Capitolo 7 - Lorenzo Cantarini

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POV's Gaia

"Non voglio tornare... non voglio parlare con Francesco" affermo una volta scesa dalla macchina, è la prima volta in tutta la vita che lo chiamo per esteso

"Non fare troppe storie e sali" sbuffa irritato accanto a me... la dolcezza gli è già passata eh?

"No, non ho alcuna intenzione di salire. Discorso chiuso" incrocio le braccia al petto

Mi tira per un braccio

"Ora tu sali e non rompi il cazzo!" urla

"No"

Mi molla un ceffone in piena faccia, uno di quelli da farti girare la testa

"Sali porca puttana!" sbraita

Le lacrime minacciano di uscire quando qualcuno spalanca e compare Lore sulla soglia che, vedendo la mia guancia con una cinquina ben impressa, corre a soccorrermi

"Alè, ma sei deficiente?! Non capisci che le fai male?!" gli urla

Lui, come me, è paralizzato... solo che lui è anche un po' intimorito

"Vieni" dice dolcemente prendendomi per un polso

Lo seguo senza fiatare e mi fa entrare in cucina. Si dirige ai fuochi mentre prepara una cioccolata. Io mi siedo su una sedia

"Con o senza panna?" mi chiede, senza neanche voltarsi

Per qualche secondo rimango stupita, poi ho immaginato che stesse scherzando, ma poi riesco finalmente a rispondere "Con, grazie". Quando l'ha preparata (sia per me che per lui) si siede nella sedia di fronte alla mia e mi sorride amichevolmente

"Fra ci ha spiegato tutto prima di arrivare.... la domanda è: perché?"

Faccio un lungo respiro e cerco di riordinare le idee prima di rispondere; è sempre stato così caro con me che si merita una spiegazione per tutto ciò...

"Io all'inizio non ero così, sto male tuttora ad esserlo ma è uno sfogo, un semplice sfogo per tutta questa merda che mi circonda. 2 anni fa ho trovato casualmente il mio certificato di adozione, ci sono rimasta di merda ma non ne ho parlato con nessuno, iniziai a frequentare le discoteche e a bere, ma non permettevo a nessuno che mi toccasse, ero vergine e volevo perdere la mia verginità con la persona giusta. Ero un po' cambiata ma niente di che, Fra ogni tanto mi rimproverava perchè diceva che ero troppo piccola ma mamma mi difendeva dicendo che era per l'adolescenza... io stavo in silenzio, non facevo intravedere nessuna emozione perchè non dovevano capire che io lo sapevo e sono riuscita a mantenere il segreto fino ad oggi. Circa 6 mesi fa qualcuno mi sbattè al muro e mi violentò, a quel punto avevo perso anche la mia dignità: avevo donato la mia innocenza a qualcuno che neanche conoscevo. Da lì ho iniziato a non tornare neanche a casa e tutte le mattine mi svegliavo nel letto di qualcuno, con accanto qualcuno di cui non so nemmeno il nome. Non ho più niente da perdere. Tutti vogliono il mio corpo, ma nessuno mi conosce dentro e se qualcuno mi conoscesse bene fuggirebbero" 

Mi guarda qualche secondo, cercando di formulare una risposta coerente

"Tu non vuoi che le persone ti conoscano dentro perchè hai paura, ma ci sono tante persone che vorrebbero avere una relazione vera con te e non solo fondata sul sesso"

"Tipo chi?" chiedo, anche se so che sta parlando a vanvera

"Tipo me" rimango interdetta mentre lui fa combaciare le nostre labbra

Credo di non essere mai stata baciata così, è dolce e ci mette amore... ma non è giusto, non è per niente giusto. Mi stacco

"Lore, scusa, ma non è giusto: io non so amare.." dico abbassando lo sguardo

Mi alza il viso con l'indice e il pollice per far incatenare i nostri sguardi

"Potrei insegnarti io, ad amare.."

Distolgo lo sguardo: mi fa male vederlo triste, soprattutto a causa mia

"Cercherò una relazione seria, promesso, ma non con te: tu per me sei solo un amico.."

"Non fa niente, fai finta di niente, noi 2 saremo solo amici" mormora allontanandosi

Fa per alzarsi ma lo afferro per un braccio

"Lore, non te ne andare, ti voglio bene.."

"Non me ne andrò... mai"

Ci abbracciamo, entrambi con gli occhi velati di lacrime

Nonostante tutto, ti amo // Alessio BernabeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora