Prologo

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POV's Gaia
Mi sveglio, sono completamente nuda, solo il ventre è coperto da un lenzuolo bianco. Mi stiracchio un poco stropicciandomi gli occhi... bene: ho scopato con uno di cui non so neanche il nome, di nuovo. Lo guardo, è davvero carino: gli occhi verde foglia, i capelli biondo acceso, pelle abbronzata, fisico scolpito dagli dei... proprio un bel bocconcino. Ripenso alla serata in discoteca e di come è terminata la nottata a casa sua, facendo sesso tutta la notte (ok, non è il massimo da dire, però è così!); istintivamente mi mordo il labbro
"Non morderti il labbro: mi fai eccitare, piccola..." mi ammonisce il ragazzo affianco a me
Sorrido
"Come ti chiami?" chiedo spontaneamente
"Christian, tu?"
"Gaia, devo dire che mi sono divertita"
Mi guarda malizioso
"Se vuoi, possiamo ri-divertirci anche adesso"
Scuoto la testa
"No, mi accompagni a casa?"
"Certo, piccola, dove abiti?"
"2 case dopo la discoteca"
Annuisce e si alza, mettendo in mostra il suo fisico scolpito. Il solo pensiero di aver fatto sesso con questo Dio greco fa maledire me stessa per aver bevuto così tanto e non essermi goduta il momento. "Gaia, hai solo 14 anni.." il tono di rimprovero di mio fratellone Fra rimbomba nella mia testa. Scuoto la testa per allontanare questi pensieri, la vita è la mia! Una volta alzata dal letto la prima cosa che faccio è spalancare la finestra: adoro vedere Tarquinia la mattina presto
"E' uno spettacolo da quassù!" esclamo affacciata rendendomi conto solo ora che siamo all'ultimo piano di un palazzo che ne ha almeno 6
"Lo spettacolo più bello è davanti ai miei occhi" dice Christian alle mie spalle
Solo ora mi rendo conto di essere ancora nuda... opss! Raccolgo l'intimo da terra e lo indosso, metto il mio vestitino (alquanto succinto) dentro la borsetta e chiedo al ragazzo che non distoglie un attimo lo sguardo dal mio sedere se ha una camicia da prestarmi, subito me ne porge una azzurrina che indosso e mi arriva fino a metà coscia. Entro velocemente in bagno per rendermi almeno presentabile, ma l'impresa è quasi impossibile: i miei boccoli castani sono tutti spettinati, la pelle sembra più chiara del solito e gli occhi verde-acqua sono contornati dal trucco nero di ieri, completamente sbavato (ovviamente). Lego i capelli in una coda alta, mi sciacquo velocemente la faccia e mi rimetto il trucco: giusto un po' di mascara e un lucidalabbra. Guardo l'ora: le 9:35, per fortuna mamma è al lavoro e non dovrò darle spiegazioni, anche perchè per l'ora di pranzo se ne sarà già dimenticata. Tiro un sospiro di sollievo
"Macchina o moto?" chiede gentilmente il ragazzo alle mie spalle
"Macchina: non ho il casco"
Annuisce e tira fuori dalla tasca il mazzo di chiavi
"Andiamo?"
Faccio un ultimo sbadiglio prima di rispondere "Andiamo"

Nonostante tutto, ti amo // Alessio BernabeiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora