06 - INDAGINI

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Quando mi risvegliai, ci misi un po' a capire dove mi trovavo. Innanzitutto, perché era raro che dormissi profondamente, ma, soprattutto, perché mi sembrava di essere sepolto sotto qualcosa. Aprii gli occhi e scoprii che ciò che mi stava solleticando il naso erano delle ciocche fiammeggianti di capelli.

Chuuya, nella notte, doveva essersi spostato e ora era proprio sopra di me, le nostre gambe aggrovigliate in un nodo che non volevo sciogliere. Mi concessi di respirare per un po' il suo profumo speziato che mi aveva sempre stuzzicato. Poi, controvoglia, mi sfilai da sotto di lui. Vedendo che, nonostante il movimento, continuava a dormire profondamente, strinsi gli occhi. Questa faccenda doveva averlo provato più del previsto.

Decisi di non disturbarlo e chiusi piano la porta alle mie spalle. Guardando l'ora, mi resi conto che avrei già dovuto essere in ufficio, ma in ogni caso oggi non avevo intenzione di andarci. Presi il telefono e chiamai Atsushi.

«Pronto, Dazai-san?»

«Atsushi, organizza una riunione in video-chiamata con Ranpo e Kunikida».

«Subito».

Tirai fuori il mio portatile e lo misi sul bancone della cucina, dove mi sistemai con un doppio caffè amaro.

Non appena si accese la comunicazione, vidi i miei colleghi in sala riunioni e non persi tempo in convenevoli.

«Buongiorno a tutti. Ci ho riflettuto e, se davvero quell'uomo ieri è venuto per Chuuya, significa che dovremmo indagare prima di tutto sulla Port Mafia».

«Che intendi dire?» chiese Kunikida.

«Chuuya è la carta vincente di Mori Ougai negli scontri violenti, la sua identità è tenuta segreta al di fuori della mafia. Come faceva quell'individuo a conoscerlo e, soprattutto, a sapere che si trovava all'Agenzia dei Detective Armati, se non fosse stato vicino alla Port Mafia, o al suo interno?»

«Corretto», disse Ranpo.

«Ma non abbiamo già stabilito di non coinvolgere Mori Ougai nella questione perché potrebbe ritorcercisi contro?» obiettò Kunikida.

«Di questo non devi preoccuparti, ho ancora qualcuno all'interno che potrebbe indagare per noi con discrezione», dissi.

Ranpo si avvicinò allo schermo. «Allora ascoltami, Dazai. Ho una teoria su quale potrebbe essere la vera abilità dell'uomo che ci ha attaccato. Devi fare al tuo informatore le seguenti domande: c'è qualcuno nella Port Mafia la cui abilità è quella di rendere elastico il proprio corpo? Di recente gli è accaduto qualcosa? C'è qualcuno nella Port Mafia che è stato reclutato nell'ultimo mese? C'è qualcuno nella Port Mafia che ieri mancava all'appello?»

«Ricevuto, grazie, vi farò sapere».

Spensi il computer, mi scolai in un sorso il caffè restante e tirai fuori il cellulare, chiamando l'unica persona di cui al momento mi fidavo all'interno della mafia. Come sospettavo, rispose al primo squillo.

«Dazai-san!»

«Akutagawa-kun. Ho bisogno del tuo aiuto».

«D-Del mio aiuto? Tutto quello che vuoi».

«Anche se si trattasse di indagare sui tuoi compagni?»

Dopo una breve pausa, Akutagawa rispose: «...Per te questo e altro».

Sorrisi. Proprio come mi aspettavo. «Incontriamoci tu sai dove tra un'ora».

Lasciai sul tavolo un biglietto per Chuuya per intimargli di non lasciare il mio appartamento, infilai il mio impermeabile e mi diressi verso il luogo dell'incontro.

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