«Stop! Stop! Stop! Voglio più violenza Kulak! Ti ho detto di stringergli quel collo! Stringiglielo cazzo! Lo spettatore deve essere coinvolto! Noi vogliamo che lo sia!? Giusto?! E allora STRINGI!»
Angel Dust non ha aperto bocca, non ha mosso nemmeno un muscolo del corpo, si limita ad apparire al meglio che può in ogni singola ripresa, leccandosi un labbro e spalancando le braccia sul materasso, invitando il grande e grosso demone a riprendere ciò che è stato interrotto, inarcando la schiena così da strofinare il proprio corpo contro quello dell'attore.
Sembra così impaziente di averlo di nuovo dentro di se, eppure desidera soltanto che la scena venga perfetta, esattamente come l'ha immaginata Valentino. Non vuole deluderlo, non vuole che gli dia la colpa, non vuole che si arrabbi ancora con lui...
Se deve fingere che quel demone è tutto ciò che desidera pur di ottenere la sua migliore prestazione... Beh, lo farà.
Valentino gli ha dato un giorno, e un giorno è bastato ad Angel per ricomporsi e tornare su quel set con la sfrontatezza che lo ha avvicinato a lui, legandolo in quel contratto per l'eternità.
Un'eternità di scopate.
Alcuni diavoli firmerebbero con il sangue e con la vita pur di assicurarsi del sano e porco sesso ogni giorno e per sempre, ma Angel Dust in verità è stanco di farsi sfondare film dopo film... Se non fosse per la droga che ha ingerito prima del inizio delle riprese, probabilmente non riuscirebbe a ridere in quel modo.
Gli gira la testa, ma sa perfettamente che quel dettaglio la telecamera non può /fortunatamente/ riprenderlo. Un dubbio però gli balena per la mente mentre il demone gli si spinge ancora una volta dentro, stringendo la grossa mano violacea intorno al pomo d'Adamo, spingendo tanto forte da fargli risaltare le vene sulle tempie: non capisce se a fargli girare la testa è l'ecstasy che si è tirato nei bagni, oppure quella stretta sul collo sempre più soffocante.
Gli piacerebbe perdere conoscenza ancora una volta, almeno le riprese finirebbero senza che lui se ne accorga... Ma sa perfettamente di non poter sbagliare di nuovo.
«Tiralo per i capelli e fallo inginocchiare ai piedi del letto! Concludiamo con un pompino! Voglio telecamere su labbra, testa e una sulla gola. Scopagli quella cazzo di gola!»
Angel Dust è argilla tra le mani del regista, si lascia tirare e mettere ovunque lui voglia, spalancando le labbra e lasciando che la nuca diventi il perfetto antro creato apposta per accogliere la lunghezza importante di quel demone di cui non ricorda neppure il nome.
Ingloba, succhia, lecca, geme e sbava. Il cazzo gli sbatte prepotentemente contro la fine del palato, spinge tanto che chiunque vomiterebbe, ma non la porno star migliore dell'Inferno. Lui può sopportare qualsiasi cosa, e quindi mantiene la mandibola spalancata e lascia che la sua bocca diventi ciò che tutti desiderano vedere diventare.
L'orgasmo del grosso demone esplode sulla sua lingua, è così violento che per metà gli finisce direttamente dritto nello stomaco e per l'altra metà schizza fuori dalle punte delle labbra, scivolando lungo il mento, copioso e viscido. Vuole tossire e sputare, eppure sorride e porta il pollice di una mano a raccogliere ciò che è sfuggito, fissando con un'espressione estasiata la telecamera mentre lecca lo sperma dal polpastrello e sorride al cameraman, soddisfatto, prima di sentire quel tanto agognato «STOP!»
Ora sì che è soddisfatto davvero.
Kulak si allontana senza dire una parola e Angel Dust afferra la sua vestaglia e si ricopre con essa, percependosi per un attimo al sicuro. Ha tanta voglia di farsi un bagno ma non ha la più pallida idea di quello che deve fare adesso. Può andare? Deve rimanere? Valentino ha in mente altre scene?
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Fai di me ciò che vuoi
FanfictionStoria ambientata all'HAZBIN HOTEL. Valentino x Angel Dust x Husk Angel Dust non conosce l'amore, solo il sesso, la possessione e la sottomissione. Valentino fa di lui ciò che vuole, e lui si è arreso all'idea che quello sia il suo "per l'eternità"...