il sogno si avvera

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Mi sveglio con il suono della sveglia del mio IPhone, vorrei scagliarlo per terra, però con tutta la mia forza di volontà mi alzo e mi trascino in cucina.

Oggi, una calda giornata di fine maggio, ho un unico pensiero, è il mio primo giorno di paga, un mese fa mi hanno assunta come supplente di inglese in una scuola elementare ed essendo il mio primo lavoro è stato molto emozionante.

Mi verso del succo all'arancia e sgranocchio delle Gocciole, in assoluto i miei biscotti preferiti.

Torno in camera e tiro fuori dall'armadio una felpa di Oxford rubata a mia sorella Gemma un paio di anni fa, dei cargo beige e le mie airforce1 blu.

Mi vesto e poi vado in bagno per mettere un filo di mascara e il lip gloss di Kiko.

Arrivo al lavoro in un paio di minuti e mi reco nell'ufficio della preside Ferrari che mi fa un sorriso a 32 denti.

"Buongiorno t/n, ti aspettavo, sono orgogliosa di come hai lavorato in questo mese. La tua paga sarà di 1250 euro"

Io la ringrazio ed esco, guardo il mio conto e ancora non ci credo.

1250€?! Non ho mai avuto così tanti soldi che fossero tutti farina del mio sacco, lo sapevo che fare l'università aveva i suoi vantaggi.

So già cosa fare con i miei soldi e quindi apro ticket one sul cellulare e seleziono "biglietti Ultimo" vado sul concerto all'Olimpico, che farà esattamente tra una settimana, e prendo un biglietto Prato Gold.

Mi sembra impossibile, 5 anni che lo ascolto giorno e notte, ma non ho mai avuto i soldi per sentirlo dal vivo. I miei genitori lo considerano depresso e non mi ci hanno mai portato.

La me ventenne sarebbe orgogliosa, finalmente il mio sogno si realizzerà!

                                                                                ♥

É il grande giorno, sono già in stadio e sono le 13, il concerto comincia alle 21 ma aspetterò.

Decido di fare un salto al bar e mi ordino una Coca e un sandwich.

Mi sto guardando nel riflesso di una vetrata per controllare i capelli quando qualcuno sbatte contro di me rovesciandomi addosso la Coca sulla maglietta, la maglietta su cui avevo stampato la frase "Racconterò a mio figlio che i tuoi occhi sono grandi e che hai colorato un senso nei miei giorni più importanti"

Ovviamente mi arrabbio tantissimo "Ma stai attento! Non puoi andare addosso alle persone!" gli urlo, però mi trattengo da dirgli altro.

É un ragazzo con un lungo giaccone, che non ho idea di come faccia a tenerlo visti i 35°C, una maglia con scritto in grande "Ultimo" e un cappello che gli copre il volto.

Borbotta a bassa voce delle scuse e se ne va in fretta. Che personaggio!

Guardo l'ora e sono le 19 quindi torno in stadio e mi prendo un posto attaccato al palco e aspetto.

Finalmente lo vedo, sale sul palco.

La mia emozione e tantissima. 


spazio autrice

Ciao, questa è la prima storia che scrivo.

Spero venga bene.

Ultimo è il migliore comunque.

ciao❤️🎶

silvy

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