Capitolo 7: 9 aprile 2014

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Cammino con le cuffiette nelle orecchie "Mirrors" di Justin Timberlake che mi riempie la testa,ah,quanto amo questa canzone.
Mentre cammino sfoglio la galleria fotografica e quasi senza accorgermene arrivo alle foto di esattamente un anno fa,scattate agli inizi delle represe della terza stagione.
9 aprile 2014,Dio quanto mi sono divertita quel giorno!

(Flashback)

«Dai Tini,non preoccuparti,sali sulla mongolfiera,è ben fissata al terreno non ti accadrà niente,non c'è niente di cui preoccuparsi,non è pericoloso»-mi rassicura Jorge tendendomi la mano facendomi segno di salire-«ma-ma-e se poi..»-balbetto un po' impaurita-«Tranquilla ci solleveremo da terra solo un pochino e poi si tratta solo di pochi minuti,giusto il tempo di girare una scena e scendiamo di nuovo,su,sali»-mi tende di nuovo la mano-«s-s-sei sicuro?»-continuo a balbettare.
A quel punto il ragazzo dagli occhi verdi scende e,come avevamo fatto nella scena girata poco prima,mi solleva prendendomi in braccio e portandomi di peso dentro la mongolfiera,con una piccola differenza:stavolta NON stavamo recitando,stavolta NON stava recitando.
Una volta posata a terra ci guardiamo tutti e due,io cerco di guardarlo male e cerco di assumere un'espressione il più possibile impermalita e mi volto dalla parte opposta facendo finta di essere arrabbiata.
«Martina Stoessel»-mi chiama Jorge con tono divertito mentre con la mano dà due leggeri colpetti alla spalla sinistra-«non sei una brava attrice sai?»-continua mettendosi a ridere.
Ad un tratto sento le sue mani che afferrano la mia vita dopodiché salgono per poi iniziare a farmi il solletico-«Blanco sei impossibile!»-dico fra una risata e l'altra-«daii mollami per favore»-dico continuando a ridere ma niente,lui continua torturarmi.
«Jorge,Martina pronti per girare!»-urla il regista da dietro la macchina di ripresa.
Jorge torna improvvisamente serio mentre il mio volto si incupisce,ho veramente paura di volare,nonostante tutti gli aerei presi fino ad oggi, non mi piace quella sensazione di vuoto hai sotto i piedi quando sei per aria..
Jorge nota la mia preoccupazione e prendendomi la mano cerca di tranquillizzarmi -«Ehy,non ti preoccupare,davvero,ci sono qua io»-mi dice guardandomi intensamente negli occhi,dopodiché sfiora il dorso della mano con le sue labbra facendomi l'occhiolino.
Rimango per un attimo a fissarlo,sorpresa dal gesto che ha appena fatto,un gesto semplice ma che mi manda in confusione,di nuovo.
Lui mi tratta come se fossi la sua sorellina,mi difende sempre ed è sempre al mio fianco quando sono in difficoltà,solo che facendo così mi confonde ancora di più...dopotutto non posso negare il fatto che,nonostante io stia con Peter,provi qualcosa anche per Jorge....è evidente,persino Mechi lo ha notato anche se io cerco di mitigare la cosa il più possibile ci sono certe reazioni che non posso controllare: ogni volta che lui mi sta accanto provo qualcosa che non so spiegare,a volte arrossisco,sento come dei brividi e,anche se può sembrare banale,ma si,sento le farfalle nello stomaco.

Giriamo tranquillamente la scena dopodiché scendiamo da quella dannatissima mongolfiera,ma alla fine Jorge aveva ragione,non c'era nulla di cui preoccuparsi.
Dopo essere scesi i direttori ci concedono una pausa di un paio d'ore,per lasciarci riposare in attesa delle riprese pomeridiane.
Quel giorno sul set siamo solo io,Jorge,tecnici e direttore.
Io e Jorge decidiamo di pranzare insieme visto che tanto siamo da soli.
È bello quando tutto il cast è a girare le riprese in esterna: ci divertiamo,giochiamo,suoniamo e cantiamo tutti insieme,non ci si annoia mai.
Apro la mia borsa per tirare fuori il mio pranzo anche se in quel momento vorrei veramente sprofondare: ho davanti a me Jorge Blanco,nonché mio collega da ormai tre anni e colui di quale (ma accidentaccia a me) mi sono innamorata.
«Buon appetito»-mi dice prima di iniziare a mangiare ed io faccio lo stesso dopodiché entrambi iniziamo a mangiare il nostro misero pranzo al sacco: riso all'olio (freddo) portato da casa grazie alle favolose scatolette di plastica dell'Ikea....eeeeh già...che tristezza eh..
Finiamo di pranzare ma nessuno di noi ha ancora aperto bocca,inizio a non sopportare più questo silenzio che quasi mi opprime,tuttavia non ho la benché minima idea di inziare io il discorso.
«Inizia a tirare vento»-rompe il silenzio Jorge-«speriamo non piova..»-aggiungo io spostando il mio sguardo verso il cielo che si è fatto grigio e dopo poco sento delle gocce d'acqua bagnare il dorso della mia mano-«come non detto»-aggiungo riponendo la bottiglietta d'acqua e la scatoletta del pranzo in borsa.
Jorge si alza e mi tende la mano-«Vieni,su,andiamo al riparo nel motorhome»-«c-certo»-rispondo con voce tremante mentre la mia mano sfiora la sua,mi fa sempre uno strano effetto,mi provoca come un brivido.
Raggiunto il motorhome entriamo e appena chiudiamo la porta la pioggia si fa più fitta,quasi come se il cielo ci avesse dato il tempo per metterci al riparo prima di iniziare a diluviare.
«E così un'altra tua dote è saper attirare la pioggia»-dice Jorge ridendo difronte a me-«Eh sì Blanco,ho i poteri magici,dovresti guardarti bene da ciò che fai o dici con me»- rispondo divertita dando un leggero colpetto alla sua spalla sinistra con un dito. Lui mi guarda ridendo e per qualche minuto fra noi torna ad esserci quel silenzio opprimente ed entrambi rimaniamo a guardarci senza accennare nemmeno un minimo movimento.
D'un tratto Jorge si fa più serio (?) e si avvicina a me annullando quasi le distanze fra me e lui,percepisco il suo respiro caldo sul mio collo e all'improvviso sento le sue labbra accarezzare le mie.
Appoggio le mani al piccolo piano che si trova dietro di me dove vi sono appoggiati i trucchi e gli accessori per i capelli mentre Jorge continua a baciarmi avidamente ed io mi sento come se avessi totalmente perso il controllo di me stessa,rispondo al bacio e lasciandomi completamente trascinare da lui.
Non sento più niente intorno a me,solo il suono delle nostre labbra che si muovono freneticamente le une sulle altre.
In tutta quella confusione di emozioni e sensazioni riesco comunque a percepire lo squillo del mio telefono-«Mmh....Jorgee»-dico fra un bacio e l'altro-«Il-il telefono»-continuo-«non importa,lascialo»-replica lui continuando a lasciarmi una scia di baci sul collo-«e invece si,potrebbe essere il direttore»-dico mentre accarezzo i suoi morbidi capelli-«hai vinto,Seba (il direttore) potrebbe arrabbiarsi»-conclude lasciandomi libera dalla sua presa e passandomi la mia borsa col telefono che sta ancora squillando,lo cerco velocemente annaspando nella borsa dopodiché rispondo-«Martina,Jorge,fra poco riprendiamo le riprese,preparatevi»-dice Seba dall'alto capo del telefono-«Si-Si,certo,adesso arriviamo»-rispondo attaccando la telefonata.
«Era il direttore?»-domanda Jorge-«s-si,era lui»-imi volto a guardarlo mentre mi posiziono davanti allo specchio per aggiustarmi il trucco. Prendo il rossetto color pesca che si trova davanti a me e lo apro per mettermelo,dopodiché prendo la mia borsa e faccio per uscire ma mi volto di scatto verso Jorge che stava uscendo subito dopo di me,apro la bocca come per dire qualcosa ma mi blocco.
Non potevo fare l'indifferente dopo quello che era accaduto pochi minuti prima ma non ho voglia di aprire l'argomento,mi mette abbastanza in imbarazzo,così mi volto nuovamente e faccio per dirigermi verso la zona di riprese quando Jorge mi chiama e mi fa cenno di avvicinarmi-«Tini io...cioè...non voglio che tu mi tratti con freddezza...non voglio che le cose cambino fra noi»-dice Jorge quasi imbarazzato-«N-no,tranquillo,non fa niente,non è successo niente....cioè si,in realtà è successo qualcosa ma...niente..»-«o-okay,perfetto,faremo finta che non sia successo niente»-conclude lui ed io rispondo annuendo con la testa;anche se magari fosse così facile dimenticarsi di certe cose,di certe sensazioni,di certe emozioni...no,non è facile...

(Fine flashback)

Continuo a camminare con le cuffiette nelle orecchie e mi sfioro le labbra con le dita, riguardo la foto e penso a tutto ciò che è successo fino ad oggi,mi sembra tutto così incredibile,mi sembra di vivere in una favola.

Jortini- Ascolta il tuo cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora