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Quindici giorni dopo, Stiles è così pieno di cose da fare, che non ricorda nemmeno se quella mattina ha fatto la doccia. Ha organizzato tutto in fretta, ha dovuto mettere ordine in un bel po’ di faccende, alcune più dolorose di altre, alcune pratiche e altre sentimentali, ma va benissimo così. Spera solo di non avere un cattivo odore.

“Un minuto e arrivo!”

La voce arriva dal retro di un negozio che profuma di carta e dolci appena sfornati e Stiles sente le mani tremare; quella è una delle faccende sentimentali da sistemare.

Derek arriva mentre sta reggendo una pila di libri che poggia sul bancone e solo quando è ormai di fronte a Stiles alza lo sguardo e Stiles non riesce a decifrare tutte le emozioni che vi legge dentro. Riconosce perfettamente solo l’ultima: speranza. “Ho dimenticato una cosa, quando sono andato via quindici giorni fa” dice e prende dalla borsa un plico di fogli un po’ stropicciato per quanto volte l’ha tenuto tra le mani. Lo distende sul bancone, davanti a Derek che abbassa lo sguardo e comincia a sfogliarlo. Il primo foglio, quello datato dieci anni prima, poi tutti gli altri, firmato da una elegante grafia.

“C’è ancora solo la mia firma” sente il tono tremante dell’uomo, ancora quella nota speranzosa e Stiles sta già quasi per piangere.

“Ho di-dimenticato di dirti una cosa” dice e la voce gli gioca già qualche scherzetto. Derek non dice nulla, aspetta che finisca. “Mi hai detto che non riuscivi a smettere di pensare a quanto sarebbe stato bello innamorarti di me e, beh... io ho dimenticato di dirti che io lo so che innamorarmi di te è meraviglioso. E se vuoi io posso firmarli quei documenti, ma voglio continuare ad innamorarmi di te, a scoprire tutte le parti di te che già so che amerò con tutto me stesso, perché non faccio altro che pensarci, ogni secondo, ogni attimo io non faccio che pensare a te.”

Derek ha lo sguardo impassibile, ma Stiles nota le sue dita strette al bancone. È arrabbiato? Sta per scacciarlo?

“Derek! Questo libro lo consigl- Ciao! Scusa, non avevo sentito ci fosse un cliente.”

Una ragazza bionda che Stiles riconosce subito come la cameriera del locale di fronte è appena sbucata dal retro, un libro tra le mani e ha appena appoggiato il mento sulla spalla di Derek, abbracciandolo da dietro. Stiles sente il sangue gelarsi, le gambe quasi cedere e si sente così stupido, così miserabile. Pensava fosse stato un amore idilliaco, ma forse per Derek p stata un’avventura? Ha finto così bene e- “Non è un cliente” sente dire dalla voce di Derek e la ragazza si sposta, guardando meglio Stiles.

“Ah, no? E chi è?” chiede incuriosita.

Stiles ha abbassato lo sguardo, sta cercando di reggersi in piedi e di non piangere, ma non può farlo guardando Derek. Solo che sente un colpetto sotto il mente ed è obbligato a guardare quei bellissimi occhi verdi. Derek risponde alla ragazza, ma guarda lui neglio occhi. “Erica” dice, “vorrei presentarti mio marito.”

La ragazza emette un gridolino eccitato, saltellando, ma gli occhi di Stiles sono tutti per il sorriso di Derek, che ha spostato la mano dal mento alla sua guancia in una leggera carezza. Nemmeno si rende conto che la ragazza è andata via, perché ormai a causa delle lacrime non ci vede più e perché Derek si è sporto a baciargli la fronte e poi ha sussurrato un “aspetta qui”, sparendo dietro il bancone.

Torna un attimo dopo, mettendosi al suo fianco e porgendogli un pacchetto.
Stiles lo apre e quasi non gli cade dalle mani. “Non sapevo saresti tornato, quasi nemmeno ci speravo, ma sapevo che quello che avevamo provato era stato vero e forte. Le ho viste in un negozio quando sono tornato dall’aeroporto e l'ho preso come un segno. Le ho comprate pur sapendo che non le avrei mai usate, ma almeno mi avrebbero ricordato di quei giorni”.

Due anelli, due fedi nuziali, sono lì di fronte ai suoi occhi. Sono in oro bianco, ma hanno una particolarità: ad una è intrecciato un filo sottile di piccoli rubini rossi, mentre all’altra tanti piccolissimi smeraldi verdi.

Stiles nemmeno ci prova più a frenare le lacrime.
“Tu... fedi... il rosso è il mio colore preferito!” dice sconnessamente, facendo ridere Derek.

“Ci speravo, ti ho visto con almeno tre indumenti rossi in una settimana” e prende la fede più stretta, quella verde, con la mano destra, porgendo poi la mano sinistra a Stiles. “Ma tu indosserai il mio colore preferito.”

Stiles prende l’altro anello e lo avvicina all’anulare di Derek. Se li infilano contemporaneamente, guardandosi negli occhi, anche quelli di Derek sono lucidi. “Quindi domani è il nostro decimo anniversario di matrimonio?” lo chiede Derek e Stiles esplode in una sonora risata, anche lui se ne è accorto solo quella mattina in aereo della data. Ride e si sporge ad abbracciarlo e a farsi stringere forte. Annusa l’odore di Derek e gli sembra di tornare a respirare. “Avrei un po’ di cose da chiederti, sai?”

Stiles lo immagina. “Ma?”

Lo sguardo di Derek si abbassa diventando leggermente insicuro. “Quanto tempo abbiamo?”

Stiles sorride, si alza sulle punte e gli sfiora le labbra con l’ombra di un bacio. “Ho fatto domanda per spostare il mio negozio qua. Lydia dice che ci vorrà qualche settimana ma abbiamo già trovato un negozietto che fa al caso mio. Anzi dovrei proprio andarlo a vedere se… hai voglia di venire con me? E proprio dietro l’angolo.”

“Danny?”

A Stiles si stringe lo stomaco ripensando alla conversazione che hanno avuto mentre erano ancora in aeroporto. E poi tutte le seguenti. Danny aveva già capito che qualcosa non andava, ha provato a fargli cambiare idea, era disposto a perdonare il suo tradimento ma Stiles aveva la certezza che nessuno dei due sarebbe stato felice in quel matrimonio. “Lasciarlo è stata una delle cose più difficili ma giuste da fare.”

La presa di Derek si fa un po’ più salda. “Dove pensavi di trasferirti?”

“Lydia sarebbe disposta ad ospitarmi mentre cerco qualcosa che possa permettermi. E che magari non sia una topaia.”

“La casa sull’oceano potrebbe andare? So che è un po’ lontana da qua e che magari è presto per provare ad essere già inquilini ma-“

Stiles lo bacia. “Tu. La casa sull’oceano. Noi. Se è un sogno spero di non svegliarmi mai. E poi siamo sposati, è così che funziona.”

“Prima però dobbiano fare una cosa.”

“Cosa?”

“Dirlo alle mie sorelle. Saranno felicissine di averti di nuovo qua.”

“Anche come cognato?”

“Soprattutto come cognato.”

Stiles sorride così tanto da sentire i muscoli della faccia tirare ma non può farne a meno. Le dita di Derek si intrecciano perfettamente alle sue mentre escono dalla libreria. Insieme.


E anche questa storia è conclusa. Speriamo che vi sia piaciuta e grazie per i commenti e il supporto che ci date sempre.

Siamo già al lavoro con la prossima storia che stiamo amando in maniera inaspettata ma che sta diventando decisamente più lunga del previsto. Quindici dovrete pazientare ancora un po' prima di poterla leggere.

Speriamo a presto

Pampu e Blu

Night in Las VegasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora