01.1. La sera di Halloween - Seconda parte

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Se quando abbiamo iniziato erano appena le due del pomeriggio, significa che quattro ore sono letteralmente volate ed è quasi il momento di dare il via alla serata.

Mentre le suore si preparano per recitare il rosario, io vado in camera mia e, velocemente mi faccio una seconda doccia, in quanto l'odore della cucina mi si è impregnato fino alle ossa. Problema? Docce occupate dagli altri orfani che hanno cucinato.
Busso insistentemente, sperando che si diano una mossa al più presto.
Dopo dieci minuti finalmente una delle ragazze mi fa entrare chiedendomi se il suo costume da clown è pronto. Come se lei stessa non lo fosse già. Frettolosamente le rispondo che lo trova nel suo letto già rammentato.

In meno di dieci minuti (record per la sottoscritta) sono pulita e profumata, pronta per vestirmi.
Mannagietta, ero così presa dai lavori che non ho pensato a me stessa e al mio costume.
Il mio cellulare continua ad illuminarsi e noto che ci sono cinque chiamate perse da Antony.

Non è che questo è fuori dalla porta e mi chiama perché è cascato nella trappola dei bambini?
Quando si suona il campanello una sostanza rossa, tipo sangue finto, viene spruzzata in faccia (o dove capiti) a chi cerca di entrare.

«Pronto...».
«Nerina! Finalmente!».
«Antony - lo chiamo allontanando il cellulare - Puoi non urlarmi nell'orecchio? Non voglio diventare sorda alla mia età».
«Si, scusa. Volevo chiederti due cose.
La prima è: ti va se ci facciamo una maratona di film? Ho Batman di Cristopher Nolan, "Il corvo" con Brendon Lee, "Edward mani di forbice". Anzi, se vuoi su qualche sito troviamo i tuoi film preferiti di Tim Barton. Ti va?
Poi, so che manca pochissimo, ma come ti vesti?» domanda curioso.

«Per la prima domanda, si certo, volentieri. Anche perché Heath Ledger mi piace molto come attore, peccato che anche lui sia morto come Brendon Lee. Sembrerà strano, ma fin da piccola sento di avere una connessione con uno di questi due attori.
Per la seconda... Questa richiesta di informazioni non mi piace. Non è che anche tu sei in crisi e non sai da cosa mascherarti?» chiedo infierendo.

«Come "anche tu"? Cosa vuol dire? Facciamo videochiamata, così ti mostro i vestiti che ho e magari ti viene in mente qualcosa».
Non mi lascia nemmeno il tempo di dirli "sono in asciugamano" che riaggancia e chiama nuovamente.

«Adesso vedo la tua faccia, ma sei nuda?» chiede avvicinandosi al suo schermo.
«Se ogni tanto mi dessi retta, ti avrei detto di aspettare cinque minuti, lasciandomi il tempo di mettermi qualcosa» rispondo seccata.
«Si, scusami, se vuoi disattiva la videocamera e vestiti. Intanto ti mostro il mio armadio» ribatte intimidito mostrando qualche segno di vergogna.

Perciò, mentre io sono intenta a indossare dell'intimo e una canottiera a telecamere spente, Antony mi mostra i suoi outfit. Beata Bastet che dorme sul cuscino, come farà questa sera con tutto quel baccano?
«Ma tu? Se mi mostri il tuo armadio, ti aiuto volentieri», propone, io accendo la videocamera.
«Ah, tanto lui - apro le ante- offre solo vestiti»
«È tutto nero lì dentro, okay che sei un'amante del nero, ma qui è esageratamente»
«Non dire nulla - lo interrompo- Senti, se vuoi, manca un quarto d'ora alla festa, se ti muovi e porti i tuoi vestiti, possiamo anche farcela».

Lui accetta ed entrambi terminiamo la telefonata.
Io, prima di scendere, indosso una tuta e lo aspetto in cortile, nella speranza che non suoni mai il campanello.
I bambini sono emozionati e gironzolano per l'edificio esaltati per la serata, nel mentre la squadra A, già mascherati e truccati, terminano di sistemare le sale.

«Se volete, in soffitta, trovate le posate a forma di scheletro. Le avevo comprate un paio di anni fa per abbellire la mia camera. Ci sono anche dei bicchieri a forma di zucca e zombie» urlo dall'entrata.
«Grande Nerina! Era quello che ci serviva! Vado immediatamente a prenderli. Mancano dieci minuti», mi risponde uno dei ragazzi in tono agitato. Mi dimentico che, avendo la sindrome di Asperger, ha un po' la mania del controllo.

Il racconto di ZayraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora