Quella giornata era stata fantastica per Alessandro, da poco si era riappacificato con Renzo e il mondo intorno a lui aveva riacquisito i colori e le emozioni positive.
Volevano celebrare la fine del loro litigio con una delle loro classiche uscite.
Si videro verso le 11, sotto casa di Renzo, presero le loro moto e partirono verso dove li portava la strada. C'era un bel sole, con poche nuvole a circondarlo.
Ci misero circa un'ora per raggiungere le cime dei forti della loro città, come in una gara si sorpassavano a vicenda per la strada sterrata, ogni curva Alessandro la sfruttava per guardare il suo amico, lasciandosi però superare.
Renzo non aveva mai capito come riuscisse a superare Alessandro ogni volta che uscivano, dopotutto era consapevole come il suo amico fosse molto più bravo di lui.
Arrivati in cima trovarono un chiosco, vendeva panini, l'avevano provato ogni tanto, decisero di fermarsi per mangiare; presero anche due birre.
Su una panchina pregustarono il loro pranzo e ammirarono la vista che dava su tutta la città.
Un breve brindisi di birra e il dolce suono dello scontrarsi delle bottiglie di vetro segnarono l'inizio del loro pasto, tutto seguito da un grande silenzio, coperto solo dallo scrocchiare del pane.
Dopo un quarto d'ora ripresero il loro percorso, lasciarono le moto da una parte, facendo un tratto a piedi per arrivare fin sopra la struttura in mattoni; almeno lì sopra nessuno li avrebbe visti.
I due si aggiornarono sulle rispettive vite, sulle loro giornate, i loro pensieri, le loro intimità; era da tanto che non avevano una conversazione del genere, a entrambi era mancato molto.
Passati trenta minuti i primi effetti della canna cominciarono a farsi sentire, i due ragazzi si stesero sul rovente tetto del forte, Renzo si era perfino addormentato, mentre Alessandro si mise a scrollare il suo telefono su qualche social.
Improvvisamente una lucertola si avvicinò al biondo, scavalcandogli tutto il corpo fino ad arrivare alla sua guancia, a quella visione l'altro sorrise. Quatto quatto Alessandro aprì la fotocamera del cellulare, si avvicinò al piccolo rettile cercando di riprenderlo mentre stava proprio vicino alla bocca aperta di Renzo, completamente sonnolento.
Il suono della fotocamera però svegliò il ragazzo, che dopo aver sbattuto gli occhi un paio di volte sotto la luce del sole notò la lucertola poggiata sul suo viso; sussultò un poco a prima vista.
La reazione della creaturina fu un'immediata fuga, seguita dalla risata di entrambi i ragazzi.
Renzo, ormai ripreso dal suo sonno, si stropicciò gli occhi, poi entrambi si guardarono.
Alessandro era sul punto di dire qualcosa, poi l'arrivo di una nube nera a coprire il loro magnifico sole li interruppe.
«Forse è meglio andare.» suggerì Renzo, alzandosi.
Alessandro sospirò, ma alzando lo sguardo trovò la mano del suo amico che lo invitava a seguirlo, la prese e si trovò in piedi vicino a lui.
I due scesero con cautela verso le moto, le prime gocce di pioggia si fecero sentire, ma nonostante questo pensarono che invece di ripararsi fosse meglio cercare di rientrare in casa il più in fretta possibile, così che Renzo non facesse tardi per il coprifuoco.
Raggiunte le moto partirono in fretta per scendere il monte; la pioggia stava iniziando a diventare più forte.
La gara per arrivare in città non era più tra loro due, ma contro il temporale imminente.
Stavano quasi per finire il tratto di sentiero sterrato, ancora poche curve li distanziavano da una strada più sicura. Alessandro come sempre stava dietro Renzo.
Ad una curva però il ragazzo perse di vista l'amico, una forte frenata rimbombò nella strada, Alessandro frenò con più cautela e iniziò a guardarsi intorno per controllare dove fosse Renzo.
Nonostante fosse soffocato dalla pioggia vide una sgommata che virava fuori dal percorso, si precipitò in quella direzione, trovando Renzo caduta, non poco lontano dalla sua moto.
Tremava mente si avvicinava a lui, in viso l'amico era pieno di ferite, i suoi vestiti si erano strappati.
Alessandro prese il suo cellulare.
«118, con chi parlo?»
Alessandro esitò per un istante.
«Pronto? Con chi parlo?»
«... sì, pronto, è per il mio migliore amico, lui... ha avuto un incidente.»
STAI LEGGENDO
Non sono gay ma posso imparare (Revisione)
Teen FictionStato della Storia: IN REVISIONE. N. di Capitoli: 15 (il n° 13 verrà diviso in 2 e verrà aggiunto un prologo) Se ci tenete a leggere una storia ben scritta vi consiglio di aspettare un mese. Potrebbe esserci una Parte 2, ma è tutto da vedere. Alessa...