volevo spedirgli un regalino per il suo compleanno. Ecco quello che mi scrisse:

A: "Eii shay, ho voglia di passare una giornata per i fatti miei e ho pensato che magari potremmo andare a fare un giro insieme. Ti va?"

Quando me lo scrisse, ero in giro per il mio paesino sperduto nel nulla, a farmi un giro. Me lo ricordo benissimo perchè nell'esatto momento in cui l'ho letto ho urlato e una famiglia che c'era nel parco di fronte a dove ero io mi ha guardata malissimo.

Esitai a rispondergli, anche perchè non sapevo cosa dirgli. O meglio, volevo dirgli ovviamente di sì, ma non riuscivo a scrivere perchè mi tremavano le mani dall'emozione. Decisi dunque di affidarmi ad alcuni miei amici che reputavo talmente importanti da sapere tutta la situazione tra me e Andrew. Inutile dire che tutti mi dissero che dovevo cogliere quell'occasione al volo, anche perchè non potevo sapere dopo quanto tempo avrei avuto la possibilità di rivederlo. Sapere di avere tante persone che ti supportano e ci sono per te, sia nei momenti belli che in quelli brutti, è la miglior sensazione che una persona può avere. Sono riuscita anche a convincere di lui anche i miei amici maschi che all'inizio hanno, giustamente, avuto dei dubbi su di lui.

Feci un respiro e mi usci un secco:

S: "Va benee, quando ci vediamo?"

Tremavo. Tanto.

Nell'esatto momento in cui inviai il messaggio, mi si scaricò il telefono.

L'aveva inviato? E adesso?

Opposites but attractedDove le storie prendono vita. Scoprilo ora