4. In bilico

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Quando la vita ti rende un equilibrista, non c'è molta alternativa: puoi solo camminare sopra il filo esile e fare il possibile per rimanere sopra quell'insidioso equilibrio precario, tra dubbi e paure

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Quando la vita ti rende un equilibrista, non c'è molta alternativa: puoi solo camminare sopra il filo esile e fare il possibile per rimanere sopra quell'insidioso equilibrio precario, tra dubbi e paure.

Ci sono solo tre regole da tenere a mente per sopravvivere: la prima, non guardare in basso attraverso le tetre incertezze o queste non avranno pietà a inghiottirti nel baratro oscuro al primo passo falso; secondo, non voltarsi indietro, altrimenti il cuore reclamerà implacabile con laceranti fitte di malinconia e rimpianti; inoltre la terza, più importante: tieni stretta tra le mani l'asta dei tuoi valori e esperienze di vita, per far sì che nessuna folata maldestra del fato possa coglierti impreparato.

Ne ho sempre fatto un mantra sul quale ho basato la mia intera esistenza, ma a questo punto, non so quanto sia bravo a rimanere in bilico.

Domande iniziano a insinuarsi prepotenti, incrinare qualsiasi apparente certezza dalla quale avevo sempre scardinato qualsiasi possibile dubbio, senza concedermi nessuna lecita possibilità di traballare.

Sono certo però, di essere una sorta di ipocrita: diedi in pasto la parte più inventiva e sincera alle fauci voraci di quel baratro, per ricevere in cambio la possibilità di non provare alcun senso di colpa a essere così infedele a me stesso.

La camera fu avvolta dal buio, ma non seppi da quanto in realtà.

Il tempo sembrò frammentarsi in millesimi di secondo, incapaci di scorrere lungo la linea del tempo: potevano essere stati minuti, come ore, ma la mia percezione fu sfasata e impossibile trovarne un punto di riferimento.

Seppi solo che a un certo punto la luce flebile aveva smesso di irradiare la stanza all'improvviso, perciò mi illusi che questo avrebbe aiutato a conciliare il sonno, cullato da un riposo sereno.

Infatti, si dice che la notte porti consiglio, ma il fato o chi per lui ebbe per me progetti diversi: cattivi pensieri, ripetitivi e ossessivi, provarono sadico diletto ad insediarsi quando mi ritrovavo fragile.

Nel silenzio asfissiante, l'unico rumore percettibile fu il ticchettio della lancetta che rimbombava dentro la cassa della sveglia, insieme al fruscio della stoffa ad ogni movimento, quando mi rigirai più volte nel letto alla ricerca di una posizione comoda.

Ma nulla mi aiutò a sfuggire. 

Nonostante avessi stretto ogni nodo con forza, iniziavo a chiedermi se davvero quello che stavo facendo fosse giusto.

Ritrovarmi qui, intrappolato nel labirinto mie stesse menzogne, continuando a imboccare vie sempre più interne, convinto che sarei riuscito ad aggiustare qualcosa prima o poi, senza rendermi conto che nulla poteva davvero colmare le mancanze, ormai insormontabili.

Avrei dovuto smettere di illudermi;

Smettere di credere che ne valesse la pena, rinunciare a caro prezzo della mia stessa sofferenza, che stringeva più forte i lembi attorno al cuore ad ogni promessa fatta, per bloccare sul nascere qualsiasi battito che fosse un tumulto di ribellione.

Riscriviamo Le Stelle [#1 Georgia Series - Amore]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora